A volte ci sono foto che ci incantano, ci costringono a guardarle a lungo, studiando dettagli e particolari che emergono via via che si osserva. Per me un caso è questo scatto di Lewis Hine, il grande fotografo sociologo che usò la macchina fotografica come strumento di descrizione e denuncia della condizione dei lavoratori sfruttati, in particolare dei minori, negli Stati Uniti del primo novecento.
E’ uno scatto di strada, evocativo ed importante, dove il soggetto principale è il giovanissimo strillone che se ne sta in posa sbarazzina davanti all’obiettivo. Sottobraccio ha le copie dei giornali in vendita e dalla loro dimensione rispetto a lui, non è difficile capire quanto fosse piccolo.
Lo sguardo di questo newsboy (così erano chiamati i sottopagati ragazzini che vendevano i giornali per strada) è uno strano mix tra curiosità, impazienza e sfida. La testa è inclinata sotto al cappellino marchiato Coca Cola che lo protegge dal basso sole del mattino; una luce che disegna magnifiche ombre lunghe in tutta la foto.
La giornata è appena iniziata ma la New York del 1908 è già viva. Vari personaggi fanno da comparsa nell’immagine: un uomo ben vestito attraversa la strada seguito da altri due; alcune signore eleganti, insieme ad un bambino, sembrano far parte di un piccolo assembramento, forse una coda, di cui sono le ultime arrivate. Chissà cosa stava richiamando quelle persone, come chissà cosa stesse trasportando il carro trainato da cavalli che si vede al bordo destro dell’immagine.
Ci sono tanti altri dettagli in questa foto: dalla nitida cassetta del servizio postale americano marchiata “US”, alle insegne sfuocate visibili sulla facciata e sulle finestre del grande palazzo, ma c’è un dettaglio che li supera tutti. E’ l’ombra del fotografo: di Lewis Hine stesso con la sua macchina appoggiata sul treppiede, il braccio alzato ed in mano lo scatto flessibile. Sembra quasi di poterlo sentire mentre chiede al ragazzino di stare fermo.
E’ una Fotografia d’altri tempi, significativa e potente, che possiamo vedere, gustare e ripubblicare liberamente grazie al programma “Open Content” della fondazione Getty.
L’ombra di Lewis Hine
04/04/2014 di Pega
bellissimo. oggi ci faremmo una risata e potremmo anche arrivare a dire al fotografo: “ma guarda che pirla, ti sei fotografato l’ombra!”. nel 1908, no. 😉
Eh sì. E c’è da chiedersi che significato possa aver dato lo stessi Hine a questa sua ombra…
magari, molto semplicemente, non se n’era accorto… anche ai migliori capita! (solo che se lo fa hine va al getty, se lo fo’ io va in trash) 😀 😀 😀
Purtroppo, i lavoratori continuano ad essere sfruttati in tempi moderni.
Questa è una bella immagine ma triste.
Grazie per aver condiviso la storia dietro questa immagine. Ci fa considerare le nostre benedizioni nella vita di oggi.