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Pontiac

Pontiac para la fiesta – © Copyright 2004, Pega

Siamo arrivati anche alla fine di questo 2016, per molti aspetti un’annataccia (come si dice dalle mie parti). E’ stato un anno contrassegnato da una marea di lutti illustri ed anche parecchi eventi a cui sarebbe stato più bello non assistere. C’è poi da aggiungere che lo scenario generale non è tale da stare molto allegri, ma tant’è e qualcosina di buono certo c’è stato negli ultimi 365 giorni. Festeggiamo dunque, lasciamoci alle spalle questo 2016 e guardiamo con relativa fiducia al prossimo anno.
Ebbene, quale miglior occasione per il classico weekend assignment se non la festa di Capodanno? Attenzione però, l’idea che ti propongo non è di fotografare il cenone, il brindisi o il momento dei botti, piuttosto di indirizzare questa missione verso un tema ancora più specifico, cioè il “dopo la festa”.
Attendi il momento giusto, osserva l’atmosfera che segue i festeggiamenti, cogli qualche dettaglio o viso particolare. Saranno ovunque le tracce di baldoria, bicchieri e bottiglie vuote ma anche gente, in molti casi allegra ma qualcuno forse anche triste o stanco, chi invece soddisfatto, chi deluso, chi ansioso di andare a dormire e chi di cambiare aria perché “il bello deve ancora venire…”
Insomma, completa quest’anno che si conclude con uno scatto che parla del “dopo”.
E’ un esercizio fotografico simile a tanti di questa serie, ma forse stavolta con un sapore diverso, magari un po’ catartico.

Dunque, non mi resta che farti il solito invito ad unirti a chi si cimenterà in questa piccola missione, magari anche condividendo qui i frutti della propria creatività, ma sopratutto ti auguro BUON WEEKEND E BUON ANNO!

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Ok, ma poi... ti dovrò uccidere - Va bene - Photo by Pega

Ok, ma poi… ti dovrò uccidere — ©Copyright 2013, Pega

Da tanto tempo propongo periodicamente una “missione fotografica” da svolgere nel fine settimana, una sorta di incarico simile a quello che può ricevere un fotografo professionista inviato ad approfondire un tema secondo la sua visione e creatività.
Se puoi cimentarti in questo esperimento, l’invito è poi a condividere i risultati dell’assignment, inserendo il link alla tua immagine in un commento a questo post.
L’idea è uscire con già in mente un argomento da svolgere, una missione da compiere, qualcosa di diverso dal solito fotografare solo per sé ed agire invece seguendo un tema assegnato da altri.
Il tema di questo weekend  è molto compatibile con la stagione e l’ampia esposizione delle parti del corpo umano disponibile quando fa più caldo, ed è’ un argomento che tutti possono svolgere facilmente. In questo fine settimana ti invito a fotografare: la body art.

Con questo termine si indica qualunque forma di intervento artistico sul corpo, dai tatuaggi al piercing, passando per le modificazioni, un tema intrigante che può essere svolto in molti modi, sia andando in giro in caccia di ignare “prede” che cimentandosi con qualcuno che vorrà prestarsi ad un set fotografico.
Sta a te decidere se sfruttare la parte del corpo colorata o modificata come dettaglio della foto oppure come protagonista. Potrebbe essere anche molto interessante andare a scattare dove la body art nasce, magari lo studio di un tatuatore.

Buon divertimento e buon weekend!

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Art ain't easy

Art ain’t easy – © Copyright 2009 Pega

Ti ispira l’idea di cimentarti in una piccola missione fotografica? Che ne dici di provare a scattare secondo un tema assegnato?
Il weekend assignment è una piccola tradizione di questo blog, e quello di questo fine settimana è dedicato all’arte di strada, in qualunque sua forma.
Non solo graffiti, le forme di street art sono tante: dalle sculture alle installazioni, dalle forme d’arte temporanee dei madonnari, alle modifiche creative ai cartelli stradali.
In questi giorni prova a dedicare qualche tuo scatto a queste espressioni artistiche; esci e fai qualche scatto con questa “missione in mente”, come se dovessi fare un micro reportage su questo fenomeno nella tua città.
Come sempre ti invito poi a selezionarne una e condividerla in un commento.
Buon weekend!

