Mi è capitato uno strano dialogo. La persona con cui sto parlando di macchine fotografiche ad un certo punto mi dice “Sai, mi piacerebbe molto fare della fotografia il mio lavoro”
“Bello!”, dico io, “Ed in che tipo di attività intenderesti impegnarti?”
“Non so di preciso. Sicuramente non i matrimoni, piuttosto qualcosa tipo giornalista o forse anche fotografia artistica pura“.
Comincio ad avere dei dubbi e chiedo “A chi ti ispiri? Ci sono figure di grandi fotografi a cui fai riferimento?”
“No, non mi interessa il passato o la storia della fotografia, io voglio fare qualcosa di nuovo”
“Ma se non conosci niente di cosa è già stato fatto e di come si è evoluta questa forma d’arte, come pensi di fare?”
“Non lo so, ma non mi interessa leggere libri o stare a sentire storie. Io voglio seguire la mia ispirazione.”
Dopo una pausa imbarazzata sono riuscito solo a dire “Beh, in bocca al lupo”.
Non mi sono sentito di dare altri incoraggiamenti e sono rimasto piuttosto perplesso, nonostante l’iniziale entusiasmo provocato dal sentire qualcuno che dichiara così decise intenzioni sul proprio futuro.
Che ne pensi? Io di una cosa sola sono sicuro: riportando qui le sue parole ma non il suo nome, non credo di aver mancato di rispetto a questa persona.
E comunque mi ha anche assicurato che non legge mai alcun blog…
🙂
Per poter fare qualcosa di nuovo bisogna conoscere il vecchio.
Mi sembra che questa persona non ha le idee molto chiare…è un po’ come scrivere un libro senza averne mai letto uno… /:)
Questa persona sbatterà la testa contro un muro molto duro e purtroppo molto alto, che metterà seriamente alla prova la sua determinazione e “ispirazione” ma che gli permetterà forse di comprendere quanto lo studio e la preparazione siano una passaggio ineludibile e tuttavia non sufficiente.
se la persona in questione ha meno di 11 anni o più di 95 è giustificato.
inoltre posso dire che per molti aspetti mi assomiglia, aPparte il dettaglio che io tendo più alla fotografia artistica iNpura.
L’atto del fotografare è apparentemente così semplice che legioni di fotografi pensano di fare arte semplicemente schiacciando l’apposito pulsante, dopo avere impostato la fotocamera su “automatico”.
Se – dopo che ti hanno sottoposto i loro lavori – gli obietti che sarebbe bene acquisire un po’ di tecnica e familiarizzarsi con i maestri, invariabilmente ti rispondo che loro “sono dei creativi”. Poiché secondo il mio personale dizionario, questa espressione equivale a “presuntuoso e pigro”, a questo punto lascio perdere.
Credo che questa sia oggi, una voglia che accomuna molti foto-amatori, il fatto di riuscire a fare delle belle foto “tecnicamente parlando” e ricevere tanti mi piace o che bella foto, dai propri contatti sui social..o i parenti stessi:” tu dovresti farlo di lavoro”. Abiliti in automatico alla professione di fotografo e per un certo periodo pure Io lo sognavo tutte le notti, prima di addormentarmi, beh non funziona così….fare il professionista implica un coinvolgimento totale in questa arte, un qualcosa che ti viene da dentro , vivi per quello, stop! Che ti dia da vivere o no tu fai quello…pochi giorni fà, grazie a percezioni fotografiche ho conosciuto un vero professionista Edoardo Agresti, io lo chiamo lo Steve McCurry di fiesole ” Lui mi ha detto di non esagerare” ma vi consiglio di andare a vedere il suo sito”http://www.edoardoagresti.it/ o la pagina” libro delle facce http://www.facebook.com/edoardo.agresti .
Alla domanda di un altro fotografo professionista presente in sala che chiedeva come lui facesse a far passare il suo stile fotografico nell’ambito della fotografia di matrimonio qui in Italia, Agresti rispondeva: ” ci vuole cultura fotografica da parte del fotografo per far cultura”. Lo studio dei grandi del passato per poi sviluppare un proprio stile è una cosa indispensabile, l’impegno? Dove lo mettiamo! questo signore è in viaggio tutta la vita…Bello?? Forse si! Ma a me mancherebbero i miei famigliari i figli la mia casa e poi…chi le vuole le mie foto, chi me le paga…un amico di Agresti ha fatto una copertina di Time il suo compenso è stato di 500euro e vive in Pakistan e…non è l’ultimo arrivato http://www.marieclaire.it/Attualita/Fotografi/Massimo-Berruti
Forse è meglio continuare a divertissi e a sognare che qualcuno ci assegni un qualche lavoretto da svolgere per il fine settimana…vero?? Pega!
SE.. permetti condivido
Ciao1
Io credo che il giorno che davvero deciderà di far diventare la fotografia il suo lavoro, dovrà sbattere il muso proprio sul passato che è il metro di misura per il presente ed il futuro.
Io comunque continuo a sostenere che non tutto è oro cio che luccica, la fotografia come la intendiamo noi è cosa ben diversa dal lavoro di fotografo, sono pochi i fortunati che con la fotografia girano il mondo e si divertono oppure fotografano le star. La maggior parte passa le sue giornate in studio a fotografare per cataloghi o opuscoli di supermercati e allora come posso invidiarli? Io quando esco fotografo cio che voglio io e come voglio, e non cio che mi viene chiesto da un committente. E questo è quello che mi fà ancora divertire nel farlo. Date un occhio a questo video lui lo spiega meglio di me
Più della metà del tempo che dedico alla fotografia lo impiego osservando gli scatti dei maestri del passato e molto lo impiego osservando quelli dei talenti che incontro quasi ogni giorno nel web. Non riesco davvero a capire come si possa comprendere a fondo la fotografia o qualsiasi forma di espressione artistica e creativa senza guardare indietro a quello che è stato già fatto. Anche perché spesso ho come l’impressione che sia stato già detto tutto. Forse però non è così.
Credo che avere cultura fotografica o, più in generale, nozioni di storia dell’arte sia molto importante. Conoscere il lavoro di altri fotografi ti aiuta a leggere il mondo con occhi diversi, ti apre al confronto e ti stimola a ricercare poi una tua visione. Un fotografo deve essere curioso per sua natura e il guardare e anche lo studiare il lavoro di altri colleghi è fondamentale per crescere professionalmente.
Un piccolo appunto al post di Stefano. Non conosco personalmente Massimo Berruti, ammiro e mi piace molto il suo modo di fotografare. L’ho seguito nei due World Press Photo che ha vinto ma soprattutto nel suo libro Lashkar, dove si apprezza al meglio la sua visione fotografica.
A chi si saranno ispirati i primi fotografi? Me lo sono sempre chiesto, la fotografia giornalistica, il ritratto, la foto di albert einstein con la lingua di fuori è famosa per il fotografo o per il personaggio? Non posso pensare che il ragazzo citato non guardi nulla sulla fotografia, o non si ispiri a qualcuno probabilmente non conosceva i nomi, oppure si ispirava a qualcuno non famoso…e ce ne sono!! E’ importante avere cultura o nozioni di storia ma…anche quel ragazzo avrebbe potuto avere uno sguardo diverso…magari semplicemente chiedendogli ” mi piacerebbe vedere delle tue foto”. a volte si cade nell’errore di ergersi su un gradino troppo alto, dal quale se si dovesse cadere ci si farebbe seriamente del male.