Non posso farci niente: subisco il fascino delle piccole foto stampate.
La fotografia come oggetto fisico tangibile, con la sua consistenza, l’odore, la possibilità di tenerla in mano guardandola da varie angolazioni, mantiene il suo senso di esistere. L’osservazione di una piccola stampa è inequivocabilmente un’esperienza diversa dalla visione su schermo o in un grande formato fruibile solo da una certa distanza come succede alle mostre.
Le piccole foto stampate sono diverse, la loro dimensione regala interattività e contatto fisico diretto, le rende maneggevoli… regalando un’esperienza molto più individuale e riservata… in qualche modo più coinvolgente ed intima.
E’ un po’ come per la musica in cuffia.
Ti piace la musica in cuffia? Hai mai chiuso gli occhi ascoltando un pezzo che ti piace? Isolandoti un po’ e facendoti coinvolgere?
Beh, allora anche tu forse potresti pensarla come me a proposito delle piccole fotografie stampate.
🙂
🙂 si!!
i provini, intendi?
Più che i provini intendo le piccole stampe, le 10×15 o anche più piccole, come usava un tempo. Per me 12×18 è già un formato “impegnativo” insomma… 🙂
ah ok. no, beh, 10×15 o 12×18 non mi cambia molto, il mio debole è proprio per i provini B&N. rientro nel girone dei nostalgici, credo :- P
Decisamente… 🙂 🙂 🙂
Si, sono bellissime le piccole foto, io le uso tanto anche per l’editing…
ciao, robert
https://thequietphotographer.wordpress.com/2012/07/31/my-austrian-filmphotos-editing/