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Posts Tagged ‘lancio’

Più volte mi sono chiesto come (cavolo) vengono realizzate quelle incredibili riprese dei missili lanciati verso lo spazio, immagini di grossi oggetti in rapidissimo allontanamento ritratti come se fossero lumache.
Giusto pochi giorni fa mi godevo lo spettacolo dello SpaceX che portava in orbita la Tesla di Musk e, guardando il video in diretta, sono rimasto sbalordito leggendo il valore della velocità a cui andava: circa cinquemila chilometri l’ora!
Dunque: come fare una ripresa così stabile di un oggetto lontano come quello che viaggia così veloce e che si allontana pure molto in fretta?
La risposta non è banale, per realizzare queste riprese vengono usati sistemi con fotocamere specifiche dotate di ottiche che si aggirano sui 10.000mm montate su postazioni di inseguimento automatico originariamente concepite per uso militare. E’ roba da milioni di dollari che sfrutta tecnologie di vario genere per acquisire, oltre alle spettacolari immagini destinate al pubblico, anche tutta una serie di dati fondamentali per lo sviluppo dei sistemi di lancio.
Ecco qui sotto un esempio di una di queste attrezzature, nello specifico denominata Contraves-Goerz Kineto Tracking Mount.
Adesso vado a cercarmene una su Ebay.

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Camera tossMai sentito parlare di “camera toss”? È una tecnica fotografica per matti che consiste nel realizzare foto “lanciando” la macchina fotografica.
Ne parlai, ormai molto tempo fa in questo vecchio post, quando ancora non erano facilmente disponibili oggetti come la GoPro e progetti come l’AER.
È proprio con questo tipo di accoppiata che invece oggi è possibile sbizzarrire la propria creatività attraverso esperimenti di camera toss. C’è chi, in questa roba, si sta specializzando, come Nicolas Vuignier che, non volendo spendere i suoi soldi in un drone, realizza le sue fantastiche immagini lanciando una fotocamera.
Che aggiungere? Non resta che provarci!
😀

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camera tossMai sentito parlare del camera toss? Mi capitò di accennarne in un vecchio post, dopo che avevo provato a cimentarmi in questa pratica fotografica che chiamare folle è quantomeno adeguato.
Pare che qualcuno al camera toss si sia proprio appassionato e che forse, dopo innumerevoli e costosi “crash” di povere e malcapitate fotocamere volanti, abbia pensato a qualcosa di concepito proprio per questa specialità.
Dai un’occhiata questo video. È il promo di un gruppo di giovani progettisti che sta raccogliendo fondi su Kickstarter per realizzare l’oggetto ideale per un camera toss con i fiocchi!


.
PSSSTTTT… Ehi ragazzi della Panono. Ora che vi ho fatto un po’ di pubblicità potreste poi anche mandarmene una di quelle vostre palle verdi, eh?!
😀 😀 😀

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Perfect Imperfection

Perfect Imperfections – © Copyright 2012 Pega

L’idea mi è venuta vedendo la miriade di visite che ha accompagnato il post di qualche giorno fa in cui proponevo il documentario sui fotografi del National Geographic. Il contatore è improvvisamente schizzato a livelli senza precedenti. Per quale motivo? Certo, il video è molto bello ed interessante ma non mi pare che giustifichi il fenomeno. L’idea che mi sono fatto è che c’entri qualcosa quell’insieme di parole che ho scritto come appunti e concetti associati al documentario che poi altro non sono che “keywords”.
In questo caso le parole chiave sono forse il veicolo di contatti e visite sul post ma poi ho pensato che possono anche essere un modo per osservare e descrivere in modo diverso le nostre foto. Un modo sintetico ma allo stesso tempo profondo.
E’ un concetto che voglio sviluppare meglio in seguito. Per il momento ti propongo un esperimento: prova a prendere una tua fotografia e ad associarci almeno una ventina di parole chiave. Fallo in modo libero e creativo, alla ricerca di concetti, emozioni ed elementi interessanti, anche “laterali”. L’obiettivo non è tanto quello di descriverla ad un motore di ricerca, quanto piuttosto analizzarla ed approfondirla, magari osservandola in un modo diverso da come ti è capitato di fare in precedenza.
Io intanto ci provo con la mia Perfect Imperfections (sopra):

Torre, cannone, lancio, spazio, proiettile, canna, rompifiamma, speranza, dal fondo del pozzo, prigione, aria, guardare in alto, umidità, la libertà è fuori, sogno, volare, rami, copriranno, luce, pioggia, sole, buio, luce, freddo, solitudine, eco, rimbombo, bagliore, rifugio, silenzio, ombre.

🙂

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Cruscotto astratto

Cruscotto astratto - © Copyright 2008 Pega

Rieccoci con il weekend assignment: ormai una vera e propria tradizione che in questo fine settimana deborda decisa nella follia 🙂

Per questo weekend la proposta è il : camera toss.
Se non ne hai mai sentito parlare, il camera toss è un modo pazzesco di fotografare che consiste nel realizzare esposizioni  mentre la fotocamera si muove per aria dopo essere stata lanciata. No non sto scherzando, per fare questo tipo di foto si mette decisamente a rischio l’attrezzatura e si va alla ricerca di immagini, spesso astratte o quasi, disegnate dalla luce e dal movimento.
Insomma, una sorta di “light painting” acrobatico fatto di lunghe esposizioni con fotocamere volanti e recuperi delicati.
L’esempio della mia foto sopra è una semplice realizzazione fatta con un tempo di circa un secondo lanciando la fotocamera e facendola leggermente ruotare in volo davanti al cruscotto dell’automobile. 

