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Posts Tagged ‘lampo’

giphyE’ estate piena ed oltre alle classiche giornate di sole e caldo non possono mancare i bei temporaloni estivi.
Moltissimi fotografi (compreso il sottoscritto) sono affascinati dal fenomeno del fulmine e dai vari modi che ci sono per provare a fotografarlo.
Tipicamente si sceglie di piazzare il treppiede per scattare,  impostando un tempo di esposizione lungo, e si fanno molte foto, nella speranza che un lampo cada nel momento giusto, cioè in pratica ci si affida al “culo”.
Una tecnica alternativa per chi preferisce affidarsi alle proprie capacità e meno alla sorte è invece quella del “pistolero“, che richiede buoni riflessi e prevede di scattare appena si percepisce il lampo: molte foto sbagliate ma anche un’esposizione più realistica garantita dai tempi di otturatore che possono essere impostati ben più rapidi.
Nel video sotto c’è però un’altro spettacolare modo di catturare il fulmine: una ripresa ad altissimo numero di fotogrammi al secondo, per la precisione 7.000, realizzata dal Professor Ningyu Liu membro del Geospace Physics Laboratory del Florida Institute of Technology. Con questa tecnica si apre la strada all’osservazione di tutti i dettagli del fenomeno, tracce che normalmente non sono percepibili ad occhio nudo ma che spiegano anche la dinamica di questa affascinante espressione della natura.
Il video dura circa 45 secondi e la velocità di riproduzione è l’equivalente di 700 frame al secondo. In pratica 10 secondi di video equivalgono ad un secondo nella realtà.
Questo tipo di riprese dimostra l’effettivo meccanismo del fulmine ed è affascinante vedere come tutto inizi con una serie di scariche dall’alto che “aprono la strada” al fulmine vero e proprio che divampa dal terreno.
Bello eh!
Occhio però a fare foto in queste situazioni, mi raccomando, prudenza!
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giphy In questi giorni di primavera perturbata, non sono mancati tuoni e temporali. Molti fotografi sono affascinati dal fenomeno del fulmine e dai vari modi che ci sono per provare a fotografarlo.
Tipicamente si sceglie di piazzare il treppiede per scattare impostando un tempo di esposizione lungo e si fanno molte foto, nella speranza che un lampo cada nel momento giusto.
Un’altra tecnica è quella del “pistolero“, che richiede buoni riflessi e prevede di scattare appena si percepisce il lampo: molte foto sbagliate ma anche un’esposizione più realistica garantita dai tempi di esposizione più rapidi.
Nel video sotto c’è però un’altro spettacolare modo di catturare il fulmine: una ripresa ad altissimo numero di fotogrammi al secondo, per la precisione 7.000, realizzata dal Professor Ningyu Liu membro del Geospace Physics Laboratory del Florida Institute of Technology. Con questa tecnica si apre la strada all’osservazione di tutti i dettagli del fenomeno, tracce che normalmente non sono percepibili ad occhio nudo ma che spiegano anche la dinamica di questa affascinante espressione della natura.
Il video dura circa 45 secondi e la velocità di riproduzione è l’equivalente di 700 frame al secondo. In pratica 10 secondi di video equivalgono ad un secondo nella realtà.
Questo tipo di riprese dimostra l’effettivo meccanismo del fulmine ed è affascinante vedere come tutto inizi con una serie di scariche dall’alto che “aprono la strada” al fulmine vero e proprio che divampa dal terreno.
Bello eh!
Occhio però a fare foto in queste situazioni, mi raccomando, prudenza!
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Il temporale si avvicinava minaccioso e così ho voluto provare a catturare qualche fulmine. Chi ci si è già cimentato sa bene quanto la cosa non sia così facile. Di sicuro c’è gente molto brava a farlo, su internet si trovano foto di fulmini veramente straordinarie.
Non avendo purtroppo a disposizione il treppiede, mi sono piazzato con la macchina fotografica ben appoggiata su un corrimano e dopo qualche prova ho deciso di impostare un ISO 400, che sulla mia D90 è un ottimo compromesso tra sensibilità e rumore.
Con lo zoom regolato a 26mm (39mm equivalenti) ho poi scelto un’apertura di f/7.1 che, con questa focale, garantisce allo stesso tempo buona nitidezza e grande profondità di campo da circa 450m fino all’infinito.
La scelta per la velocità di scatto è caduta su 1/60 sottoesponendo così di circa 2, alla ricerca di quell’atmosfera cupa che vedevo nella realtà. Con questo tempo non ci sono problemi di mosso anche considerando la condizione non perfetta di posizionamento della fotocamera, credo comunque che in eventuali futuri esperimenti non disdegnerò di scendere ancora, magari a 1/25, sfruttando al massimo quella che è la durata; del fenomeno del fulmine e magari abbassando gli ISO per avere ancora meno rumore.

Il resto è stata una serie di circa una cinquantina di scatti, una specie di “test dei riflessi” da cui sono uscito con solo tre o quattro foto decenti.
La foto qui sopra è quella più luminosa, le altre sono praticamente degli scatti notturni, molto cupi.
Qualcuno si chiederà perchè non ho optato per una tecnica che prevedesse una lunga esposizione. Il temporale era molto minaccioso ma con pochi e rari lampi, la luce bellissima. Mi è piaciuto provare a catturare l’atmosfera che vedevano i miei occhi, cercando anche di non sovraesporre troppo i lampi. Follia?

Come postproduzione ho applicato una leggera riduzione del rumore, croppato per eliminare un edificio e regolato molto moderatamente luminosità e contrasto.
Non sono soddisfattissimo ma tutto sommato mi piace. Ci ritrovo l’atmosfera minacciosa di quel temporale a cui ho assistito, compresa l’affascinante e temibile essenza del fulmine.

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