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Posts Tagged ‘pieno’

20:00
20:00 (Winter Holter) – © 2011 Pega

Ti ha atteso, vuoto e sconsolato, nel periodo di vacanze ed ora è lì che ti guarda, sperando in una bella e corposa “spesa”.
Oppure è sempre stato in vibrante silenzio, facendoti una melanconica compagnia durante questo caldo agosto, magari ospitando ben poche cose tra cui qualche birra fresca ed un po’ di frutta.
Dai, un compagno così importante, fedele e sommessamente silenzioso, qualche ritratto lo merita 🙂
Sì, il frigo è una risorsa interessante, anche fotograficamente parlando e si presta ad essere immortalato in molti modi.
Puoi fotografarlo chiuso come un forziere, magari con i classici magneti attaccati sopra, oppure scegliere di aprirlo e lavorare con quella luce fredda che proviene dall’interno… Puoi celebrarne l’opulenza cogliendolo subito dopo una bella spesa al supermercato o, come dicevo, fissandolo triste e vuoto in un caldo pomeriggio d’estate al ritorno dalle vacanze.
Insomma: che sia nuovo o vecchio, congelato o sbrinato, il frigo ha il suo fascino fotografico. Sarà forse perché è così legato ai concetti di “pieno” e “vuoto” e racchiude quello che mangeremo e quindi ciò che saremo domani, o forse perchè sbirciando tra i suoi contenuti ci si può divertire ad immaginare i gusti e le abitudini di chi lo possiede.
Questa estate fai qualche ritratto al tuo caro frigo: se lo merita.

🙂

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Crepa!

Crepa! (the Ipholaroid project) - © Copyright 2009 Pega

Fermarsi a inquadrare un muro, magari accorgendosi dello sguardo perplesso delle persone che ti circondano.
Oppure tornare, dopo mesi o anni, a fotografare quella spaccatura nella parete, quasi con la sensazione di aver a che fare con qualcosa di vivo.
È forse proprio quest’ultima idea che mi porta spesso a far foto alle crepe.

La crepa è il vuoto che inesorabilmente riconquista il suo spazio nel pieno.
È il nulla che nel tempo fa breccia e vince sulla dura materia, troppo rigida per resistere veramente a lungo all’azione del caos.

Trovo sempre affascinanti le fessure, le spaccature piccole o grandi che possiamo trovare con facilità in ogni opera muraria, ma anche in natura. Sono fotogeniche nella loro lentissima ma inesorabile vitalità.
E così ho iniziato un piccolo progetto fotografico tutto dedicato alle crepe. Vedremo cosa ne viene fuori.

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Stavi pensando di passare al sensore “full frame”?
Ti affascinava l’idea di avere un sensore più grande e beneficiare di ancora più megapixel, maggiori ISO e sempre meno rumore?

Beh, l’asticella si è ulteriormente alzata.

pentax medium format cameraStanno entrando sul mercato alcune fotocamere che rappresentano sempre di più la frontiera professionale dell’imaging digitale. Sono le macchine medio formato.

Non più solo quindi dorsi digitali per vecchie fotocamere analogiche e superprofessionisti esigenti ma delle vere e proprie macchine di nuova generazione.

Dopo il debutto nel digitale di Hasselblad con la sua H4D-40 medio formato da 40 megapixel e ben ventimila dollari (si, hai letto bene, $20.000) anche Pentax si affaccia su questo terreno con la 645D, sensore 33x44mm da 40 megapixel ad un costo sempre molto alto ma che con 9.800$ è praticamente la metà della Hasselblad.

Sono evidentemente degli oggetti dalle caratteristiche e dal costo talmente elevati che li rendono per il momento interessanti solo per una nicchia di potenziali acquirenti ma c’è da aspettarsi un importante sviluppo in questo campo.
Come da aspettarsi ci sarà anche la ricaduta sulle fasce più “popolari” di prodotti di alcune tra le innovazioni presenti su questi “mostri”, come ad esempio il primo esempio di HDR “built in” che la Pentax propone per prima al mondo.

Interessante vero?
Non trovi che tutto d’un tratto quel sensore denominato un po’ pomposamente “full frame” appaia improvvisamente un po’ piccolo?

🙂

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