Lo so, stai pensando: “sei pazzo, così sfascio la mia preziosa reflex!”.
Beh, il rischio c’è. Se non lo vuoi correre (al riguardo ti invito a leggere un mio vecchio post) puoi sempre provare questa tecnica con una vecchia fotocamera analogica magari acquistata a pochi euro proprio per questo, una digitale compatta ormai obsoleta o anche usare un cordino o laccio di ritenuta di sicurezza per impedire che dopo il lancio la macchina rischi di cadere.

Te la senti? Dai, per questo weekend assignment ti invito a sperimentare una cosa da matti che può risultare anche pazzescamente divertente.
Prova il camera toss, allenati a lanciare in aria la macchina ed a recuperarla al volo senza danni, calcola i tempi e l’eventuale uso dell’autoscatto. C’è chi addirittura ha provato a sperimentare degli autoritratti fatti con questa tecnica!
Poi, se ti và, posta il link ai tuoi scatti volanti in un commento qui sotto, condividere le tue immagini con tutti i lettori del blog è divertente e può portare a vedere la tua foto visitatori che la apprezzeranno.

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Clicca qui per visualizzare l’elenco di tutti i Weekend Assignment precedentemente proposti.

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Dali Atomicus

Dali Atomicus - Philippe Halsman 1948

Ben prima dell’avvento del digitale e di strumenti di fotoritocco come Photoshop, c’era chi comunque si ingegnava per realizzare immagini che lasciassero tutti a bocca aperta.
Tra questi c’era il famoso fotografo di origini austriache Philippe Halsman.
Nato a Riga nel 1906 da una famiglia di origini ebree, Halsman fu costretto a lasciare l’Austria in giovane età per una serie di problemi con la giustizia collegati ad una misteriosa morte del padre ed alle incalzanti problematiche legate alla nascente campagna antisemita.

Trasferitosi in Francia iniziò a lavorare per importanti riviste di moda come Vogue, facendosi notare e divenendo abbastanza famoso per il suo personale stile di ritratto, molto nitido e dalle tonalità scure, che lo differenziava dai clichè in uso al tempo.
Ma anche in Francia i problemi razziali crescevano e così, con l’aiuto del suo amico Albert Einstein, Halsman si trasferì negli Stati uniti dove nel 1941 incontrò il pittore surrealista Salvator Dalì.

Con Dalì iniziò una proficua collaborazione che produsse alcuni scatti divenuti storici come quello che puoi vedere qui sopra : Dali Atomicus, realizzato nel 1948.
Gli oggetti sospesi, Salvator Dalì a mezz’aria come i tre gatti che sembrano essere stati lanciati insieme alla secchiata di acqua furono il risultato di un lavoro che, a detta di Halsman, richiese ben 28 tentativi prima di riuscire
Il titolo è in stretta relazione con un’opera su tela dello stesso Dalì denominata Leda Atomica e visibile nello scatto giusto dietro ai mici volanti.

E’ una fotografia tutta dedicata al concetto di sospensione, che lascia di stucco ancora oggi e stupisce ancor di più se si pensa che fu realizzata in un periodo ben anteriore a qualsiasi possibilità di ritocco digitale.

(Poveri gatti…)

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Cruscotto astratto

Cruscotto astratto – © Copyright 2008 Pega

Hai mai sentito parlare di “camera toss”?
E’ una tecnica fotografica… cioè volevo dire, è pura follia.
Si tratta di effettuare scatti a lunga esposizione, solo che durante questa esposizione la fotocamera deve “volare libera in aria”. Si hai capito bene, va lanciata in aria, facendole possibilmente inquadrare qualcosa e magari facendole fare una traiettoria rotatoria che in qualche modo realizzi  un’immagine interessante.

A parte analizzarne gli aspetti psichiatrici, la tecnica è divertente. Inutile dire che l’unica possibilità di “non farsi veramente male” è quella di utilizzare una fotocamera di basso valore ed a cui non siamo affezionati perchè le probabilità che dopo il “decollo” l’atterraggio non sia proprio perfetto non sono da trascurare.

Dunque. Si prende la macchina e la si imposta in modo che il tempo di esposizione sia di almeno mezzo secondo/un secondo. Questa cosa può essere di qualche difficoltà se la vostra povera macchinetta-volante è di basso livello ed ovviamente tutta automatica. In genere è comunque presente qualche regolazione per fare foto negli interni, in caso scegliete quella. Poi va stabilito il soggetto che è meglio abbia una buona caratterizzazione luminosa su sfondo il più scuro possibile. Evidentemente condizioni di scarsa illuminazione aiutano anche ad ottenere tempi di posa un po’ più lunghi su macchine automatiche.

Non resta che impostare l’autoscatto e prendere il tempo… la macchinetta va lanciata cercando di sincronizzarsi in modo che l’esposizione avvenga durante il volo. Inutile dire che l’abilità sta nel dare la giusta “impostazione” al volo, in modo che l’obiettivo non perda di vista il soggetto. L’arte poi sta tutta nel dare la giusta “rotazione”, il giusto movimento insomma per fare un vero scatto d’autore….

Eccovi la mia perosnale versione di questa follia. Lo scatto del cruscotto della mia auto. La macchinetta una Canon Powershot impostata in manuale a mezzo secondo di esposizione…

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