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Posts Tagged ‘sporco’

White stones

White stones – © Copyright 2009 Pega

Leggo spesso post ed interventi nei forum a proposito del problema dello sporco sul sensore…
Ora, la cosa è di poco interesse per tutti gli analogici e forse anche per chi non ha una digitale a lenti intercambiabili, ma anche per chi invece ha una reflex o una mirrorless, dovrebbe proprio essere un non-problema.
Sì, è vero che il sensore si può sporcare, che è un elemento che si carica elettricamente divenendo un po’ attraente per la polvere, che è delicatino e nasconto nel corpicino della reflex, difficile o forse rischioso da pulire e poi, forse, anche un po’ misterioso e quindi sexy…
Ma insomma, che diamine, è un sensore… è lì apposta.
Non limitiamoci nei cambi di obiettivi, non ci preoccupiamo troppo se c’è vento o un po’ di polvere.
Non permettiamo che la paura di sporcare il sensore ci impedisca di fare un bello scatto, di cambiare dal tele al grandangolo se in quel momento è quello l’obiettivo che ci vuole.
Lo sporco sul sensore, in gran parte dei casi, nemmeno si vede e quando si vede si tratta di macchioline che è facile eliminare in postproduzione.
E poi, se proprio è lurido, al limite basta mandare la fotocamera un paio di giorni in assistenza e passa la paura.
🙂

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Golubev Nikita

Credit: Nikita Golubev

Coloro che creano opere destinate a svanire in breve tempo non hanno ambizioni di eternità, sono mossi solo dal fondamentale desiderio di esprimersi e non pretendono che le loro creazioni li rendano immortali.
L’artista temporaneo usa il suo estro come uno chef che prepara pietanze destinate ad essere subito consumate.
Cosí fa Nikita Golubev, un artista russo che realizza i suoi dipinti usando lo sporco sui veicoli delle strade di Mosca. La sua arte visiva, che qualcuno potrebbe superficialmente considerare trash pensando a quante volte si vedono scritte o disegni sulle macchine sporche, ha invece molti aspetti interessanti.

Credit: Nikita Golubev

Innanzitutto si differenzia da altre forme di arte di strada perchè le opere sono realizzate “per sottrazione”. Golubev non imbratta le sue “tele”, i dipinti emergono invece facendosi largo tra smog e fuliggine e seguono per qualche tempo il proprietario del veicolo finché questi non decide di lavarlo, oppure vengono cancellati dalla pioggia o ricoperti da altro sporco…
Al fotografo rimane la possibilità di fissare queste opere, per permettere anche ad altri di vederle e gustarle. Una possibilità di espansione della fruizione che certo i cuochi non hanno.

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Alex Jansen è un militare statunitense impegnato in Afghanistan. In questo video ci mostra qualcosa che potrebbe togliere il sonno a molti “precisini” dell’attrezzatura: insabbia letteralmente le sue due Pentax digitali (K-7 e K-5) e poi, non contento, le lava 😮
Non ti consiglio di provarci. A meno che tu non abbia una Pentax!
Nikon e Canon cosa dicono al proposito?
🙂

[Fonte DIY Photography]

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Forse non ti andrà, non ti metterai comodamente sul divano a vedere questo video. Forse non lo farai perché sembrano tanti i cinquanta minuti che parlano della vita e del lavoro dei fotografi del National Geographic.
E invece vale tutto il tempo che richiede questo documento realizzato diversi anni fa e tutto dedicato ad un gruppo di professionisti appassionati che ha avuto un ruolo così importante nella storia recente della fotografia.
Tu fa come preferisci, io me lo sono gustato con calma e piacere, cogliendo anche l’occasione per fare un piccolo esperimento divertente: annotarmi, via via, alcune parole, quasi delle keyword di sintesi dell’intero filmato.
Se non hai voglia di vedere il video puoi sempre accontentarti di queste.
Eccole qua: 🙂

Fascino romantico, difficoltà, rischi, pericolo, una vita pazzesca, malattie, malaria, burocrazia, rapine, violenza, affascinante, problemi, incidenti, insetti, schifo, jungla, scimmie, vermi che si infilano sotto la pelle, talento, arte, gusto, colore, ritratto, intimità, indiscrezione, ravvicinato, bellezza, orrore, abisso, squali, viaggio, tuffi, mare, savana, tenda, fango, erba, carcassa, ossa, cranio, amicizia, ricerca, natura, foresta pluviale, cultura, umanità, lavoro, vita, tragedia, mondo, facce, persone, mondo, globalizzazione, storia, sporco, civiltà, amore, povertà, tempo, gioia, sguardi… insomma: FOTOGRAFIA

Buona visione
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White stones

White stones - © Copyright 2009 Pega

Leggo abbastanza spesso articoli ed interventi nei forum a proposito di questo problema del sensore delle fotocamere reflex che si sporca…

Ora, a parte che mi perdoneranno “quelli della pellicola” ed anche chi ha una digitale compatta o prosumer a lenti non intercambiabili. Loro di questa faccenda giustamente se ne possono fregare, ma secondo me anche per chi “è reflex-digitale” si tratta di un non problema.

Si, è vero che il sensore si può sporcare, che è un elemento che si carica elettricamente divenendo un po’ attraente per la polvere, che è delicatino e lì nasconto nel pertugio della reflex è un po’ difficile o forse rischioso pulirlo e che è anche un pochino, come tutte le cose un po’ “infrattate”, misterioso, forse sexy…

Ma insomma, è un sensore… è lì apposta.

Non ti limitare nei cambi di obiettivi, non ti preoccupare se c’è vento o un po’ di polvere.
Non permettere che la paura di sporcare il sensore ti impedisca di fare un bello scatto, di cambiare dal tele al grandangolo se in quel momento ti serve…

Lo sporco sul sensore in una gran parte dei casi nemmeno si vede e quando si vede si tratta di macchie che è facile eliminare in postproduzione.
Il sensore comunque può essere pulito, al limite basta mandare la macchina un paio di giorni in assistenza (nei casi più gravi).

Basta ! Non preoccupiamocene troppo.

C’è di peggio… molto di peggio di un sensore sporco.

🙂

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