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Posts Tagged ‘azione’

KiraPiù volte mi sono chiesto come vengono realizzate quelle sequenze video con cambiamenti rapidissimi di inquadratura tipiche di alcune pubblicità o film d’azione.
Non so se hai presente, sono riprese in cui la macchina accelera e si sposta, magari ruotando intorno al soggetto, muovendosi con una rapidità e precisione disumana tanto che, nella mia ignoranza, le avevo immaginate come frutto di tecnologie di ripresa ad alta velocità rielaborate in post produzione.
Ed invece è tutto in tempo reale, ci pensa un robot.
In questo video, realizzato dallo youtuber Marques Brownlee (MKBHD) presso i laboratori della Motorized Precision, un’azienda che produce “fotografi robotizzati” vediamo una di queste macchine in azione.
La “creatura” in questione si chiama Kira ed è un “high-speed camera robot” in grado di muoversi a 10 metri al secondo articolando il suo braccio in qualunque direzione e comandando in tempo reale tutti i parametri della sua fotocamera, zoom compreso.
Tra i tipi di sequenze che ci vengono mostrate ci sono alcuni “classici” che siamo abituati a vedere nelle pubblicità e che effettivamente, come mi ero sempre chiesto, non sarebbero realizzabili da un operatore umano, come “Orbit Shot”, “Top Down” e “The Round”.
Fantastico eh… Un potente strumento nelle mani delle menti creative.
.

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A fleeting quilibrium

A fleeting equilibrium – Copyright 2012, Pega

Fare o non fare. Non c’è provare“: è questo uno dei più importanti insegnamenti di un grande maestro.
No, stavolta non parlo di un fotografo, ma di un Maestro Jedi.
Quante volte ti sei detto “ci proverò”?
Provare è una scusa per non fare, è un ostacolo. Provare è aprire la porta al “non riuscire”. Provare serve solo a lenire l’ansia.
Hai in mente uno scatto difficile? Vorresti realizzare un nuovo progetto? Allestire una tua mostra personale? Iniziare ad esplorare una nuova tecnica?
Decidi, vai e FAI. Non provare.
(E che la Forza sia con te)

🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂

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nuclear blast by Pega

Nuclear blast – © Copyright 2008, Pega

Che ci vuole a fotografare il tramonto?
Beh, intanto bisogna essere con una macchina fotografica in mano al momento in cui tramonta il sole; magari trovarsi in un posto giusto.
Può sembrare una banalità ma parte da qui l’idea della fotografia attiva, quella che si presuppone scaturire da un’idea del fotografo in quanto “creativo che vuole realizzare un’immagine”. Fotografia artistica insomma, indipendentemente dalla qualità dei risultati che si ottengono.
Certo che può anche capitare di trovarsi davanti ad un bel tramonto e decidere per caso di fare una foto, ma converrai con me che si tratta di due cose ben distinte. Il risultato potrebbe anche essere molto simile ma per il fotografo si tratta di esperienze completamente diverse. Due approcci opposti.
Il weekend assignment è pensato proprio per spingerti ad esplorare la fotografia attiva, un terreno che per molti fotoamatori non è abituale mentre è pane quotidiano per i professionisti ed anche per gli artisti.
In questo fine settimana tieni d’occhio l’orologio e, al tramonto, riservati qualche momento per sfruttare la magnifica luce di quegli istanti. Se proprio vuoi non è necessario che sia esattamente il tramonto stesso il soggetto della tua foto, potrebbe essere anche un panorama, uno scorcio architettonico o perché no,  il volto di una persona. L’importante è partire dall’idea di fotografare il tramonto.
Nello spirito del weekend assignment  ti invito poi ad aggiungere, in un commento, il link all’immagine che avrai realizzato. E’ interessante condividere le proprie foto con gli altri lettori del blog.

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Clicca qui per visualizzare l’elenco di tutti i Weekend Assignment precedentemente proposti.

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Arco lamp - Copyright 2009 Pega

Arco lamp – Copyright 2009 Pega 

L’attraversare periodi di scarsa ispirazione, momenti poco creativi e produttivi, è un’esperienza che accomuna praticamente tutti gli appassionati di fotografia; probabilmente non è azzardato dire che è un fenomeno condiviso da una gran parte di coloro che producono forme d’arte.
E così ecco che oggi voglio riproporre un post di un po’ di tempo fa in cui proponevo un semplice esercizio, che ritengo sempre valido.
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Crisi fotografica? Non hai ispirazione? Stai invidiando quei favolosi fotografi del National Geographic che girano il mondo a far foto? Beati loro che hanno un sacco di opportunità? Beh. Ti propongo una cura.
Ecco le regole : prenditi un’ora esatta di tempo, sessanta minuti in cui scattare un intero rotolino di foto. Hai una digitale? Bene allora considera che dovrai fare 30 o 40 fotografie. Il luogo sarà a tua scelta ma la caratteristica fondamentale è che deve essere di ridotta estensione. Diciamo che l’idea potrebbe essere quella di usare una stanza della tua casa. Se vuoi stare all’aperto va bene un piccolo giardino, l’orto o anche un angolo del tuo quartiere, ma molto circoscritto.
I soggetti saranno esclusivamente gli elementi, oggetti, persone o dettagli, presenti nel luogo scelto. Ogni soggetto dovrà essere ritratto in modo da permettere a chiunque di capire di cosa si tratta.
Pensa e studia ogni foto come se fosse destinata alla pubblicazione o all’esposizione… sei un artista e quello è il tuo modo di realizzare capolavori. Non fotografare un soggetto per più di una volta.

Ecco qua. E’ un esercizio stimolante, una specie di booster della creatività… provare per credere.
🙂

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Il duello

Il duello - © Copyright 2011 Pega

Ti propongo una piccola riflessione.
E’ una domanda che nasce da un vecchio post in cui scrivevo a proposito delle motivazioni che ognuno di noi trova nella fotografia.
In quel post parlavo di quella spinta di base che ci spinge a dedicare energie e risorse a questa passione.
Non a tutti viene naturale di interrogarsi su questo e cercare di capire cosa c’è davvero sotto, che cosa crea questo interesse e tutto ciò che ne deriva. 
Partendo dalle risposte che possiamo soggettivamente dare a quella domanda oggi passo a fartene un’altra: stai facendo davvero quello che ti è possibile per raggiungere l’obiettivo di quella motivazione?
Cerco di spiegarmi meglio, magari banalizzando.
Supponiamo che io abbia come forte motivazione di fondo fare della fotografia il mio modo di contribuire al miglioramento della condizione umana e magari l’aspirazione a divenire un fotografo di una rivista importante tipo il National Geographic. Potrei sperare di arrivare a questo risultato senza cominciare prima o poi a sottoporre i miei lavori a qualche giornale, a propormi come collaboratore o assistente per qualche progetto? Avrei qualche chance a tal proposito rimanendomene a casa a far foto ai gatti?
Se la mia vera aspirazione fosse invece fare i soldi con la fotografia di moda potrei sperare di sfondare senza tentare di entrare nel settore, anche come competenze e conoscenze, magari frequentando qualche workshop di fashion?
Pensaci un attimo e chiediti se stai davvero facendo quello che il motore della tua passione ti chiede per arrivare a quell’obiettivo che, anche se a volte sembra non esserci… in realtà c’è.
E’ una domanda che può rivelare cose interessanti su noi stessi.

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