Fermarsi a inquadrare un muro, magari accorgendosi dello sguardo perplesso delle persone che ti circondano.
Oppure tornare, dopo mesi o anni, a fotografare quella spaccatura nella parete, quasi con la sensazione di aver a che fare con qualcosa di vivo.
È forse proprio quest’ultima idea che mi porta spesso a far foto alle crepe.
La crepa è il vuoto che inesorabilmente riconquista il suo spazio nel pieno.
È il nulla che nel tempo fa breccia e vince sulla dura materia, troppo rigida per resistere veramente a lungo all’azione del caos.
Trovo sempre affascinanti le fessure, le spaccature piccole o grandi che possiamo trovare con facilità in ogni opera muraria, ma anche in natura. Sono fotogeniche nella loro lentissima ma inesorabile vitalità.
E così ho iniziato un piccolo progetto fotografico tutto dedicato alle crepe. Vedremo cosa ne viene fuori.