Dopo l’incauto acquisto della Colorpack, ho fatto la scemenza di continuare a curiosare su Ebay in cerca di altre Polaroid. Del resto non è difficile trovare fotocamere “a strappo” di classe superiore, qualitativamente migliori, più belle e pratiche da portare in giro poiché pieghevoli: i modelli che furono definiti “folding”, appunto. E così è andata a finire che non ho saputo resistere al fascino di una di queste e mi sono aggiudicato una splendida Polaroid Land Automatic 250.
È arrivata dagli Stati Uniti, dove si scovano con una certa facilità ed in buone condizioni. La 250 è un modello che ai suoi tempi era considerato top di gamma: lenti in vetro, chassis in metallo e telemetro Zeiss, insomma un gioiellino.
Trattandosi di un oggetto del 1968, non mancano i grattacapi e la mia non ne era esente. La batteria originale da 4,5v è introvabile ed ho dovuto fare una piccola modifica per alloggiarci tre pile mini stilo, un lavoretto senza intoppi. Di ben altro impegno invece é stato “il doppio intervento a cuore aperto” per risaldare una pista interrotta nel circuito dell’otturatore (che non funzionava) e procedere poi a ricalibrare l’esposizione automatica usando dettagliate istruzioni trovate su un manuale tecnico US Army dedicato a questa macchina fotografica.
Adesso la Zietta è in piena forma, si apre e si chiude allegramente, la qualità delle immagini è splendida ed è un piacere usarla in giro per fare qualche scatto a strappo che assecondi la mia Polaroid Addiction.
Credo che non potrò fare a meno di metterla in borsa e portarmela dietro in occasione della prossima Film Gang.
🙂