A proposito dei rischi che a volte si corrono per fare una fotografia, tempo fa presi in prestito un’immagine realizzata dall’amico Lorenzo Mugna.
Nella foto è ritratto il mitico Martino Meli (aka M|art) mentre si sporge dal pulpito di un’imbarcazione a vela. È alla ricerca di una bella inquadratura e la sua preziosa biottica Rollei è puntata verso il basso alla ricerca dell’onda di prua. Una piccola incertezza, un sobbalzo o un movimento sbagliato e sarebbe stato il disastro.
La scena si svolse durante il memorabile Sailing Sharing Workshop del maggio 2011. Dato che si trattava di un’immagine di backstage, Mi fu chiesto di mostrare il risultato finale del rischio corsi dal fotografo. Ecco: è “Linea di galleggiamento” la foto ottenuta da Martino, visibile qui sopra ma anche a piena risoluzione sul suo album Flickr, dov’è perfettamente accompagnata dalla magnifica citazione che ho rubato per il titolo di questo post.
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P.s.
Una breve nota per chi non conosce i dettagli del linguaggio marinaro.
Vengono chiamate opera viva ed opera morta le due porzioni dello scafo di un’imbarcazione poste rispettivamente sotto e sopra la linea di galleggiamento. In altre parole l’opera viva è la parte immersa dello scafo mentre l’opera morta è quella asciutta e visibile, anche nella foto.
Tra la vita e la morte (dell’opera) [reloaded]
23/04/2018 di Pega
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