
Henri Cartier-Bresson – © Copyright Magnum Photos
Pare che il mistero riguardante la tomba di Henri Cartier-Bresson non sia stato ancora risolto.
Come riportato sul sito New Camera News, da anni si sta indagando su un inspiegabile fenomeno che interessa il sepolcro del grande fotografo noto a tutti per la sua capacità di cogliere l’attimo decisivo. Un gruppo internazionale di scienziati studia da tempo il luogo dove il maestro riposa ed ha fatto una scoperta sensazionale: Bresson è ancora morto, ma sta ruotando nella tomba.
Gli esperimenti iniziati nel 2007 con l’ausilio di speciali apparecchiature, evidenziano un movimento di rotazione che, dalle circa tre rivoluzioni all’anno misurate inizialmente, è aumentato nel tempo, arrivando nel corso del 2013 ad oltre ottocento rotazioni: più di due al giorno! Ed ancora aumenta.
Nei soli primi tre mesi del 2016 Bresson si è già rigirato oltre mille volte nella sua tomba. Se l’accelerazione continua a questi ritmi, non solo i ricercatori saranno costretti a passare dall’indicazione di “rotazioni all’anno” a quella di “giri al minuto” come per i motori, ma si rischierà un aumento della temperatura interna alla bara a causa dell’attrito e forse ci sarà il rischio di combustione.
Gli scienziati ipotizzano che il fenomeno sia legato all’aumento esponenziale ed incontrollato di fotografie definite impropriamente “di strada” (il genere che HCB aiutò a creare e definire) ed al loro imperversare sui social network.
Pare che i membri della famiglia Cartier-Bresson siano ormai decisi a lanciare un appello a tutti i fotografi del mondo per cercare di limitare il proliferare di insignificanti, inconsistenti e banali scatti di strada, in particolare in bianco e nero.
😀 😀 😀
Fonte NCN
Due anni di blog
Posted in Culture, Nature, tagged anno, articoli, bilancio, blog, collaborazione, commenti, compleanno, creatività, cultura, Facebook, fotografia, interviste, passione, pega, photowalk, post, sharing workshop, social network, Twitter, year on 01/09/2011| 9 Comments »
Freedom - © Copyright 2010 Pega
Beh, sono due anni.
Esattamente il primo settembre del 2009 scrivevo il primo post di pegaphoto.
Sono stati due anni divertenti, in cui ho imparato molte cose grazie alla scusa di scrivere sul blog. E’ questa, insieme all’opportunità di condividere con altre persone la passione per la fotografia, una delle motivazioni che mi ha spinto a portare avanti questo progetto.
Nell’ultimo anno poi ho avuto il grande piacere di veder aumentare ancora i lettori e la loro partecipazione attiva, non solo ai contenuti e commenti ai post, ma anche alle iniziative nel mondo reale come gli Sharing Workshop e le varie uscite come la Light Painting Photowalk o la Film Gang.
Insomma, grazie davvero a tutti, in particolare a chi mi ha dato una mano accettando con entusiasmo di essere intervistato, a chi segue regolarmente e commenta gli articoli fornendo il prezioso contributo del proprio punto di vista e delle proprie esperienze, ma anche a chi condivide i post su Twitter o sul suo profilo Facebook, aiutandomi molto a far conoscere il blog a nuovi appassionati.
Bene. Spero di poter continuare ad averti tra i lettori e ti invito a non esitare ogni volta che vorrai intervenire per esprimere la tua opinione o critica.
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