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obamaChe ne dici della foto sopra?
Non trovi che sia assolutamente emblematica dell’era del digitale?

Quante volte si sceglie di vivere un momento attraverso un display LCD nella speranza di poterlo catturare nel nostro dispositivo video o fotografico?

E’ la voglia di immagazzinare i ricordi in un modo che il nostro cervello non ha la possibilità di fare o è necessità di far vedere agli altri le nostre esperienze e di condividerle.

La mia convinzione è che si tratti “prevalentemente” della seconda ipotesi.

Fin da piccoli cerchiamo la condivisione. Hai mai osservato quanto il divertimento di un bambino aumenta quando guardiamo con lui una cosa che lo diverte?
Quando cresciamo le regole rimangono le stesse.

Il digitale, con la sua semplicità ed immediatezza, ci ha portato la possibilità di condividere con una facilità estrema le esperienze che riteniamo importanti, quelle che vorremmo poter vivere insieme ad alcune persone che in quel momento non sono con noi.

Ma  non abbiamo ancora trovato la “giusta misura”… non raramente esageriamo e ci troviamo a vivere intere esperienze lasciando che un display ci faccia da “intermediario” con la realtà…

E può succedere quando raffigurato sopra al “ballo” di Obama… Tante persone un po’ chiuse in una sorta di solitudine digitale, concentrate nel catturare un momento che vorrebbero condividere con altri che non sono i presenti.

🙂

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Geometrie Aeronautiche

Geometrie Aeronautiche - © Copyright 2009 Pega

Ti capita di stampare e regalare le tue foto?
Mi riferisco al caso in cui si decida di farne omaggio, senza la certezza della reazione di chi le riceverà, escludendo quindi i casi in cui le foto ci vengano esplicitamente richieste.
Esattamente come succede per chi dipinge, questo del donare un proprio lavoro è una cosa che ha aspetti controversi, specie se “le opere” nascono da una vena creativa che le rende un po’ particolari.

Regalare le proprie foto può, in qualche caso, servire più al proprio ego che far piacere a chi si trova a ricevere un qualcosa che non comprende appieno o che addirittura non apprezza.
Ci si potrebbe trovare nella situazione di aver messo in imbarazzo e costretto ad esprimere gratitudine qualcuno che nelle nostre foto vede solo delle “croste”.
Ma è anche vero che le cose possono andare in modo diverso. Può capitare che vengano sinceramente apprezzate da persone che rimangono colpite e affascinate. Sarebbe un peccato che questo non avvenisse.
E allora che fare?
Tenersi le foto, magari limitandosi a condividerle online solo con altri appassionati di fotografia o “rischiare” la reazione del mondo reale?
Io propendo per la seconda ipotesi.
Ogni tanto prova ad “esporti” e regala qualche fotografia, preparale come dei lavori finiti, presentale per quello che sono e rappresentano per te, condividile in modo tangibile, materiale, ovviamente evitando inutili enfasi.
Le tue foto passeranno di mano in mano e verranno viste da chi magari altrimenti non le avrebbe mai potute guardare e toccare.
Potrai scoprire soddisfazioni inaspettate.

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Il cerchio della saggezza

Il cerchio della saggezza - © Copyright 2009 Pega

Sempre più spesso mi capita di ricevere mail di lettori del blog che mi esprimono i loro complimenti ed incoraggiamenti. Devo dire che mi fa molto piacere, sinceramente.
Leggo con attenzione e rispondo sempre ad ogni contatto email e l’indirizzo che trovi nella pagina “about” è sempre a disposizione per contattarmi direttamente.

C’è però un invito che vorrei fare in generale a tutte le persone che leggono questo blog e che, come vedo dalle statistiche, sono sempre in aumento: le tue domande e le tue riflessioni sentiti libero o libera di postarle in un commento; lascia una traccia che anche gli altri possano apprezzare.

Non ci sono problemi o vincoli, è un blog aperto a tutti ed a qualsiasi punto di vista. E’ uno spazio nato per condividere pensieri e riflessioni sulla fotografia. 

Se lasci un commento puoi anche scegliere di essere informato automaticamente via email quando altri lettori aggiungeranno altri commenti al tuo, e la discussione sarà più viva ed interessante, anche per lungo tempo.
Può infatti succedere che qualcuno giunga su quel post grazie ad un motore di ricerca, anche dopo giorni o mesi che è stato scritto, e voglia commentare, aggiungendo il suo pensiero al tuo.

Comunque, grazie ancora per i complimenti e gli incoraggiamenti. Li apprezzo sul serio.
Ed apprezzerò moltissimo anche se mi aiuterai ad aumentare ancora il numero di persone appassionate di fotografia che leggono questo blog. Può essere semplice. Informa i tuoi amici, le persone che conosci come appassionate di foto, manda loro il link https://pegappp.wordpress.com te ne sarò davvero grato.

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Saint-Cloud, Paris 1921

Saint-Cloud, Paris 1921 - Eugene Atget


Ci sono domande che è stimolante e divertente porsi, in modo particolare se si è in compagnia. Questa per esempio è perfetta per una serata tra amici, specie se appassionati di fotografia o arti visive. Tra musicisti invece può scatenare un vero putiferio la domanda “quand’è che una band o un musicista è “commerciale”?” oppure per coinvolgere proprio tutti un “quand’è che si diventa grandi?”.

Ma a parte gli scherzi… quand’è che è arte?.
E’ una domanda che ha una storia millenaria, fiumi di scritti ed opinioni al proposito.
Io la pongo a te lettore di questo blog.
Sono abbastanza sicuro che te la sei già posta in passato, ma se così non fosse… eccola.
Se vuoi puoi esprimere il tuo pensiero in un commento qui sotto, oppure meditare in privato sulla tua personalissima risposta. Credo che l’importante sia provare a darne comunque un’interpretazione propria.

Nello spirito di condivisione che anima questo blog esprimo brevemente il mio punto di vista, cercando qui di sintetizzare al massimo, forse banalizzando un po’, ma lasciando aperta la porta a qualsiasi approfondimento.
E’ un punto di vista semplice e classico, per niente originale.

Secondo me l’arte è esclusivamente nell’occhio dell’osservatore. Sono il suo modo di vedere le cose, la sua cultura e le sue esperienze  che determinano la percezione che trae dall’opera e le emozioni che ne riceve.

Se per te è arte, anche se non lo è per il resto del mondo, è arte!

Art is in the eye of the beholder“.

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