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Wine Project

Wine Project – Copyright 2015, Marcos Alberti

Rieccoci con il weekend assignment, la mia periodica proposta di provare qualche scatto “a tema” nel fine settimana. L’idea alla base di questo appuntamento ormai tradizionale, è il fatto che fotografare secondo una missione, si rivela sempre utile nel far nascere nuovi spunti creativi.
Oggi il tema è ispirato al lavoro di Marcos Alberti, un fotografo brasiliano che ha realizzato un progetto fotografico geniale nella sua semplicità: ritratti di persone che si fanno qualche bicchiere di vino. In particolare il progetto prevede una foto da sobri e poi altri tre scatti dopo altrettanti bicchieri.
Ora, non voglio in nessun caso spingere nessuno all’alcolismo però devo dire che l’idea è fantastica perché, oltre ad essere un divertente weekend assignment, potrebbe portare a notevoli risvolti fotografici nell’ambito del ritratto.
Bene, non resta che andare al bar. Ci risentiamo lunedì (hic!)

Ah, dimenticavo; come sempre ti invito ad inserire il frutto dei tuoi sforzi in un commento perché condividere è divertente (in questo caso anche MOLTO divertente) e può permettere ad altri visitatori di apprezzare le tua foto, ma in questa occasione ti sottopongo anche una riflessione sugli effetti dell’alcool. Dal progetto di Marcos Alberti (ma forse anche dalla comune esperienza personale) appare evidente che la fase migliore sia quella dopo il secondo bicchiere, dove rilassamento, disinibizione e divertimento si incrociano in un equilibrio intrigante. Non sei d’accordo?
🙂 🙂 🙂

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Cielo, mio marito!

Cielo, mio marito! – © Copyright 2011 Pega

Rieccoci con “l’assegnato fotografico”, la mia tradizionale e periodica proposta per provare qualche scatto “a tema” nel weekend. L’idea alla base di questa rubrica è che fotografare con in mente una piccola missione da svolgere, sia utile per far nascere nuovi spunti creativi.
Oggi il tema è potente, universale e multiforma: il piacere.
Esistono molti tipi di piacere, ognuno di noi ne ha un concetto personale, privato, difficilmente condivisibile fino in fondo. Certo è possibile parlarne, esprimersi ed anche mostrarne gli effetti ma è molto arduo confrontarsi data l’estrema soggettività del tema. E poi, il piacere ha nature diverse, può essere fisico e tangibile, legato ai sensi ed al nostro corpo, ma può essere anche solo mentale.
E’ dunque possibile fotografare il piacere? Che sia il proprio o quello degli altri, di sicuro ci si può almeno provare, affrontando questo tema molto liberamente, magari sforzandosi di non scivolare sul banale e piuttosto cercando l’ironia.
Lo so, stavolta è un assignment difficilissimo, ma forse proprio in questa sfida può stare il… piacere 🙂

Bene, come sempre, ti invito a condividere i tuoi scatti a tema e per farlo non hai che inserire, in un commento, il link al tuo album Flickr o a qualsiasi altra fonte che ospita le tue foto.

Buon divertimento!

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Gallo Cristallo

Gallo Cristallo – © Copyright 2009 Pega

Eccomi con un nuovo assignment fotografico per provare qualche scatto “a tema” nel weekend. Come forse sai già, questa serie di post nasce dalla convinzione che avere in mente una piccola missione fotografica da svolgere sia, oltre che divertente, anche qualcosa capace di far germogliare idee nuove e creative.
La condivisione dei risultati è il proseguimento naturale di questo esercizio e per farlo non hai che da inserire qui sotto, il link al tuo album Flickr o a qualsiasi altra piattaforma di condivisione in cui avrai pubblicato i tuoi scatti.
Il tema di oggi è: il teatro.
Il teatro è un luogo ma anche un concetto.
Fotografare secondo questo tema non vuol dire solo foto ad attori sul palcoscenico o immagini di luoghi di spettacolo. Il teatro è ovunque, per strada, a scuola, in casa. O no?
È un tema ampio e stuzzicante, puoi svolgerlo in completa libertà.
Buon divertimento e buon fine settimana!

