Osservare una fotografia è un’attività dinamica, il nostro cervello analizza le immagini e le interpreta dando significato e proiettando emozioni. In qualche caso questa proiezione va oltre e vediamo (o crediamo di vedere) qualcosa che nella foto non c’è, come ad esempio il movimento.
La nostra abilità a ricostruire inconsciamente il dinamismo nelle immagini statiche è una cosa automatica ed innata, sempre esistita fin dai graffiti nelle caverne, ma si possono anche esplorare nuove strade.
Un esempio curioso è l’uso di illusioni motion aftereffect. Sono immagini dinamiche create per indurre un effetto di inerzia cerebrale.
Concentrati su quella che ti propongo qui: fissala al centro per non meno di 20 secondi. Poi, senza distogliere lo sguardo, fai scorrere lo schermo verso il basso ed osserva la mia foto “Podismo”…
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Figo eh! Un’idea carina potrebbe essere quella di realizzare fotografie pensate appositamente per essere viste proprio insieme a questo tipo di illusioni. Un progettino “da far girar la testa”.
🙂