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Posts Tagged ‘rumore’

A true classic

A true classic – © Copyright 2010 Pega

Che “voce” ha la tua macchina fotografica? Quali sono i piccoli rumori la caratterizzano? Ci hai mai fatto veramente caso? Li hai ascoltati con attenzione?
In questa era in cui è in voga l’ASMR (se non sai cos’è ti invito ad una rapida ricerca online), sono tornato a riflettere sull’argomento del suono della fotocamera ed a quando, tempo fa, mi capitò di maneggiare il piccolo gioiellino che vedi nello scatto qui a fianco.
Si trattava di una splendida Rolleiflex, una macchina medio formato che ha segnato un punto di riferimento nella storia della fotografia professionale della seconda parte del novecento.
Fu davvero bello ascoltare i suoi click di scatto, così delicati e diversi da quelli delle reflex digitali che la circondavano e la fotografavano come una vera e propria star del cinema.
Ma non si trattava solo del click, che forse sarebbe meglio chiamare “tclack”, risultavano affascinanti anche altri suoni, come il rumore di avanzamento della pellicola che accompagna la rotazione della leva laterale, ed anche gli scatti di apertura e chiusura delle tante parti meccaniche: dalla struttura del pozzetto alla lente per facilitare la messa a fuoco.
Chissà se i vari click residui delle nostre digitali saranno anch’essi un ricordo, sostituiti sempre più da otturatori elettronici ed autofocus sintetici… La tendenza sembrerebbe confermarlo, ma vedremo.

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Qual’è il suono migliore? Il più professionale? Insomma il più bello tra quello provocato dallo scatto delle nostre reflex?
Il tipico rumore della fotocamera, provocato dall’otturatore ma sopratutto dai movimenti meccanici necessari a muovere lo specchio nelle reflex, è da decenni un tratto distintivo che ogni produttore cura con un’attenzione che non sempre è nota. Ogni marchio ha il suo click, ed in questi anni anche i dispositivi per natura silenziosi, come fotocamere compatte e smartphone, si sono dovuti confrontare su questo terreno “simulando” il rumore di scatto.
Eppure emerge una tendenza fatta di fotocamere di alto livello sempre più educate e silenziose, con un click modesto e non invasivo. Forse il futuro sarà proprio nella silenziosità?
Per il momento ti propongo questo breve video in cui viene confrontato il rumore di scatto di varie macchine tra cui Pentax 645Z, Canon 5Ds, Nikon D810, Olympus OM-D E-M5 II e Sony a6000, sottolineando la modalità silenziosa della Olympus E-M5 II che è senza specchio e vanta un otturatore elettronico velocissimo.
Beh, forse il suo scatto non provocherà l’occhiata invidiosa del fotografo accanto, ma di sicuro è un passo avanti per una fotografia più educata e meno invasiva.
.

[Fonte: Iso1200.com]

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bressonbehind

Behind the Gare Saint-Lazare, 1932 Copyright © Henri Cartier-Bresson

“Se una foto è così poco interessante da farti notare la grana… allora vuol dire che è una foto veramente noiosa.”
Ai tempi della pellicola, quando il rumore si chiamava grana, questa frase circolava ogni tanto nei fotoclub.
Oggi forse non più. Abbiamo sviluppato una maggior sensibilità nei confronti della qualità delle immagini. Ci siamo abituati ad un livello tecnico molto più alto, favorito anche dalle grandi capacità delle nostre macchine digitali, che sono in grado di sfornare immagini di una qualità che in passato non era quasi concepibile.
Ma rumore, nitidezza e tonalità dei colori, rimangono aspetti, di certo rilevanti in una foto, ma non necessariamente i più importanti.
A volte capita che oggi venga dato più valore a questi elementi che non al messaggio, alla storia e alle emozioni che un’immagine porta.
Insomma, forse vale la pena avere un po’ di “grana” a cui far caso quando una foto non è interessante. No?
🙂

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C’è chi, anche tra i Canonisti, considera che il click Nikon abbia qualcosa in più, una sonorità particolare e riconoscibile su cui pare che tradizionalmente gli ingegneri del marchio nipponico si impegnino, attenti a mantenere un “timbro” distintivo.
E così c’è chi ne fa addirittura la base per una breve opera musicale, suonata usando un set di reflex digitali per un valore di oltre trentamila euro. Magari chiamarla sinfonia è un po’ eccessivo, comunque divertente sì. Certo che sono tremendi questi giapponesi! 🙂
Buon “ascolto”.
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Xylo and its red C

Xylo and its red C – © Copyright 2008 Pega

Mozart disse: “Non mi interessano tanto le note, quanto gli spazi tra di esse”.
Nella musica gli intervalli di silenzio che separano i suoni tra loro, sono forse ancor più importanti delle note stesse. Se non ci fossero non ci sarebbe alcuna musica ma solo un rumore indistinto.
In fotografia è lo stesso. I chiaroscuri e gli spazi che separano gli elementi, sono spesso la chiave dell’immagine, ciò che la rende leggibile e ne caratterizza l’armonia.
Possiamo ringraziare Amadeus per la sua definizione e… tenerla a mente quando scattiamo.

