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Posts Tagged ‘semplificazione’

Sarà perché è estate, fa un po’ caldo e si tende a volersi alleggerire, il fatto è che in questi giorni ho una lieve tendenza minimalista, anche per ciò che riguarda la fotografia.
Oggi però non mi riferisco alle immagini che realizziamo, già lo feci in un vecchio post, ora voglio solo fare una breve riflessione sull’attrezzatura.
La fotografia è un’attività strettamente connessa con l’attrezzatura. Non ci sono dubbi: a parte situazioni davvero particolari “senza fotocamera è impossibile realizzare delle fotografie” ed avere quindi con sè questo oggetto è condizione necessaria per poter fotografare. Ma ci sono momenti in cui l’attrezzatura diviene al tempo stesso necessità ed ostacolo. La tecnica con le relative scelte e decisioni che ci chiede, frena ed imbriglia la nostra creatività, limitando il nostro raggio di azione.
E allora perché ogni tanto non fare una scelta minimalista semplificando al massimo l’attrezzatura per focalizzarsi solo sulle immagini ed i messaggi?
L’esempio più classico di questo passo, che a seconda dei punti di vista può essere considerato in avanti o indietro, è l’uso di una vecchia fotocamera analogica economica a focale fissa.
Scegliendo di andare a far foto con un’attrezzatura di questo tipo ci liberiamo, oltre che dal peso, anche da un sacco di decisioni che qualche volta rischiano di assorbire parte delle nostre energie creative. La focale fissa e le poche o assenti regolazioni ci permetteranno di concentrarci sul vero soggetto della fotografia. Il suo scarso valore ci libererà dalla preoccupazione di perderla o farcela sottrarre, la fotografia su pellicola limiterà in modo naturale il numero di scatti ed azzererà il tempo speso in scelte di postproduzione.
Quasi sempre “meno è di più” ed in genere anche “meglio”.
Ogni tanto vale la pena di ricordarcelo.
🙂

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Different people

Different people - © Copyright 2009 Pega

Sarà il segno dei tempi.
Siamo ormai assuefatti al polarismo, alla voglia di netta separazione tra giusto e sbagliato tra bene e male. E’ una faccenda piuttosto complessa, sicuramente non è alla portata di questo blog…
Guardando però il mondo della fotografia come se le sue caratteristiche di arte visiva la rendessero capace di riflettere molti fenomeni si vede, forse più che in altre forme di espressione, un incredibile sviluppo di queste “prese di parte”.
Tutti ne siamo più o meno coinvolti o testimoni.

Si va dalla patetica e perenne lotta Nikonisti contro Canonisti alle continue diatribe tra puristi dell’analogico e “tecnologici” del digitale. Poi c’è il conflitto tra chi sostiene che le foto vere sono solo quelle che non subiscono alcuna postproduzione e chi invece dice che la libertà deve essere assoluta e che se è il caso si può anche usare Photoshop per appiccicare il sole in una foto fatta di notte. Non tralasciamo poi la sfida tra i fautori della sola luce naturale contro quelli del flash, il grande contro il medio formato, Kodak contro Ilford, PC contro Mac ed infinite altre contrapposizioni più o meno serie.

Non sto dicendo che non si debba avere le proprie opinioni o che non si debba mai prendere una parte ma solo che a volte questa necessità di appartenenza viene vissuta con troppa importanza.
Alla fine queste diatribe si scoprono spesso sterili e noiose. Però ogni tanto ci si può anche divertire ad osservare come le persone, una volta aderito a qualcuna di queste “fazioni”, possano velocemente cambiare le loro azioni, argomentazioni ed addirittura frequentazioni.

E tu? Stai in una qualche fazione?

🙂

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Saint-Cloud, Paris 1921

Saint-Cloud, Paris 1921 - Eugene Atget


Ci sono domande che è stimolante e divertente porsi, in modo particolare se si è in compagnia. Questa per esempio è perfetta per una serata tra amici, specie se appassionati di fotografia o arti visive. Tra musicisti invece può scatenare un vero putiferio la domanda “quand’è che una band o un musicista è “commerciale”?” oppure per coinvolgere proprio tutti un “quand’è che si diventa grandi?”.

Ma a parte gli scherzi… quand’è che è arte?.
E’ una domanda che ha una storia millenaria, fiumi di scritti ed opinioni al proposito.
Io la pongo a te lettore di questo blog.
Sono abbastanza sicuro che te la sei già posta in passato, ma se così non fosse… eccola.
Se vuoi puoi esprimere il tuo pensiero in un commento qui sotto, oppure meditare in privato sulla tua personalissima risposta. Credo che l’importante sia provare a darne comunque un’interpretazione propria.

Nello spirito di condivisione che anima questo blog esprimo brevemente il mio punto di vista, cercando qui di sintetizzare al massimo, forse banalizzando un po’, ma lasciando aperta la porta a qualsiasi approfondimento.
E’ un punto di vista semplice e classico, per niente originale.

Secondo me l’arte è esclusivamente nell’occhio dell’osservatore. Sono il suo modo di vedere le cose, la sua cultura e le sue esperienze  che determinano la percezione che trae dall’opera e le emozioni che ne riceve.

Se per te è arte, anche se non lo è per il resto del mondo, è arte!

Art is in the eye of the beholder“.

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