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Posts Tagged ‘civiltà’

Rose e rusco

Rose & Rusco – © Copyright 2009, Pega

Visto che la situazione non sembra certo migliorare, ripropongo queste vecchie riflessioni. Chissà che qualcuno non ci si ritrovi…

Se gli fotografi la casa si preoccupano che tu sia lì per documentare il loro abuso edilizio…

Se inquadri un luogo di lavoro qualcuno si insospettisce che si tratti di una indagine che gli scovi violazioni di norme sulla sicurezza o lavoratori in nero…

Se piazzi il cavalletto ti vengono a chiedere che tipo di rilievi stai facendo e perché.

Se fotografi un bambino ti prendono per pedofilo…

Se inquadri un campo incolto ti accusano di progettarci la costruzione di un centro commerciale.

A qualche manifestazione ti guardano storto che magari sei dei “servizi”…

Se fai una foto ad una ragazza ti dice che non sei autorizzato a sfruttarle l’immagine.

Ad alcuni gli violi la privacy.

Sulla spiaggia con la reflex ti fanno cenno di “no che tanto poi la foto non la compro”.

In alcuni luoghi pubblici si preoccupano che tu stia preparando un attentato.

Se scatti al gruppo sbagliato: “scappa che non è il primo che menano!”

Nei musei “non si può: ci vuole l’autorizzazione”.

Se scatti alle macchine che passano e ti prendono per un autovelox…

Ma come ci siamo ridotti?
Beh, MENOMALE almeno nessuno teme più che se gli fai una foto gli rubi l’anima.

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Japan TempleUn amico mi racconta di un suo recente viaggio in Giappone. Anche lui è appassionato di fotografia e gira regolarmente con un bello zaino zeppo di attrezzatura.
Mi descrive l’arrivo, un giorno, dopo qualche ora di viaggio, ad un bellissimo tempio nel nord della nazione. È un posto che “vale la pena” dicono… Ma c’è una sorpresa: all’interno non si può fotografare.
Così, pieno di delusione, in un primo momento rimane all’esterno a fare qualche scatto dato che il divieto è addirittura esteso all’introdurre macchine fotografiche e tutto “va lasciato fuori”. Non c’è alcun servizio di custodia.
Ma nei pressi dell’ingresso sono parcheggiate molte attrezzature di fotografi giapponesi entrati senza apparenti preoccupazioni. Ci sono treppiedi Manfrotto in carbonio, teste mozzafiato e macchine Nikon o Canon top di gamma con montati grossi e costosi obiettivi. Ci sono zaini fotografici pieni di roba. Non c’è nessuno in giro, tutto questo ben di dio è lì fuori incustodito, ad aspettare come un piccolo gruppo di cagnolini che attendono i padroni fuori dal supermercato.
Me l’ha descritta come una scena surreale dicendomi poi: “per un attimo ho pensato di essere nel paradiso dei fotografi, ma poi mi sono solo reso conto di essere nel paese più civile del mondo. Ho lasciato la mia roba insieme a tutto il resto e sono entrato nel tempio. Al mio ritorno, dopo più di un’ora, tutto era al suo posto. Vorrei tornarci solo per poter riprovare la sensazione di fiducia che avevo mentre ero dentro“.

Sarebbe bello che tutto ciò fosse possibile anche qui.

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Forse non ti andrà, non ti metterai comodamente sul divano a vedere questo video. Forse non lo farai perché sembrano tanti i cinquanta minuti che parlano della vita e del lavoro dei fotografi del National Geographic.
E invece vale tutto il tempo che richiede questo documento realizzato diversi anni fa e tutto dedicato ad un gruppo di professionisti appassionati che ha avuto un ruolo così importante nella storia recente della fotografia.
Tu fa come preferisci, io me lo sono gustato con calma e piacere, cogliendo anche l’occasione per fare un piccolo esperimento divertente: annotarmi, via via, alcune parole, quasi delle keyword di sintesi dell’intero filmato.
Se non hai voglia di vedere il video puoi sempre accontentarti di queste.
Eccole qua: 🙂

Fascino romantico, difficoltà, rischi, pericolo, una vita pazzesca, malattie, malaria, burocrazia, rapine, violenza, affascinante, problemi, incidenti, insetti, schifo, jungla, scimmie, vermi che si infilano sotto la pelle, talento, arte, gusto, colore, ritratto, intimità, indiscrezione, ravvicinato, bellezza, orrore, abisso, squali, viaggio, tuffi, mare, savana, tenda, fango, erba, carcassa, ossa, cranio, amicizia, ricerca, natura, foresta pluviale, cultura, umanità, lavoro, vita, tragedia, mondo, facce, persone, mondo, globalizzazione, storia, sporco, civiltà, amore, povertà, tempo, gioia, sguardi… insomma: FOTOGRAFIA

Buona visione
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Lucca Comics 2011

Evil? - © Copyright 2011 Pega

Anche quest’anno sono riuscito a fare un salto al Lucca Comics, l’evento che ogni anno invade la città toscana con una spettacolare moltidudine di appassionati provenienti da tutta Italia.
Come da tradizione, le strade ed il bellissimo percorso tra i bastioni erano popolati da un gran numero di cosplayer con i loro fantastici costumi. Sembravano arrivare direttamente dalle dimensioni parallele dei loro personaggi : fantasy, fumetti, fiabe, videogiochi, saghe cinematografiche o televisive. E’ un universo culturale molto vasto, fatto di immaginario, passione, fantasia e divertimento.

Durante questi giorni vagando per le vie, puoi incarnare un eroe o un mostro, un carnefice o una vittima, un personaggio reale o di fantasia. Non ci sono regole, nemmeno vincoli di età: c’è l’adolescente con il suo personaggio di un videogioco, come l’over 50 che con la sua testa brizzolata spunta togliendosi l’elmetto da guardia imperiale di Guerre Stellari. Nessuno è lì per giudicare, al contrario c’è un’aria di condivisione ed ammirazione gli uni degli altri, rispetto e curiosità reciproca.

A Lucca c’era insomma una gran bella atmosfera. L’ho iniziata a respirare appena arrivato quando, quasi con meraviglia, ho visto la coda ordinata di persone che nonostante i look irreali, trucco e parrucche colorate, attendevano con flemma anglosassone il loro turno per salire sulla piccola navetta-bus che dal parcheggio portava in centro.
Un senso di civiltà che duettava con i costumi e l’aspetto stravagante di molti, confermandosi nell’atteggiamento ed il comportamento generale, tranquillo ed ordinato, di così tante persone con cui diviene davvero facile sentire qualcosa in comune.

Io di cosplay non ci capisco molto, anzi diciamo pure che non ci capisco nulla, ma una cosa è certa: al Lucca Comics mi sono sentito come a casa mia, tra vecchi amici, con gente che ha il mio rispetto ed in molti casi anche la mia ammirazione. Concittadini.
E poi devo proprio dirlo: qui nessuno ti guarda male se hai una fotocamera, nessuno ha paura o sospetto se lo inquadri per uno scatto, anzi, fioccano i sorrisi.

Grazie ragazzi.
Ci vediamo al Lucca Comics 2012.

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