Da qualche parte tra le spire di una galassia c’era una volta una stella, un immenso agglomerato di tanti (ma tanti) piccoli atomi di idrogeno, tutti fitti fitti ammassati e schiacciati insieme dall’enorme massa di quel corpo celeste perso nel vuoto dell’universo.
Un giorno, due di quei minuscoli atomi cedettero alla pressione e decisero di unirsi, fondersi e scomparire, lasciando al loro posto un lampo di energia.
E questo lampo viaggiò.
In sè conteneva misteriose creature tra cui una strana forma di vita un po’ energia ed un po’ particella, infinitamente piccola e veloce, che si chiamava fotone.
Fotone viaggiò solo alcuni minuti, coprendo in questo breve lasso di tempo una grandissima distanza che è difficile persino immaginare. Ad un certo punto, sul suo cammino, incontrò un bel pianeta blu che permise solo a particelle come lui di avvicinarsi e penetrare la sua atmosfera.
In un istante Fotone attraversò strati sempre più densi di aria, limpida e chiara, arrivando fin quasi a terra. Lì, in una limpida giornata di sole, rimbalzò sul viso di una bella ragazza.
Era la prima volta che cambiava direzione da quando era nato, dopo milioni di chilometri di viaggio, la sua avventura era quasi alla fine. Il rimbalzo lo portò ad entrare in uno strano barattolo dotato di lenti, dietro al quale il fotone finì in una scatoletta contenente uno strano congegno, su cui si spense.
Fotone era finito su quel particolare aggeggio insieme a tanti suoi simili, compagni di viaggio nati con lui pochi minuti prima sulla stella lontana.
Non fu la fine perchè lo spegnersi della loro breve vita aveva appena dato origine ad una nuova storia.
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[continua nel prossimo post]