Visto che la situazione non sembra certo migliorare, ripropongo queste vecchie riflessioni. Chissà che qualcuno non ci si ritrovi…
Se gli fotografi la casa si preoccupano che tu sia lì per documentare il loro abuso edilizio…
Se inquadri un luogo di lavoro qualcuno si insospettisce che si tratti di una indagine che gli scovi violazioni di norme sulla sicurezza o lavoratori in nero…
Se piazzi il cavalletto ti vengono a chiedere che tipo di rilievi stai facendo e perché.
Se fotografi un bambino ti prendono per pedofilo…
Se inquadri un campo incolto ti accusano di progettarci la costruzione di un centro commerciale.
A qualche manifestazione ti guardano storto che magari sei dei “servizi”…
Se fai una foto ad una ragazza ti dice che non sei autorizzato a sfruttarle l’immagine.
Ad alcuni gli violi la privacy.
Sulla spiaggia con la reflex ti fanno cenno di “no che tanto poi la foto non la compro”.
In alcuni luoghi pubblici si preoccupano che tu stia preparando un attentato.
Se scatti al gruppo sbagliato: “scappa che non è il primo che menano!”
Nei musei “non si può: ci vuole l’autorizzazione”.
Se scatti alle macchine che passano e ti prendono per un autovelox…
…
Ma come ci siamo ridotti?
Beh, MENOMALE almeno nessuno teme più che se gli fai una foto gli rubi l’anima.