Mi sono accorto che tendo sempre più a fare attenzione a cosa dicono le persone quando sono consapevoli di essere fotografate, quando faccio dei ritratti o osservo altri fotografi mentre ne fanno.
E’ curioso notare quanto spesso le affermazioni si assomiglino ed in qualche modo ricadano in categorie ben precise. Ad esempio ricorrono spesso frasi sugli aspetti puramente estetici, quelli tecnici, quelli legati all’ambito del diritto sulle immagini che si stanno realizzando e non di rado si finisce col ricevere anche consigli artistici.
Ti è mai capitato di sentirti dire cose tipo “posso avere i file dele tue foto per metterle su facebook” o “che bella la tua macchina fotografica, è come quella di mio cugino” o addirittura “mi puoi togliere le rughe e modificare il naso con Photoshop”?
Ho iniziato ad elencarle queste frasi, divertendomi parecchio ed accorgendomi che ci sono quasi degli standard. Vuoi darmi una mano in questa ricerca dicendomi cosa ti dicono le persone che fotografi “mentre le fotografi”? Scrivilo in un commento che poi pubblicherò una bella lista completa.
Evidentemente comunque non sono il solo ad aver notato questo aspetto. Dai un’occhiata al video qui sotto, lo trovo fantastico ed esattamente sul tema di cui sto parlando.
(E’ in inglese ma credo che valga comunque la pena vederlo anche per chi non lo comprende, perchè in molti casi il senso di quello che viene detto si capisce benissimo!) 🙂
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fra i ritratti più recenti c’è stato Stefano che domandava se doveva togliersi gli occhiali

mentre Franco chiedeva di esser ripreso da una distanza maggiore per far veder meno le rughe del viso

..ma entrambi disponibili e sereni.
e soprattutto non mi hanno chiesto di rivedere subito lo scatto! 😀
1 ” La metti sul giornale? ” (Risposta Sì ma è una bugia)
2 ” Me la fai vedere? ” (No, è analogica(spesso))
3 ” Ti si rompe l’obbiettivo ”
Ciao
Guido
Bellissimo questo articolo!
Una frase che mi sento dire spesso è “no no! Vengo nelle fotografie”, ma poi si mettono in posa.
errata corrige: “no no! Vengo male nelle fotografie”
Le mie zie e zii:” se veniamo bene le possiamo usare per il cimitero”
Gli Amici:” ovvia!! stasera siamo su facebook”
Bambini ” Fammi vedere com’è venuta” a volte ancora prima di scattare la foto.
Gli sconosciuti….se non ti rompono la faccia ti chiedono:” se finiranno sul giornale.
Complimenti per i tuoi ultimi post, veramente molto carini…..ma una gitarella quando la si organizza?
Ciao
ahaha bellissimo!
Verrebbe quasi voglia di far ritratti solo per raccattare queste perle!
quei pochi che se n’accorgono (e quindi consapevoli di essere fotografati): “se ti piglio ti tronco!”
quella dell’obiettivo è la più comune, nella mia esperienza con quelli comunque disponibili. su quelli diffidenti non mi esprimo più..posso solo dire spesso mi viene voglia di mandarli affanc***
🙂
la maggior parte delle volte reagiscono come se invece di una macchina fotografica in mano avessi una pistola, quando poi si rendono conto che non ho intenzioni malevoli si rilassano.
Per quanto riguarda le frasi i piu si rifanno alla legge della privacy, per cui io non potrei fotografarli, (che non esiste, in quanto io fotografo chi mi pare, è l’uso che ne faccio delle foto ad essere tutelato) poi se riesci a parlarci si tranquillizzano e magari ti chiedono se possono averleanche loro.
In effetti le espressioni hanno tutte la stessa quantità di enigmatica riflessione sul perchè di quella foto.
http://allegriadinubifragi.wordpress.com/
beati voi, mi aiutate a prendere una casa in affitto nella vs zona? 😀
le mie:
– “AO ma che m’hai fatto una foto?” (in atteggiamento un po’ sfiduciato, ed è la parte migliore)
– “AO dove le metti ‘ste foto?” (gli anziani a volte e con domanda quasi curiosa, i giovani a volte con domanda speranzosa di facebook come risposta, o la maggior parte delle volte le persone con aria seccata come se sperassero che non la pubblichi)
– alcuni sorridono di vergogna e si girano di là (dopo lo scatto) e vanno via (la parte migliore)
– “beh che so’ tutte ‘ste fotografie?” (anche se magari non hai fotografato direttamente quella persona ma un suo vicino)
– “ma che m’ha fatto quello? una foto?” (di solito gli anziani dolcissimi che non se l’aspettano ma li fotografo da molto vicino)
– “semo venute belle?” (le vecchiette sedute su una panchina nei paesetti)
– “ao gennà sorridi che ce stanno affà ‘na foto!” (gli anziani maschi sulle panchine al centro, stupendi!)
– faccia bruttissima, sguardi in cagnesco, quasi litigio, con TUTTI gli extracomunitari (ormai comandano loro in città…e non voglio essere scurrile)
– “ehy che fa? fotografa mio figlio?” (le mamme in piazza dei bambini quando ci sono le maschere, te lo dicono anche quando non fotografi il loro figlio ma magari mi nipote che si trova vicino al loro bambino). qui spesso è complicata la situazione (per ovvi motivi) e quasi sempre cerco di fotografare il meno possibile e mio nipote quanto sta da solo
– alcuni (più i papà e i ragazzi giovani) fanno il sorrisetto ebete a denti stretti per sperare di rovinarti la foto (a volte ho già scattato, a volte ho foto di ebeti)
… al momento non me ne vengono altre.
alle manifestazioni è più facile (specie con quelli delle bancarelle) ma si mettono spesso in posa.. e non mi piace molto così, spesso mi faccio lasciare l’email e magari gliele mando, ma per i miei scopi le butto (le tengo giusto per non buttarle, ma non le uso in nessun progetto [portfolio, mostre, album)).
– “Ma per cosa sono queste foto?”
– “E no, che non sono vestita bene!” (capita non di rado quando fotografo signore di paese in faccende casalinghe all’esterno delle loro abitazioni a pian terreno).
Normalmente parlo talmente tanto io che lascio in silenzio la persona che sto fotografando, e mi diverto a farle cambiar espressione a seconda di quello che dico: poi aggiungono che la mia macchina fotografica è “proprio antica”.