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Archivio

Archivio – © Copytight 2009 Pega

Rieccoci con l’assignment del fine settimana, una sorta di piccola missione fotografica per il week-end, con l’idea di seguire un tema preciso e predefinito.
Il tema che ti propongo oggi è lo sfuocato, o come va un po’ di moda chiamarlo adesso: bokeh.
Sfrutta la sfuocatura che la tua ottica ti consente, fanne la vera protagonista della foto, usala per esaltare il fascino di un soggetto.
Come per tutti i precedenti weekend assignment ti invito poi ad inserire, in un commento qui sotto, il link alla foto; è interessante condividere e può portare a vedere la tua foto visitatori che la apprezzeranno.
Ciao e buon weekend!

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Qual’è la prima regola, la più importante per ogni fotografo, specie se digitale?
Sì, è il backup, il backup!
È la seconda regola? “Ricordarsi di aver seguito la prima regola“.
Ebbene, giusto ieri ho parlato con una persona che ha perso TUTTO con la rottura dell’hard disk del PC su cui aveva l’intera collezione delle sue foto, tutte le sue foto (oltre ad un sacco di altra roba). E così eccomi nel 2015 a reiterare la mia personale missione che prevede di parlarne almeno una volta all’anno, ripubblicando le considerazioni su ciò che ogni fotografo dovrebbe valutare prima di abbandonare al fato il suo prezioso archivio di immagini. Forse sarò noioso, ma lo considero un dovere.

Ebbene, quanto saresti disposto a pagare per riavere l’intero insieme di tutte le tue foto a seguito di un’ipotetica perdita totale? Pensaci bene. Prova a tirar fuori un valore. Cento euro? Duecento, cinquecento, mille? Sii sincero con te stesso e scrivi questa cifra.
E’ bene che si tratti solo di un’ipotesi perché in alcuni casi di perdita dati, questi non tornano disponibili nemmeno per tutto l’oro del mondo.

Sadness

Sadness – © Copyright 2008 Pega

Lo fai (vero?) un sano e regolare backup delle tue foto? Lo fai in modo automatico o saltuariamente in manuale? Ne hai una o più copie di sicurezza?
Ogni tanto mi capita di parlare con qualcuno che ha appena perso molte, se non tutte, le proprie foto digitali,. È roba da mettersi a piangere.
Per favore, ti prego, FAI IL BACKUP delle tue immagini, fallo regolarmente, fanne anche più di uno. Ne vale veramente la pena.
Con l’aumento dei megapixel è aumentato anche il volume dei dati da cui è formato il nostro archivio di files fotografici ma ci sono molti metodi per fare efficacemente la copia del proprio lavoro.

Copie su Hard Disk esterni

Il prezzo dei piccoli hard disk esterni removibili è sceso sotto la soglia dei 0,20 Euro a Gb. E’ una soluzione pratica ed efficace ed è probabilmente quella che è più adatta ai fotografi.
In particolare è da prendere in considerazione l’adozione di dispositivi di rete (NAS) con due o più dischi ridondanti che effettuano automaticamente la replica dei dati.
I NAS ormai si trovano sul mercato consumer a prezzi molto abbordabili e per innalzare ancora il livello di backup dei propri dati è facile associare al NAS una o più  unità disco rimovibili (e quindi trasferibili altrove) su cui effettuare periodicamente un ulteriore e fondamentale livello di salvataggio.

Copie su DVD

Si tratta del supporto la cui garanzia di durata nel tempo è maggiore. ATTENZIONE però, non tutti i supporti che acquistiamo riportano esplicitamente i valori di persistenza dei dati nel tempo. Per le finalità di backup è necessario acquistare supporti di alta qualità (in genere marcati “master”) e non cercare il risparmio a tutti i costi.
I problemi di questa tecnologia, per certi aspetti un po’ datata, sono il ridotto spazio disponibile su ogni supporto e la laboriosità delle operazioni di copia che si riflettono sulla difficoltà di mantenere davvero nel tempo un buon piano di backup frequente.

Copie su nastro (DAT)

E’ una tecnica professionale la cui applicabilità è molto adatta a chi si trova nella condizione di dover salvare enormi quantità di dati.
I supporti a nastro sono veloci ed affidabili ma le unità che li utilizzano sono costose.

