Ecco come vorrei il mio prossimo treppiede! Invisibile e leggerissimo, vorrei che mi permettesse di piazzare la macchina in un secondo ed in qualsiasi posizione. Insomma vorrei una sorta di azzeratore di gravità per la mia fotocamera.
Come? Dici che esiste? Che basta andare sulla Stazione Spaziale Internazionale per poter provare qualcosa del genere? Vabbè…
Bello però! Che figata. Altro che il selfie stick!
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Posts Tagged ‘gravità’
Treppiede invisibile
Posted in Culture, People, Technique, video, tagged camera, floating, gravità, IIS, selfie Stick, spazio on 16/06/2016| 6 Comments »
C’è Cupola e Cupola
Posted in Culture, tagged attrezzatura, cupola, fotografia, gravità, IIS, NASA, Nikon, peso, pow, spazio, video on 28/04/2016| Leave a Comment »
Non si tratta di quella del Brunelleschi, nemmeno di San Pietro; la Cupola di cui parlo oggi è sulla IIS: la Stazione Spaziale Internazionale.
È un luogo fantastico da cui sono state scattate tra le più belle foto mai fatte al nostro pianeta ed è un posto che molti farebbero carte false per poter visitare, anche solo per un momento, ne sono sono sicuro.
Nel video qui sotto l’astronauta Jeff Williams ci mostra questa meraviglia ma anche alcuni notevoli pezzi della ricca attrezzatura fotografica usata in orbita dalla NASA.
Fa uno strano effetto vedere una pesante Nikon D4x con un enorme teleobiettivo da 800mm ruotare senza peso tra le mani di Jeff. Ho pensato: chissà, forse è anche grazie a questa “leggerezza” che le foto riescono così bene agli astronauti… O forse proprio no 🙂 🙂 🙂
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A testa in giù
Posted in Culture, Technique, tagged Carl, creatività, fotografia, gravità, Ikea, Kleiner on 30/08/2012| 2 Comments »
A volte è semplice, non servono attrezzature speciali o tecniche complicate. A volte basta un’idea e la voglia di sperimentare.
È il caso di Carl Kleiner, un fotografo creativo reso famoso da alcuni suoi lavori per Ikea. Carl si diverte realizzando immagini curiose basate sul creare composizioni minimali di oggetti che sembrano sfidare la gravità.
L’esercizio consiste nel posizionare gli elementi in un modo che risulti anomalo, magari aiutandosi con nastro adesivo e fili, ma sopratutto nello sfruttare una tecnica così semplice da poter essere definita addirittura banale: capovolgere la fotocamera.
La rotazione del punto di vista disorienta l’osservatore e costringe la mente a costruire una spiegazione a ciò che viene visualizzato, creando l’impressione di situazioni paradossali.
È qualcosa che tutti possiamo provare a fare, magari scoprendo che ottenere risultati apprezzabili è più facile del previsto.
Io ho l’impressione che sia molto divertente ed intendo provarci. Tu?
🙂