Era il 1906 quando il giovane Jack London si recò dal famoso fotografo Arnold Genthe a San Francisco con l’idea di farsi fare un bel ritratto da un artista affermato.
Si narra che accolto nello studio, London esordì con una serie di complimenti del tipo: “Sei un fotografo bravissimo Arnold, un grande maestro, chissà che splendida macchina fotografica devi avere qui, la posso vedere? Deve essere una delle migliori disponibili visto che riesci a fare foto così belle…”.
Genthe non sembrò dare peso alle parole dello scrittore e lo fece accomodare nel suo studio, dove usando una delle sue normalissime fotocamere, realizzò alcuni ritratti, tra cui uno destinato a diventare una delle immagini più famose di Jack London.
Finita la sessione fotografica Genthe non seppe però trattenersi e salutando il giovane gli disse: “Ho letto i tuoi libri Jack, penso siano delle gran belle opere d’arte. Devi proprio avere una fantastica macchina da scrivere!”
🙂
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Il ritratto di Jack London
Posted in Black and White, Culture, History of photography, People, Photography portraits, tagged arte, attrezzatura, conoscenza, dialogo, fotografia, london, rispetto, ritratto, San Francisco, talento on 08/05/2012| 4 Comments »
Un curioso dialogo
Posted in Culture, Interview, People, tagged arte, curiosità, dialogo, fotografia, imparare, lavoro, passione, persone, storia, talento on 20/04/2012| 9 Comments »
Mi è capitato uno strano dialogo. La persona con cui sto parlando di macchine fotografiche ad un certo punto mi dice “Sai, mi piacerebbe molto fare della fotografia il mio lavoro”
“Bello!”, dico io, “Ed in che tipo di attività intenderesti impegnarti?”
“Non so di preciso. Sicuramente non i matrimoni, piuttosto qualcosa tipo giornalista o forse anche fotografia artistica pura“.
Comincio ad avere dei dubbi e chiedo “A chi ti ispiri? Ci sono figure di grandi fotografi a cui fai riferimento?”
“No, non mi interessa il passato o la storia della fotografia, io voglio fare qualcosa di nuovo”
“Ma se non conosci niente di cosa è già stato fatto e di come si è evoluta questa forma d’arte, come pensi di fare?”
“Non lo so, ma non mi interessa leggere libri o stare a sentire storie. Io voglio seguire la mia ispirazione.”
Dopo una pausa imbarazzata sono riuscito solo a dire “Beh, in bocca al lupo”.
Non mi sono sentito di dare altri incoraggiamenti e sono rimasto piuttosto perplesso, nonostante l’iniziale entusiasmo provocato dal sentire qualcuno che dichiara così decise intenzioni sul proprio futuro.
Che ne pensi? Io di una cosa sola sono sicuro: riportando qui le sue parole ma non il suo nome, non credo di aver mancato di rispetto a questa persona.
E comunque mi ha anche assicurato che non legge mai alcun blog…
🙂
Passione analogica
Posted in Culture, People, Photography portraits, tagged amici, analogica, attimo, blog, catturare, dialogo, errore, essere umano, film gang, film.emozione.ricordo, Firenze, fotografia, fotografo, Fulvio Petri, imperfezione, Martino Meli, m|art, passione, pega, pellicola, photowalk, portrait, ritratto, Sharkoman, soggetto, stampa, tempo.fermare on 21/07/2011| 4 Comments »
In passato ho già avuto modo di esprimere la mia opinione sul rapporto tra immagini e parole, e di come la fotografia possa essere resa straordinaria quando associata al giusto titolo o testo.
E così ieri ho gioito assistendo alla nascita di un piccolo capolavoro, realizzato più o meno consapevolmente a quattro mani da due amici che hanno partecipato alla “passeggiata fotografica analogica” di qualche tempo fa a Firenze.
Il ritratto sopra è stato realizzato e postato su Flickr da Fulvio Petri (Sharkoman).
Poco dopo la pubblicazione, la foto è stata commentata dallo stesso soggetto protagonista dello scatto Martino Meli (m|art) con parole che in questo caso sono come un completamento dell’opera e che, secondo me, si fondono meravigliosamente con l’immagine.
Un bellissimo ed appassionato omaggio al mondo della pellicola, che ti invito a leggere.
“La tecnologia è al servizio dell’uomo per semplificargli la vita e aiutarlo in ogni azione quotidiana; tuttavia esistono piccole zone di confine in cui non necessariamente il progresso giustifica la scelta dello strumento…
Per me la condivisione di ricordi e momenti gioiosi passati, non può che essere mediata da uno strumento che dà risultati tangibili (la foto stampata) e forse un po’ sporchi. La fotografia analogica poiché è la più imperfetta (dunque la più umana tecnica di fermare il tempo) è il mezzo indiscusso per catturare ricordi… Come è possibile spiegare (e giustificare) la necessità di inventare texture e falsi pelucchi nell’era del digitale? Perché oggi si sente il bisogno di ritrovare quel calore che manca ad una foto digitale? Si potrebbe dire che il ricordo è imperfetto come l’essere umano, e la pellicola cattura l’immagine respirando la stessa aria, lo stesso pulviscolo e la stessa atmosfera di chi vive l’attimo salvato.” (Martino Meli)
Quell’istante dopo la risata…
Posted in People, Photography portraits, tagged ansia, dialogo, emozione, espressione, essenza, feeling, fotografare, fotografia, People, persona, posa, rapporto, ridere, rigidità, risata, ritratto, soggetto, sorriso, tensione on 18/04/2011| 3 Comments »
Chi fa ritratti lo sa bene, succede spesso che le persone a cui chiediamo di posare trovino difficoltà nell’assumere espressioni naturali e rilassate. Questo è ancora più vero quando chi viene fotografato non è abituato a questa situazione, in pratica la quasi totalità dei casi, almeno per molti fotografi.
Quello con cui tipicamente ci si trova a lottare è la più o meno sottile ansia che coglie la persona davanti all’obiettivo. L’ansia genera una tensione che altera, in modo spesso sostanziale, le capacità espressive del soggetto.
La strategia che alcuni fotografi, anche famosi, seguono è quella di instaurare un dialogo con la persona che viene fotografata. Questo consente di allentare la tensione, abbassare l’ansia e le difese, riuscendo così a cogliere espressioni più vere e meno alterate.
Spesso in pratica è però molto difficile se non impossibile creare questo feeling, tipicamente perchè non c’è modo o tempo.
Nasce allora l’idea di ricercare o addirittura provocare uno sfogo di tensione che permetta di rivelare espressioni più naturali ed intense.
Come fare ? È abbastanza semplice. Per esempio che cosa c’è di più semplice di una bella risata per allentare la tensione?
Come quando davanti ad un film horror la risata scatta liberatoria alla prima occasione, ecco che proprio una risata può essere richiesta o stimolata dal fotografo per far rilassare il soggetto. Subito dopo la risata ci sono alcuni istanti in cui è possibile carpire delle buone immagini di un soggetto finalmente libero dall’ansia del ritratto.
La risata potrà essere anche non del tutto naturale, non ha molta importanza, perchè saranno i momenti subito successivi quelli in cui provare a catturare la vera essenza del nostro soggetto.
Concentrati e cerca quell’istante dopo la risata, scatta in abbondanza… non te ne pentirai.
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