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Posts Tagged ‘creatività’

Piccolo omaggio ad Andy Warhol

Piccolo omaggio ad Andy Warhol – Copyright 2015, Pega


Rieccomi: ogni tanto torno fuori con questa idea del weekend assignment. E’ ormai una solida tradizione del blog, un piccolo esercizio ricorrente per focalizzare l’attenzione su un tema assegnato; una sorta di “missione” fotografica per stimolare e coltivare la nostra creatività.
Il tema di oggi mi è caro, è qualcosa che simboleggia il rapporto che abbiamo con gli artisti che ci affascinano: è il tema del tributo che a volte si sente di voler rivolgere ai grandi che ci hanno ispirato ed insegnato.
Realizzare un piccolo omaggio fotografico è semplice. Si può far riferimento ad un’opera che troviamo significativa o ad un tema tipico di quel fotografo.
The Shadow

The Shadow – Andy Warhol

Non resta poi che realizzare uno scatto personale, magari un tentativo di reinterpretazione che renda omaggio all’artista.
Io ci ho provato cimentandomi in una mia versione del famoso scatto di Andy Warhol intitolato “The Shadow”, che vedi qui a fianco.
In questo fine settimana ti invito a fare qualcosa di analogo, ovviamente scegliendo liberamente uno degli artisti che ritieni importanti per te.
Come sempre ti propongo poi di inserire il link alla tua foto in un commento, e condividere il tuo omaggio con tutti i lettori del blog.

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No War

No War – © Copyright 2009 Pega

Se il tuo solo strumento è un martello, tutto somiglierà ad un chiodo“. E’ una celebre affermazione dello psicologo statunitense Abraham Maslow, una verità valida anche in fotografia.
L’effetto che si verifica quando ci si abitua ad usare sempre lo stesso strumento è una delle minacce più serie alla nostra creatività e questa sorta di “visione a tunnel” peggiora via via che aumenta la nostra sintonia con una tipologia di fotocamera o un certo setup. Succede che si inizia a pensare lo scatto in funzione di caratteristiche e limitazioni ben precise piuttosto che partendo dal concetto.
È il caso di chi scatta solo in bianco e nero o solo in un certo formato, oppure di chi predilige un’ottica specifica o un particolare tipo di fotocamera.
Percepita questa dinamica, capita quindi di iniziare a notarne gli effetti e decidere di fare variazioni di attrezzatura e setup, evitando di specializzarsi troppo.
Scattare con macchine, setup ed approcci diversificati, mantenendo un certo ventaglio di opzioni e cercando di lasciare sempre un giusto spazio alla sperimentazione, può essere una semplice soluzione al problema della visione a tunnel.

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Ad Reinhardt

Ad Reinhardt appende le sue tele ad asciugare. New York, 1966. © Copyright John Loengard/The LIFE Picture Collection

Cos’è il nero? Va considerato come un colore con le sue varie tonalità o è forse più corretto pensarlo come “mancanza di colore”? Oppure nero è “solo” assenza di luce?
Non è una questione banale: di nero, nulla, buio, vuoto, assenza e simili amenità si sono occupati illustri pensatori ed artisti fin dall’antichità, studiando teorizzando e scrivendo, lasciandoci comunque con un concetto che rimane difficilmente maneggiabile anche oggi.
Per chi fotografa, il nero può essere il miglior alleato o anche il peggior nemico, specie per chi scatta in digitale. Di certo il “nulla” può diventare, in qualche caso, anche una fonte di ispirazione.

Negli anni ’60 del secolo scorso, il pittore statunitense Ad Reinhardt realizzò alcune opere minimaliste che a prima vista sembrano quadri perfettamente neri. Guardandoli con calma per un po’ di tempo, ci si accorge però che il nero non è uniforme: leggere sfumature di tonalità tendenti al viola o al grigio vanno a creare forme geometriche che sembrano emergere mentre si osserva l’opera. L’iniziale impressione di “tutto nero” scompare durante la visione del quadro, trasformandosi in un’esperienza di fruizione artistica molto particolare.
Non sono mai riuscito a vedere dal vivo una delle opere di Ad Reinhardt ma credo che potrebbe essere davvero interessante provare a seguire questa idea del nero su nero per sperimentare un analogo tipo di espressività anche in fotografia.

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Automotive

Automotive - © Copyright 2010 Pega

Un tempo era davvero dura far sterzare le ruote di un veicolo fermo. Oggi, grazie al servosterzo non ci facciamo più caso, ma basta provarci a motore spento per capire il perché dei bicipiti dei vecchi camionisti.
Sterzare da fermi era un’impresa, ma bastava appena un leggero movimento perché la cosa divenisse molto più semplice e “morbida”.
Parlo di tutto ciò perché una cosa simile succede con la creatività. Star fermi rende difficile il cambiamento, ma basta un piccolo spunto per far germogliare qualcosa. È un meccanismo tipico di molti processi naturali: la nascita di cose nuove è sempre legata al movimento.
A volte ci si trova bloccati, senza idee o voglia di far fotografie, sembra non esserci alcuno spunto a disposizione. E’ la sindrome della pagina bianca degli scrittori, o l’impasse creativa che ogni tanto sembra affiorare in ognuno di noi.
Ma basta un po’ di movimento, un minimo di attività anche solo vagamente correlata alla fotografia, per sbloccare tutto. L’importante è non sedersi ed aspettare, ma fare in modo di avere un po’ di energia, magari lavorando su vecchie foto, andando ad una mostra, leggendo un libro o partecipando a workshop o photowalk.
L’importante è vincere l’immobilità. E’ così che le idee tornano quasi per incanto a fluire, proprio come lo sterzo che d’un tratto cominciava a girare senza sforzo, quando il veicolo dell’era “pre-servosterzo” iniziava a muoversi.

