Ti piacerebbe passare il 2015 girando il mondo e vivendo di sola fotografia, senza spendere un centesimo? Togliendo ai soldi il loro potere letale? È proprio quello che sta facendo un certo Shantanu Starick, fotografo australiano che da due anni e mezzo porta avanti il suo progetto “Pixel Trade” che consiste nell’eliminare i soldi dalla sua vita, sostituendoli con la fotografia.
Starick ha già viaggiato in cinque continenti senza spendere nulla, basando la sua sopravvivenza solo su lavori fotografici che baratta con alloggio, vitto o trasporti. Pare proprio che la cosa stia procedendo alla grande e, come si legge sul suo sito, ha già completato quasi duecento di questi “scambi”, che tipicamente prevedono fornitura di servizi fotografici professionali di varia natura: dai matrimoni alla pubblicità, dai ritratti su commissione alla fotografia di architettura.
Il progetto punta a coprire i sette continenti ma, seguendo una conferenza TED che Starick ha tenuto a Brisbane (la puoi vedere qui sotto), pare che la sua vera intenzione sia proseguire a tempo indeterminato o, come dice lui: “finche esisteranno la curiosità umana e la gentilezza”.
Bella e romantica questa idea di cambiare l’equazione della propria vita e campare di sola fotografia, senza più il vil denaro tra i piedi.
In bocca al lupo Starick!
.
Posts Tagged ‘mondo’
Lavoro e sudore: i fotografi del National Geographic
Posted in Culture, video, tagged abisso, affascinante, amicizia, arte, bellezza, burocrazia, carcassa, civiltà, colore, cranio, cultura, difficoltà, erba, facce, fango, Fascino romantico, foresta pluviale, fotografia, gioia, globalizzazione, gusto, incidenti, indiscrezione, insetti, intimità, jungla, lavoro, malaria, malattie, mare, mondo, natura, orrore, ossa, pericolo, persone, povertà, problemi, rapine, ravvicinato, ricerca, rischi, ritratto, savana, schifo, scimmie, sguardi, sporco, squali, storia, talento, tempo, tenda, tragedia, tuffi, Umanità, una vita pazzesca, vermi che si infilano sotto la pelle, viaggio, violenza, vita on 25/01/2013| 4 Comments »
Forse non ti andrà, non ti metterai comodamente sul divano a vedere questo video. Forse non lo farai perché sembrano tanti i cinquanta minuti che parlano della vita e del lavoro dei fotografi del National Geographic.
E invece vale tutto il tempo che richiede questo documento realizzato diversi anni fa e tutto dedicato ad un gruppo di professionisti appassionati che ha avuto un ruolo così importante nella storia recente della fotografia.
Tu fa come preferisci, io me lo sono gustato con calma e piacere, cogliendo anche l’occasione per fare un piccolo esperimento divertente: annotarmi, via via, alcune parole, quasi delle keyword di sintesi dell’intero filmato.
Se non hai voglia di vedere il video puoi sempre accontentarti di queste.
Eccole qua: 🙂
Fascino romantico, difficoltà, rischi, pericolo, una vita pazzesca, malattie, malaria, burocrazia, rapine, violenza, affascinante, problemi, incidenti, insetti, schifo, jungla, scimmie, vermi che si infilano sotto la pelle, talento, arte, gusto, colore, ritratto, intimità, indiscrezione, ravvicinato, bellezza, orrore, abisso, squali, viaggio, tuffi, mare, savana, tenda, fango, erba, carcassa, ossa, cranio, amicizia, ricerca, natura, foresta pluviale, cultura, umanità, lavoro, vita, tragedia, mondo, facce, persone, mondo, globalizzazione, storia, sporco, civiltà, amore, povertà, tempo, gioia, sguardi… insomma: FOTOGRAFIA
Buona visione
.
War photographer
Posted in Culture, History of photography, People, tagged arte, conflitto, cultura, fotogiornalismo, fotografia, guerra, informazione, James Nachtwey, libertà, missione, mondo, passione, People, pericolo, professione, rischio, società, war on 11/07/2011| 5 Comments »
James Nachtwey non è un nome noto al grande pubblico ma chi si interessa di fotogiornalismo sa che si tratta di uno dei più importanti fotoreporter di guerra tuttora in circolazione, una vera e propria leggenda vivente.
Profondamente colpito dalle immagini che provenivano dal conflitto del Vietnam, Nachtwey iniziò a dedicarsi negli anni settanta alla fotografia di reportage, percorrendo una lunga carriera che lo ha visto nelle zone più difficili: dall’Irlanda infiammata dal terrorismo dell’IRA, alla Palestina, dall’Afghanistan alla Somalia o il Kosovo.
C’è una sua frase che trovo davvero emblematica : “Society problems can’t be solved until they are identified”. Ė proprio questo il nocciolo dello spirito del fotoreporter di guerra, la spinta all’identificazione, attraverso immagini capaci di trasmettere a tutti la gravità di quei conflitti che non possono essere dimenticati ma che anzi urge assolutamente risolvere.
