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Posts Tagged ‘ansia’

White stones

White stones – © Copyright 2009 Pega

Leggo spesso post ed interventi nei forum a proposito del problema dello sporco sul sensore…
Ora, la cosa è di poco interesse per tutti gli analogici e forse anche per chi non ha una digitale a lenti intercambiabili, ma anche per chi invece ha una reflex o una mirrorless, dovrebbe proprio essere un non-problema.
Sì, è vero che il sensore si può sporcare, che è un elemento che si carica elettricamente divenendo un po’ attraente per la polvere, che è delicatino e nasconto nel corpicino della reflex, difficile o forse rischioso da pulire e poi, forse, anche un po’ misterioso e quindi sexy…
Ma insomma, che diamine, è un sensore… è lì apposta.
Non limitiamoci nei cambi di obiettivi, non ci preoccupiamo troppo se c’è vento o un po’ di polvere.
Non permettiamo che la paura di sporcare il sensore ci impedisca di fare un bello scatto, di cambiare dal tele al grandangolo se in quel momento è quello l’obiettivo che ci vuole.
Lo sporco sul sensore, in gran parte dei casi, nemmeno si vede e quando si vede si tratta di macchioline che è facile eliminare in postproduzione.
E poi, se proprio è lurido, al limite basta mandare la fotocamera un paio di giorni in assistenza e passa la paura.
🙂

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Fotografia ansiogena

In anxious anticipation – Photo by Aaron Tilley – Set Design by Kyle Bean

Tra le sensazioni ed emozioni che una fotografia può generare nell’osservatore c’è anche l’ansia.
La capacità di realizzare scatti che trasmettere esattamente ciò che si vuole, è una delle più potenti abilità che un fotografo può possedere. Per raggiungere o migliorare questo aspetto, una delle strade più efficaci è ovviamente quella di esercitarsi.
Proprio questo è lo spirito alla base del weekend assignment: provare a realizzare un’immagine seguendo un compito assegnato, una missione prestabilita.
Non ti piace il tema? Troppo ansiogeno? Ebbene, non sempre ci si può esercitare con ciò che più amiamo e, sovente, approfondire qualcosa che non ci attrae o entusiasma, si rivela invece fonte di crescita.
Dunque in questo fine settimana prova a cimentarti con questo non facile tema: concepisci e realizza qualche scatto con il puro e semplice scopo di generare ansia nell’osservatore.
Poi, se vuoi, condividi.
Buon divertimento e buon weekend!

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Clicca qui per visualizzare l’elenco di tutti i Weekend Assignment precedentemente proposti.

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Fotografia ansiogena

In anxious anticipation – Photo by Aaron Tilley – Set Design by Kyle Bean

La Fotografia può essere ansiogena, eccome, non solo per il soggetto ritratto che, insieme al fotografo, è sovente alle prese con ansie da prestazione; il fatto è che le immagini possono essere generatrici di ansia anche per l’osservatore.
Un interessante progetto che esplora questo tema è In Anxious Anticipation, un lavoro a quattro mani frutto della collaborazione tra il fotografo Aaron Tilley e designer Kyle Bean, che puoi trovare su Kinfolk Magazine.
In questa serie di fotografie, ogni immagine è creata ad arte per trasmettere un senso di apprensione, quella strana sensazione che tutti ben conosciamo di “sta per succedere qualcosa”. Nella mente di chi guarda si forma l’immagine di “ciò che sarà dopo”, insomma del “danno fatto” ma è una proiezione del tutto autonoma del cervello di chi osserva. La foto è solo l’innesco di questo meccanismo.
Trovo che si tratti di un aspetto dell’arte fotografica caratterizzato da grandi potenzialità, forse mai abbastanza esplorato.
E’ un tema impegnativo, forse non adatto ad un semplice weekend assignment 🙂 ma ben considerabile come progettino di lungo respiro. Che ne dici?

[Fonte: Kinfolk Magazine]

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Punk lady

Punk Lady – © Copyright 2010 Pega

Chi fa ritratti lo sa bene: le persone a cui chiediamo di posare trovano spesso difficoltà nell’assumere espressioni naturali e rilassate.
Ciò contro cui ci si trova a lottare è una forma di ansia che nasce una volta davanti all’obiettivo e genera una tensione che altera, in modo spesso sostanziale, le capacità espressive.
La strategia migliore per limitare questo fenomeno è quella di instaurare un dialogo con la persona che viene fotografata. Ciò consente di allentare la tensione, abbassare l’ansia e le difese, riuscendo così a cogliere espressioni più vere e meno artificiose.
Spesso in pratica è però difficile (a volte impossibile) creare questo feeling, magari anche solo perchè non c’è tempo.
Nasce allora l’idea di cercare o addirittura provocare uno sfogo di tensione che permetta di rivelare espressioni più naturali ed intense.
Come fare? È semplice: per esempio che cosa c’è di più naturale di una bella risata per allentare la tensione?

Come quando davanti ad un film horror la risata scatta liberatoria alla prima occasione, ecco che la stessa cosa può essere richiesta o stimolata dal fotografo per far rilassare il soggetto.  Subito dopo la risata ci sono alcuni brevi istanti in cui è possibile carpire delle buone immagini di un soggetto finalmente libero dall’ansia del ritratto.

La risata potrà essere anche non del tutto naturale, non ha molta importanza, perchè saranno comunque i momenti subito successivi, quelli in cui cercare la vera essenza del nostro soggetto.
Concentrati e cerca quell’istante dopo la risata, scatta in abbondanza… Provare per credere, non te ne pentirai.

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