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Posts Tagged ‘Pentax’

Qual’è il suono migliore? Il più professionale? Insomma il più bello tra quello provocato dallo scatto delle nostre reflex?
Il tipico rumore della fotocamera, provocato dall’otturatore ma sopratutto dai movimenti meccanici necessari a muovere lo specchio nelle reflex, è da decenni un tratto distintivo che ogni produttore cura con un’attenzione che non sempre è nota. Ogni marchio ha il suo click, ed in questi anni anche i dispositivi per natura silenziosi, come fotocamere compatte e smartphone, si sono dovuti confrontare su questo terreno “simulando” il rumore di scatto.
Eppure emerge una tendenza fatta di fotocamere di alto livello sempre più educate e silenziose, con un click modesto e non invasivo. Forse il futuro sarà proprio nella silenziosità?
Per il momento ti propongo questo breve video in cui viene confrontato il rumore di scatto di varie macchine tra cui Pentax 645Z, Canon 5Ds, Nikon D810, Olympus OM-D E-M5 II e Sony a6000, sottolineando la modalità silenziosa della Olympus E-M5 II che è senza specchio e vanta un otturatore elettronico velocissimo.
Beh, forse il suo scatto non provocherà l’occhiata invidiosa del fotografo accanto, ma di sicuro è un passo avanti per una fotografia più educata e meno invasiva.
.

[Fonte: Iso1200.com]

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Alex Jansen è un militare statunitense impegnato in Afghanistan. In questo video ci mostra qualcosa che potrebbe togliere il sonno a molti “precisini” dell’attrezzatura: insabbia letteralmente le sue due Pentax digitali (K-7 e K-5) e poi, non contento, le lava 😮
Non ti consiglio di provarci. A meno che tu non abbia una Pentax!
Nikon e Canon cosa dicono al proposito?
🙂

[Fonte DIY Photography]

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20120704-231617.jpg

C’era davvero della bella gente l’altra sera a Firenze in occasione dell’incontro the film gang returns che abbiamo organizzato proprio negli stessi giorni di quello dello scorso anno.
Un gruppetto di appassionati con al collo le loro gloriose “vecchiette” a pellicola, entusiasti partecipanti a questo piccolo evento dedicato alla fotografia analogica.
E’ stato divertente vederli in azione e passeggiare con loro, formando una curiosa comitiva di persone caratterizzata da questi accessori un po’ retrò.
C’era chi, come il sottoscritto, aveva portato la sua vecchia biottica, chi la macchina a telemetro, ma non mancavano anche dei veri e propri classici della storia delle reflex come anche qualche giocattolino in plastica.
Grazie ad un prezioso suggerimento di Guido Masi siamo saliti sulla Torre di Arnolfo (che caratterizza Palazzo Vecchio) eccezionalmente aperta alle visite proprio in questi giorni. Posto bellissimo da cui si gode una vista del centro di Firenze che è a dir poco mozzafiato.
Insomma è stato ancora una volta piacevole tornare a scattare con la pellicola, dimenticando magari anche solo per una sera, il digitale e la sua tecnologia.
Non posso che dire: “arrivederci alla prossima!”

Un grazie a tutti i partecipanti che invito (quando avranno sviluppato e poi stampato le loro foto) a linkare qui i loro scatti.

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A good car is forever
A good car is forever (in Cuba) – © Copyright 2004 Pega

Nikon o Canon, Pentax o Olympus, Sigma o Tamron, Kodak o Fuji, full frame o DX, Aperture o Lightroom, digitale o analogico, Mac o PC…
Probabilmente è un comportamento proprio della natura umana ed è sempre la stessa storia: tendiamo perennemente a dare enorme importanza alle scelte di attrezzatura, a quelle componenti che inesorabilmnte poi dimostrano di essere solo elementi passeggeri destinati all’obsolescenza.
Così come un tempo c’era chi sguainava la spada in difesa della carta Ilford contro l’Agfa o della superiorità del telemetro, oggi c’è chi si appassiona a mille altre contrapposizioni tecnologiche, altrettanto destinate all’oblio.
Se si guarda però a chi ha lasciato davvero un segno nella storia della fotografia ci si accorge come questo atteggiamento sia stato quasi sempre trascurato dai grandi maestri.
Prendiamo Edward Weston. Fotografava con macchine di seconda mano, mezze sgangherate, lenti pessime e tutt’altro che di buona qualità. Eppure i suoi sono capolavori.
Non è l’attrezzatura che fa le foto.
Il punto non è se hai una fotocamera Canon o una Nikon, se fotografi in digitale o su pellicola.
Il punto è la conoscenza, da cui consegue la capacità di capire e sfruttare ciò che si ha a disposizione e le opportunità che ci capitano.
La conoscenza permette alla creatività di esprimersi a pieno. E’ questo il fattore che fa la differenza.

Da sempre si sente dire che “è il fotografo che fa la foto”. E’ una gran verità subito dimenticata nei gironi delle proposte commerciali di questa o quella nuova fotocamera, di questo o quell’obiettivo.
Ma la prossima volta che senti quella fatale attrazione verso l’acquisto di un nuovo pezzo di attrezzatura fermati un attimo; pensa a cosa potrebbe voler dire investire quella stessa quantità di soldi in conoscenza.
Un libro, un workshop, un viaggio.
Sono totalmente convinto che in fotografia, come del resto in tante altre attività umane, la conoscenza superi di gran lunga in importanza l’attrezzatura.

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Stavi pensando di passare al sensore “full frame”?
Ti affascinava l’idea di avere un sensore più grande e beneficiare di ancora più megapixel, maggiori ISO e sempre meno rumore?

Beh, l’asticella si è ulteriormente alzata.

pentax medium format cameraStanno entrando sul mercato alcune fotocamere che rappresentano sempre di più la frontiera professionale dell’imaging digitale. Sono le macchine medio formato.

Non più solo quindi dorsi digitali per vecchie fotocamere analogiche e superprofessionisti esigenti ma delle vere e proprie macchine di nuova generazione.

Dopo il debutto nel digitale di Hasselblad con la sua H4D-40 medio formato da 40 megapixel e ben ventimila dollari (si, hai letto bene, $20.000) anche Pentax si affaccia su questo terreno con la 645D, sensore 33x44mm da 40 megapixel ad un costo sempre molto alto ma che con 9.800$ è praticamente la metà della Hasselblad.

Sono evidentemente degli oggetti dalle caratteristiche e dal costo talmente elevati che li rendono per il momento interessanti solo per una nicchia di potenziali acquirenti ma c’è da aspettarsi un importante sviluppo in questo campo.
Come da aspettarsi ci sarà anche la ricaduta sulle fasce più “popolari” di prodotti di alcune tra le innovazioni presenti su questi “mostri”, come ad esempio il primo esempio di HDR “built in” che la Pentax propone per prima al mondo.

Interessante vero?
Non trovi che tutto d’un tratto quel sensore denominato un po’ pomposamente “full frame” appaia improvvisamente un po’ piccolo?

🙂

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