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Posts Tagged ‘punto di vista’

In una sua intervista su Photofocus l’ottantacinqenne Jay Maisel, leggenda vivente della Fotografia e vincitore di un’infinità di riconoscimenti, disse una cosa che mi è sempre rimasta impressa:

“Ci sono solo due tipi di fotografie:
quelle che scatti a ciò che che vedi per poterlo condividere,
e quelle che fai per tenerle solo per te”

Secondo questo punto di vista, il primo tipo di immagini è quello in cui tutto ruota intorno al soggetto, all’importanza che il fotografo gli assegna ed alle sensazioni che questi confida possano nascere nell’osservatore. L’obiettivo del fotografo è orientato alle emozioni di chi guarderà l’immagine.
Nel secondo caso lo scenario cambia, o meglio può cambiare. Le fotografie che scattiamo solo per noi possono contenere anche elementi diversi. Se la destinazione è solo personale, si è liberi di andare alla ricerca di aspetti che sappiamo potrebbero non avere senso per altri, cose che non vogliamo o possiamo condividere o che sentiamo non destinate ad essere fruite, forse nemmeno capite da osservatori terzi.
E le tue foto? Quanto ricadono nell’una o l’altra categoria?
Comunque sia, eccoti uno splendido breve documentario su Jay Maisel. Sono sette minuti ben spesi.
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Gira al prossimo incrocio

Gira al prossimo incrocio – © Copyright 2012 Pega

“Ma non vedi che è storta?”
“Certo. E’ bella storta”
“In effetti è vero”

Ci sono casi in cui niente è più affascinante di un’imperfezione. Di quel poco (o tanto) di “sbagliato” che rende certe cose interessanti.
Troppo spesso sento o leggo critiche che danno enorme importanza al rigore statico, quasi come se in natura tutto fosse perfettamente orizzontale o verticale. Forse quando guardiamo le cose siamo sempre “in bolla”?

Largo all’obliquo, spazio all’imperfezione! Il succo dell’evoluzione creativa sta tutto lì: nella leggera mutazione, nel lieve scostamento dal “perfetto”, una perfezione che poi è sempre soggettiva.
E’ storta la foto o è storta la cornice appesa? Sicuro che non sia storta la casa?
In sintesi, per dirla con le parole del famoso fotografo Gregory Simpson “nothing is more arbitrary than a level horizon”.
🙂

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Saint-Cloud, Paris 1921

Saint-Cloud, Paris 1921 - Eugene Atget


Ci sono domande che è stimolante e divertente porsi, in modo particolare se si è in compagnia. Questa per esempio è perfetta per una serata tra amici, specie se appassionati di fotografia o arti visive. Tra musicisti invece può scatenare un vero putiferio la domanda “quand’è che una band o un musicista è “commerciale”?” oppure per coinvolgere proprio tutti un “quand’è che si diventa grandi?”.

Ma a parte gli scherzi… quand’è che è arte?.
E’ una domanda che ha una storia millenaria, fiumi di scritti ed opinioni al proposito.
Io la pongo a te lettore di questo blog.
Sono abbastanza sicuro che te la sei già posta in passato, ma se così non fosse… eccola.
Se vuoi puoi esprimere il tuo pensiero in un commento qui sotto, oppure meditare in privato sulla tua personalissima risposta. Credo che l’importante sia provare a darne comunque un’interpretazione propria.

Nello spirito di condivisione che anima questo blog esprimo brevemente il mio punto di vista, cercando qui di sintetizzare al massimo, forse banalizzando un po’, ma lasciando aperta la porta a qualsiasi approfondimento.
E’ un punto di vista semplice e classico, per niente originale.

Secondo me l’arte è esclusivamente nell’occhio dell’osservatore. Sono il suo modo di vedere le cose, la sua cultura e le sue esperienze  che determinano la percezione che trae dall’opera e le emozioni che ne riceve.

Se per te è arte, anche se non lo è per il resto del mondo, è arte!

Art is in the eye of the beholder“.

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Rural (Project Heaven or Hell)

Rural (Project Heaven or Hell) - © Copyright 2009 Pega

Innanzitutto BUON ANNO !

Alcuni giorni fa in un post intitolato “New Year Project” parlavo dell’opportunità di imbastire qualche progetto fotografico per il nuovo anno in arrivo.
Eccomi quindi a condividere quello che per me sarà un piccolo impegno per tutto il 2010, un impegno che ci tengo a scrivere qui, come se in qualche modo questo mi vincolasse ancora di più a portarlo avanti… 🙂

Eh già perchè, come scrivevo, credo che uno degli aspetti positivi di iniziare un lavoro fotografico a progetto stia proprio nel costringerci a sviluppare con impegno e regolarità una qualche opera, aiutandoci a completarla.

Ovviamente l’idea di scriverlo qui è anche nello spirito di condivisione che sta nella natura del mio blog.

Il progetto sarà realizzare una piccola raccolta di almeno 12 foto, producendone con regolarità circa una al mese  arrivando alla fine del 2010 con l’idea di riunirle in un formato stampato (a soli fini privati) tipo i libri di blurb o roba del genere.
Il tema, come un po’ anticipato, saranno “le Emozioni” : ogni foto cercherà di esplicitare un’emozione, in un modo che ovviamente sarà frutto del mio punto di vista…. Come vedi non si ratta di niente di eccezionale, idea semplice e tranquillamente fattibile… staremo a vedere cosa ne viene fuori.

In realtà per il 2010 ho anche deciso di portare avanti anche un altro paio di cose.

Innanzitutto continuare questo blog, nato pochi mesi fa come un esperimento. Il crescente numero di visitatori, i riscontri e gli incoraggiamenti ricevuti mi spingono a continuare.

Tornando sul fronte foto, vorrei poi avviare un piccolo progetto di ritratti. E’ da tempo che mi piacerebbe iniziare a fare dei ritratti fotografici ma per motivi vari (di cui credo che parlerò in uno dei prossimi post) non è un terreno su cui riesco a muovermi come vorrei. Nel corso dell’anno vorrei provare a trovare un ritmo di un paio di ritratti al mese e riuscire a creare un piccolo portfolio.

Infine, in quest’anno vorrei arrivare a completare un’idea che è nata nel 2008 quasi per caso, il “Project Heaven or Hell” , che puoi trovare come set sul mio album Flickr e che vorrei trasformare anche in questo caso in un qualcosa di stampato e tangibile.

Troppa carne al fuoco ?
Verrà un rosticcio ?
Pace. L’importante è divertirsi… 🙂

Ciao ed ancora auguri di un ottimo 2010.

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