Ogni tanto torno a rivedermela e la trovo sempre più affascinante. E’ una delle prime fotografie della storia, alcuni sostengono sia la prima in assoluto. Fu realizzata nel 1826 da Nicèphore Nièpce a Le Gras in Francia e mostra ciò che questo pioniere della “scrittura con la luce” aveva a disposizione: la vista dalla finestra della sua stanza.
Non si è sicuri che si tratti della prima foto in assoluto perché pare siano esistite almeno un paio di immagini appena precedenti a questa, andate però distrutte. Poco importa.
Per realizzare queste prime fotografie Nièpce utilizzò lastre di peltro cosparse di un derivato del petrolio denominato “bitume di giudea”. Si trattava di un materiale con la caratteristica di indurirsi alla luce e permettere così la successiva eliminazione delle parti non indurite, poi c’era l’inchiostrazione e la stampa finale su carta.
La sensibilità di questa primordiale tecnologia era bassissima e ciò costringeva ad esposizioni molto lunghe, come nel caso della foto sopra, realizzata in circa otto ore.
Che meraviglia eh?
La lastra originale è oggi conservata presso la University of Texas ad Austin.
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La prima fotografia (reloaded)
Posted in Black and White, Culture, History of photography, Technique, tagged bitume di giudea, chimica, fotografia, invenzione, Nièpce, pega, pioniere, reloaded, scoperta, storia, tecnica on 13/08/2013| 8 Comments »
La prima fotografia
Posted in Culture, History of photography, tagged early photo, fotografia, France, lunga esposizione, Nièpce, primordiale on 22/02/2010| 1 Comment »
Quella qui sopra è una delle prime fotografie della storia.
Fu realizzata nel 1826 da Nicèphore Nièpce a Le Gras in Francia e ritrae semplicemente ciò che il primo fotografo aveva a “portata di scatto” : la vista dalla finestra della sua stanza.
In realtà non si tratta della sua prima foto in assoluto, pare che siano esisite almeno un paio di immagini di poco precedenti a questa, andate però distrutte.
Per realizzare queste pionieristiche fotografie Nièpce utilizzò delle lastre di peltro cosparse di un derivato del petrolio denominato “bitume di giudea” che ha la caratteristica di indurirsi con la luce e permettere così la successiva eliminazione delle parti non indurite, l’inchiostrazione e la stampa finale su carta.
Interessante evidenziare le bassisime caratteristiche di sensibilià di questo tipo di primordiale tecnologia che costringeva a pose notevolmente prolungate, come nel caso della foto sopra, realizzata con circa otto ore di esposizione.