Ci sono domande che tornano con regolarità, domande che specie durante una serata tra amici è sempre possibile che qualcuno proponga.
Insomma “esiste davvero la Befana?”, o anche: “quand’è che si diventa grandi?”
Se nel gruppo ci sono appassionati di fotografia, una domanda ad alta probabilità sarà: “quand’è che è arte?”
A parte gli scherzi, è una domanda dalla storia millenaria, fiumi di parole ed opinioni al proposito. Ma io oggi, la ripropongo a te, e sono piuttosto sicuro che te la sei già posta in passato.
Ti invito a scrivere il tuo punto di vista in un commento qui sotto, oppure anche solo a meditare in privato sulla tua personalissima risposta. È una domanda a cui credo che l’importante sia provare a dare comunque un’interpretazione propria.
Ovvio che io non posso esimermi dall’esprimere per primo il mio pensiero, cercando di sintetizzare al massimo e forse banalizzando un po’, ma lasciando aperta la porta a qualsiasi approfondimento.
Il mio è un punto di vista semplice e classico, per niente originale: l’arte è l’incrocio tra il gesto creativo (consapevole) di una persona e la proiezione dell’osservatore. È quest’ultimo l’unico vero giudice e sono il suo modo di vedere le cose, la sua cultura e le sue esperienze che determinano la percezione che trae dall’opera, insieme alle emozioni che ne riceve.
Quindi, se per te è arte, anche se non lo è per il resto del mondo, allora è arte!
“Art is in the eye of the beholder“.