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Sax Lady

Sax Lady - © Copyright 2009 Pega

Oggi sono a riproporti quella che ormai è una piccola tradizione di questo blog : la “missione fotografica” del fine settimana.
L’idea è semplice : avere in mente una sorta di incarico da svolgere. E’ un esercizio divertente che può fornire interessanti spunti creativi, magari da condividere poi con altre persone.

Per questo weekend il tema che ti voglio proporre è : il suono.

La fotografia in se stessa non contiene ovviamente suoni o rumori ma al nostro cervello piace ricostruire e così, proprio come succede quando la mente colora inconsciamente un’immagine in bianco e nero, accade che alcuni scatti quasi riescano a farci sentire dei suoni.

Sono sensazioni totalmente soggettive e molto dipendenti da quanto ci si concentra ed immerge nell’osservazione di una fotografia, quanto si riesce a degustarla insomma.

In questo weekend prova a cercare fotografare il suono. Fanne il protagonista di qualche tuo scatto, cercando di renderlo evidente ed il più possibile vivo, quasi percepibile da chi osserverà l’immagine. Poi, se vuoi, mostraci il tuo lavoro postando un commento con il link per vederla.
Condividere con tutti i lettori del blog è divertente ed interessante e può portare a vedere la tua foto visitatori che la apprezzeranno.

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Clicca qui per visualizzare l’elenco di tutti i Weekend Assignment precedentemente proposti.

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triangolo esposizione

Durante l’interessante esperimento del microcorso organizzato da Photoexperience, si parlava degli elementi di base della fotografia e di come i risultati dei nostri scatti siano legati alla capacità di saper gestire queste impostazioni per tradurre in immagini le nostre idee.

Ripensando alla discussione ed alle domande che sono emerse, ho trovato questo grafico chiamato comunemente il “triangolo dell’esposizione”.

E’ una rappresentazione semplice che aiuta a capire come ognuno dei tre parametri fondamentali influisce sulle caratteristiche della foto.

La sintesi a parole è semplice :
1 – aumentando gli ISO si introduce rumore (grana in caso di pellicola analogica)
2 – diminuendo i tempi si incontra il mosso
3 – aumentando l’apertura (diaframma) di riduce la profondità di campo

E’ come avere una coperta che… se c’è poca luce, diviene corta e tirata verso l’alto ci fa scoprire i piedi.
Non lasciare che siano gli automatismi della tua macchina fotografica a fare le scelte che spettano alla tua creatività.

Se ancora ogni tanto ti assalgono i dubbi su come gestire i parametri della tua fotocamera, stampa questa immagine e tienila in tasca. Potrà tornare utile!

🙂

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Solo un paio di giorni fa parlavo del suono della macchina fotografica e del fascino particolare che esercita.

Beh, ecco che un affezionato lettore mi suggerisce il link ad un video che non posso esimermi dal condividere sul blog.

Eccolo.
Un uso creativo e musicale dei click e dei curiosi rumorini che tanto ci sono simpatici…

Buona visione, anzi… buon ascolto !

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A true classic

A true classic - © Copyright 2010 Pega

Che suono ha la tua macchina fotografica. Quali rumori la caratterizzano? Ci hai mai fatto veramente caso? Li hai ascoltati?

Mi è capitato di pensare a tutto questo pochi giorni fa, quando ho avuto l’occasione di maneggiare il piccolo gioiellino qui a fianco.
Si tratta di una splendida Rolleiflex, una macchina medio formato che ha scritto una parte della storia della fotografia professionale della seconda parte del novecento.

E’ stato bello sentirne il click di scatto, così delicato e diverso dalle nostre reflex digitali che la circondavano e la fotografavano come una vera e propria star del cinema.

Ma non solo il click di scatto. Di gran fascino anche il rumore di avanzamento della pellicola che accompagna la rotazione della leva laterale, come anche tutti i click di apertura e chiusura delle tante piccole parti meccaniche: dalla struttura del pozzetto alla lente per facilitare la messa a fuoco.

Chissà se i vari rumorini residui delle nostre digitali saranno anch’essi un ricordo, sostituiti da otturatori elettronici ed autofocus sintetici…Vedremo.

Intanto non c’è dubbio. Anche i suoni sono affascinanti in fotografia, non si spiegherebbe altrimenti l’ostinazione con cui costruttori di compatte e telefonini continuano ad impegnarsi per riprodurre artificialmente i click di scatto quando otterrebbero risultati ben più interessanti sostituendoli magari con una bella risata artificiale che favorirebbe di molto i risultati di tanti ritratti… 🙂

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bressonbehind

Behind the Gare Saint-Lazare, 1932 Copyright © Henri Cartier-Bresson

“Se una foto è così noiosa da farti notare la presenza di rumore… allora vuol dire che è una foto veramente noiosa.”
Un tempo questa frase era assolutamente valida.
Oggi forse non più. L’attenzione che abbiamo sviluppato in tempi recenti nei confronti della perfezione tecnica della fotografia è a livelli che in passato non erano nemmeno concepibili.

Rumore, nitidezza, tonalità dei colori… sono aspetti sicuramente rilevanti in una foto… ma non necessariamente i più importanti.
Com’è che ad oggi diamo spesso più valore a questi elementi che non al messaggio, alle emozioni che un’immagine ci porta ?

Viviamo forse in un’epoca in cui il perfezionismo tecnico ci sta facendo perdere di vista l’essenza vera di un’opera d’arte?

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