C’è un particolarissimo tipo di ritratto che il fotografo Philippe Halsman si divertiva a realizzare negli anni cinquanta e che lo rese celebre. Si tratta di una sorta di filosofia dello scatto che lui denominò “Jumpology“.
In quel periodo Halsman era stato incaricato dalla NBC di realizzare una serie di fotografie a personaggi molto famosi, tra cui importanti nomi dello spettacolo come Bob Hope e Marilyn Monroe, ma anche celebrità della scena politica come Richard Nixon, i coniugi Ford ed i Windsor.
Mentre svolgeva questo lavoro si accorse che chiedendo ai suoi soggetti di saltare e scattando quando questi si trovavano a mezz’aria, il risultato della foto diveniva più interessante.
Lo stesso Helsman disse: “Quando chiedi ad una persona di saltare, la sua attenzione si concentra principalmente sull’atto del salto e la maschera cade, rivelando la vera persona“.
Fu così che nel 1959 pubblicò un interessante libro intitolato Philippe Halsman’s Jump Book in cui, oltre ad una approfondita discussione sulla “Saltologia”, appaiono ben 178 celebrità ritratte a mezz’aria.
Confesso che sono rimasto proprio incuriosito da questa cosa e non ho potuto fare a meno di provarci…
🙂
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Jumpology reloaded
Posted in Black and White, Culture, Flash shots, History of photography, People, Photography portraits, Technique, tagged Halsman, jump, jumpology, persone, ritratto, salto, verità on 02/01/2014| 4 Comments »
Jumpology
Posted in Black and White, Culture, Flash shots, History of photography, Night shots, People, Technique, tagged fotografia, Halsman, jump, jumpology, Marilyn Monroe, maschera, persona, Philippe Halsman, portrair, Richard Nixon, ritratto, salto on 22/05/2011| Leave a Comment »
A proposito di Philippe Halsman, del quale parlavo giusto qualche post fa, è interessante citare un suo particolarissimo approccio ad un certo tipo di ritratto che lo rese celebre negli anni cinquanta.
Si tratta di una sorta di filosofia dello scatto che lui denominò “Jumpology“.
In quel periodo Halsman era stato incaricato dalla NBC di realizzare una serie di fotografie a personaggi molto famosi tra cui importanti nomi dello spettacolo come Bob Hope e Marilyn Monroe ma anche celebrità della scena politica come Richard Nixon, i coniugi Ford ed i Windsor.
Mentre svolgeva questo lavoro si accorse che chiedendo ai suoi soggetti di saltare e scattando quando questi si trovavano a mezz’aria, il risultato della foto diveniva più interessante.
Lo stesso Helsman disse : “Quando chiedi ad una persona di saltare, la sua attenzione si concentra principalmente sull’atto del salto e la maschera cade, rivelando la vera persona“.
Fu così che nel 1959 pubblicò un interessante libro intitolato Philippe Halsman’s Jump Book in cui oltre ad una approfondita discussione sulla “Saltologia” appaiono bel 178 celebrità ritratte a mezz’aria.
Devo confessare che sono rimasto un po’ incuriosito da questa cosa e non ho quindi potuto fare a meno di provare anch’io a fare qualche ritratto in stile Jumpology…
🙂
Il Photoshop degli anni quaranta e Philippe Halsman
Posted in Black and White, Culture, History of photography, People, Photography portraits, Technique, tagged acqua, Atomicus, cat, creatività, Dalì, fotografia, fotografo, fotoritocco, gatti, gettare, Helsman, jump, lancio, novecento, photoshop, pittore, Salvator, tentativi on 20/05/2011| Leave a Comment »

Dali Atomicus - Philippe Halsman 1948
Ben prima dell’avvento del digitale e di strumenti di fotoritocco come Photoshop, c’era chi comunque si ingegnava per realizzare immagini che lasciassero tutti a bocca aperta.
Tra questi c’era il famoso fotografo di origini austriache Philippe Halsman.
Nato a Riga nel 1906 da una famiglia di origini ebree, Halsman fu costretto a lasciare l’Austria in giovane età per una serie di problemi con la giustizia collegati ad una misteriosa morte del padre ed alle incalzanti problematiche legate alla nascente campagna antisemita.
Trasferitosi in Francia iniziò a lavorare per importanti riviste di moda come Vogue, facendosi notare e divenendo abbastanza famoso per il suo personale stile di ritratto, molto nitido e dalle tonalità scure, che lo differenziava dai clichè in uso al tempo.
Ma anche in Francia i problemi razziali crescevano e così, con l’aiuto del suo amico Albert Einstein, Halsman si trasferì negli Stati uniti dove nel 1941 incontrò il pittore surrealista Salvator Dalì.
Con Dalì iniziò una proficua collaborazione che produsse alcuni scatti divenuti storici come quello che puoi vedere qui sopra : Dali Atomicus, realizzato nel 1948.
Gli oggetti sospesi, Salvator Dalì a mezz’aria come i tre gatti che sembrano essere stati lanciati insieme alla secchiata di acqua furono il risultato di un lavoro che, a detta di Halsman, richiese ben 28 tentativi prima di riuscire…
Il titolo è in stretta relazione con un’opera su tela dello stesso Dalì denominata Leda Atomica e visibile nello scatto giusto dietro ai mici volanti.
E’ una fotografia tutta dedicata al concetto di sospensione, che lascia di stucco ancora oggi e stupisce ancor di più se si pensa che fu realizzata in un periodo ben anteriore a qualsiasi possibilità di ritocco digitale.
(Poveri gatti…)