Di recente ho avuto occasione di vedere War Photographer, un documentario girato nel 2001 dal regista Christian Frei proprio su James Nachtwey.
Si tratta di un piccolo capolavoro che Frei realizzò seguendo il fotografo sul campo per quasi due anni, ricevendo diversi premi e nomination nell’ambito di manifestazioni internazionali sul fotogiornalismo.
L’ho trovato particolarmente bello per come presenta, nello scorrere delle immagini, questioni morali e sociali fondamentali, intrecciandole anche con riflessioni artistiche importanti.
Si tratta di elementi profondi che emergono e motivano tutti coloro che dedicano e rischiano la loro vita per fotografare la tragedia della guerra.
War Photographer è in Inglese ma con ottimi sottotitoli in Italiano. Capita di poterlo vedere su qualche canale tematico o su DVD. Te ne consiglio la visione integrale ma intanto posto qui sotto un breve estratto che ho trovato su Youtube.
Il processo creativo (semiserio)
Posted in Culture, Nature, Panning, tagged bischero, blog, blogpost, creatività, creativity, fast, fastest, fotografia, fun, mondo, Panning, pega, photography, scherzo, semiserio, tartaruga, turtle, veloce, world on 21/10/2010| 2 Comments »
Oggi ti propongo alcuni miei folli e sconclusionati appunti sul processo creativo…
1) Ascoltare ed annotare
– Ricordati di tenere un block notes sul comodino e scrivere subito quel sogno, anche se sei nel bel mezzo della notte, perchè al mattino te lo sarai dimenticato.
– Leggi il più possibile
– Acquista una lavagnetta adatta a prendere appunti sott’acqua (quelle che usano i sub) perchè le migliori idee vengono quando si è sotto la doccia.
2) Rielaborare e creare
– Sperimenta e liberati dalle paure di fare qualche figuraccia.
– Contaminati ! Interessati delle cose che non ti interessano e assaggia ciò che sembra non piacerti.
– Esplora
– Cerca di vedere le cose da una prospettiva diversa.
– Creati lo spazio ed il tempo in cui Pensare. Solamente Pensare.
– Ripeti gli esperimenti anche quando non riescono alla prima. Non sei Willie il coyote.
3) Imparare e inventare
– Impara almeno una cosa nuova al giorno
– Ispirati e rielabora
– Rielabora ed ispirati (bis)
– ESAGERA, poi torna leggermente indietro.
E poi….
Ehi! – Forte! Ma guarda… manco so come mi è venuto fuori…
🙂
Worldwide Photowalk
Posted in Culture, People, tagged evento, Firenze, fotografi, fotografia, Italia, mondiale, mondo, passeggiata, pega, photograph, photographers, photowalk, Scott kelby, worldwide on 13/06/2010| 2 Comments »
Hai impegni per la mattina di Sabato 24 Luglio prossimo ?
Potrebbe essere l’occasione per incontrarsi, conoscersi, ammirare insieme le bellezze di Firenze e vedere un sacco di altri appassionati di fotografia alla Scott Kelby’s Worldwide Photowalk .
Per tutti i dettagli e per l’iscrizione, che dà diritto di partecipare al contest per i premi messi in palio dall’organizzazione visitare http://worldwidephotowalk.com/walk/firenze-toscana-italia/
Il mondo non aspetta
Posted in Culture, tagged blank, eventi, fotografia, lesson.photography, lezione, mondo, no foto, no photo, now, ora, pega, persa, sfuggire on 08/03/2010| 3 Comments »
In questo post non c’è alcuna foto.
Non c’è, ed è proprio questo il punto.
Beh, premetto che non è la morte di nessuno e che certo che ci sono cose peggiori ma… proprio oggi ho capito di aver commesso uno di quegli errori che un appassionato di fotografia dovrebbe sempre evitare : lasciarsi stupidamente sfuggire una foto.
Per mesi sono passato quasi ogni giorno davanti ad un edificio in rovina, un vecchio rudere industriale dei primi del novecento, ridotto in uno stato che a molti sicuramente non diceva niente ma che, per me che adoro il genere, era uno spettacolare esempio di decay.
Per mesi mi sono detto “prima o poi mi fermo e gli faccio qualche scatto… guarda che fascino”…
Ecco. Ci sono passato oggi, dopo qualche giorno che per vari motivi facevo altre strade e cosa vedo: quel rudere non c’è più. E’ stato demolito.
Non saprò mai che foto sarei stato in grado di fare a quell’edificio ma di una cosa sono sicuro: è una bella lezione.
Che sia un vecchio edificio, un panorama incontaminato, uno scorcio particolare, o anche una persona…
Quando vedi una foto, falla. Non aspettare. Potrebbe non esserci più quando ti sarai deciso a scattarla.