Storage su Internet

Negli ultimi anni sono fioriti molti servizi che offrono buone quantità di spazio su server farm molto sicure e sempre accessibili. Una soluzione ottimale per chi desidera il massimo della garanzia e la possibilità di poter accedere ai propri files sempre e da qualunque luogo.
Il rovescio della medaglia di questa, che sembrerebbe essere la soluzione ideale, sono i lunghi tempi di trasferimento dei dati ed anche i costi, anche se alcune recenti novità come quella di Flickr che regala un terabyte di spazio o garantisce spazio illimitato per un paio di decine di euro all’anno, fanno ben sperare su questo fronte.

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Qualunque sia la tua scelta per il backup l’importante è iniziare a farlo.

E non dimenticare di:

– Separare i supporti contenenti il backup dal PC. In questo modo anche in caso di disastro o furto (opzione non così remota) nel luogo dove questo risiede, si ha in salvo una copia dei dati.

– Considera di optare per una strategia in più copie. Il gioco può valere la candela…

– Effettuare frequentemente e costantemente il salvataggio. Meglio se in modo automatico.

– PROVARE e VERIFICARE la rileggibilità dei dati salvati!

Pensaci bene, poi se non l’hai ancora fatto, considera seriamente di alzarti dalla sedia ed andare subito ad investire almeno una parte della cifra (quella che ti invitavo a scrivere all’inizio del post) proprio nel tuo sistema di backup.

Ah, dimenticavo: se vuoi fare una buona azione… DILLO ANCHE AI TUOI AMICI. Magari condividendo proprio questo articolo.

🙂

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Attesa contemplativa

Attesa contemplativa – © Copyright 2011 Pega


Hehehe, ma che hai pensato? Dai, non è ad una sostanza psichedelica che mi riferisco nel titolo di questo post, ma alla luce fantastica che c’è in questi giorni: la

Luce del Solstizio D’inverno
🙂 🙂 🙂

È questo il tema per la tradizionale missione fotografica del fine settimana, fotografia di base insomma, niente di concettuale, anche se… non è mai detto.
Il punto è che siamo in uno dei periodi più “fotogenici” dell’anno, una fase in cui il sole descrive una traiettoria così bassa da garantirci ombre lunghe e colori caldi per buona parte delle giornate. È una luce che nel resto dell’anno ci viene regalata solo per un paio di ore al giorno. Un tema proprio facile che, come sempre, puoi interpretare come vuoi.
Sì, è vero, per molti questo è un periodo un po’ troppo buio, con giornate così corte che all’uscita dal lavoro è già notte, ma… ora c’è il weekend e la luce dorata (a volte “stupefacente”) del solstizio d’inverno è a disposizione della tua fotocamera.
Goditela.

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Videogame war photogroapher
È una storia un po’ inquietante quella di oggi.
Con mezzo mondo praticamente in fiamme, violenze e guerra che insanguinano vaste aree del nostro pianeta, TIME decide di inviare uno dei suoi fotoreporter in un luogo virtuale: un videogame.
Ashley Gilbertson ha un passato da fotoreporter di guerra ed ha lavorato in molte zone calde del pianeta, ma stavolta è stato inviato in uno scenario diverso: l’angosciante ambiente post apocalittico popolato da Zombi di “The Last of Us – Remastered” per PlayStation 4.
Zombie by GilbertsonIl gioco ha una modalità “photo mode” che sembra studiata proprio per scattare immagini di reportage ed Ashley si è impegnato a “sopravvivere il più possibile” cercando di arrivare vivo al livello successivo per poter realizzare qualche buona fotografia.
Un fotografo di TIME che si dedica ad un videogioco è una faccenda che fa un po’ pensare, ma va detto che ha qualcosa di intrigante, specie per chi ha potuto sperimentare in prima persona quanto possano essere realistici e coinvolgenti questi prodotti di intrattenimento che, in qualche caso, sono interi universi (penso a quello di Second Life) che ormai chiamare giochi è forse un po’ riduttivo.
Fotogiornalismo virtuale. Chissà, probabilmente è una nuova frontiera ancora tutta da inventare e scoprire.
Ti invito a leggere l’interessante articolo originale di Gilbertson su TIME, in cui il fotografo riflette anche sul significato della violenza nei videogiochi e dell’influenza che questo ha sul nostro atteggiamento.

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