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E un dato di fatto: le nostre migliori idee, le più creative ed efficaci, arrivano sempre nei momenti più impensati, e spesso ci trovano impreparati a raccoglierle come si dovrebbe.
Il nostro cervello ha come dei processi in sottofondo, elabora continuamente e sembra tirar fuori le idee migliori proprio mentre si fa tutt’altro. Quel che è peggio è che bisogna star attenti a fissare subito questi spunti, perché a volte si dissolvono come sogni.
E qual’è uno dei momenti più tipici per tutto questo? Certo: sotto la doccia.
Eccoti quindi un mio piccolo segreto scemo: la tavoletta per appunti subacquei (sì, proprio quella usata dai sub) con tanto di matita e gomma, appesa proprio nella doccia.
La tengo sempre li, pronta. E’ l’ideale per cogliere al volo ogni spunto creativo e non lasciarsi fregare dalle buone idee che arrivano “quando meno te lo aspetti”.

😀

Idee creative: la tavoletta nella doccia by Pega

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Ruota multiexp

Ruota – © Copyright 2012 Pega


Ai tempi della pellicola e delle fotocamere giocattolo, capitava spesso: ci si dimenticava di far avanzare il rullino e si facevano due (o più) esposizioni sullo stesso fotogramma. In genere il risultato era una foto sovraesposta, da buttare, ma a volte si poteva sfruttare questa idea per inventare immagini creative e giocare, anche con più esposizioni multiple.
Con il digitale questa tecnica è un po’ passata, forse perché molte fotocamere di oggi non la prevedono, o magari è la facilità della post produzione digitale che ha aperto tante altre possibilità.
Il fatto è che l’esposizione multipla, realizzata in fase di scatto o in post, rimane una forma espressiva potente, molto più interessante di quanto non si potrebbe pensare in prima battuta. E’ un terreno dove tecnica e creatività si possono incrociare con notevoli risultati ed io ti invito a provare qualcosa del genere proprio per questo weekend assignment; sappi che possono venire fuori cose davvero carine.
Dai provaci, specie se non hai mai sperimentato questo modo di fotografare che permette di sintetizzare in un’unica immagine, più istanti o situazioni diverse. Fai qualche esperimento in questo fine settimana, poi, come al solito, ti invito a condividere il tuo scatto in un commento, con il link alla tua immagine.

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Ombrello

Dieppe, France, 1926 – © Henri Cartier-Bresson/Magnum

Eccoci di nuovo: un paio di volte al mese mi rifaccio vivo con questa idea del weekend assignment. E’ una piccola tradizione del blog, una sorta di esercizio pensato per provare a focalizzare l’attenzione su un tema specifico, ponendo una sorta di “missione” fotografica per stimolare e coltivare la creatività.
Non sono sicuro che il meteo sia adeguato al tema di oggi, ma il fatto è che in questo weekend voglio invitarti a fotografare l’ombrello.
L’ombrello è un oggetto strano, particolare, un’invenzione molto più recente di quanto non si tenda a pensare. Ci sono molti casi di ombrelli immortalati, anche dai grandi fotografi, quindi perché non provare a cimentarsi?
Ombrello quindi, un accessorio che dobbiamo trasformare in un protagonista, forse anche qui sta la sfida.
Come sempre ti invito poi ad inserire il link alla tua foto in un commento, per condividerla con tutti i lettori del blog.

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AppleA volte, ad inizio anno, parlo dei progetti che intendo provare a sviluppare per i mesi a venire, ma per il 2015 non l’ho fatto. Capita infatti di avere solo spunti vaghi, non maturi per diventare veri progetti su cui impegnarsi sul serio.
C’è però una cosa che ho iniziato a fare dall’inizio di quest’anno, non è un progetto fotografico nel senso tradizionale, ma visto che ci sto prendendo gusto, ho deciso di condividerne il principio e, chissà, forse alla fine anche i risultati.
L’idea parte da una riflessione sulle difficoltà che incontriamo nello sviluppare le nostre attività cretive, nel trovare il tempo e le giuste energie per la nostra passione.
Per molti di noi c’è una sorta di separazione tra le tipiche attività quotidiane e la fotografia: si finisce per fotografare solo nel tempo libero, nei momenti che stabiliamo di dedicare a questo aspetto creativo della nostra vita. In questo modo la fotografia diviene un’attività segregata, quasi chiusa in un compartimento stagno, fatto di momenti predeterminati in cui non è detto che la nostra vena creativa sia disposta ad esprimersi.
Ecco allora il progetto 365/2015 che, come idea in sè, non ha niente di nuovo: una creazione fotografica al giorno, ogni giorno per un anno. Trecentosessantacinque foto, ma anche altro. Fare tutti i giorni qualcosa di creativo, farlo nel momento in cui si presenta, quindi pienamente integrato con la vita di tutti i giorni. Può essere uno scatto con lo smartphone, l’elaborazione di una vecchia foto, un nuovo post per il blog o qualsiasi altro tipo di espressione creativa, magari un collage di polaroid o un ritaglio di negativi.
Semplice o complessa, l’importante è che questa creazione sia fatta nel momento in cui l’ispirazione ce la suggerisce, fresca e genuina come una mela colta dall’albero.
🙂

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Un bacio in S.Croce

A kiss in Santa Croce – © Copyright 2009 Pega

Non c’è molto da spiegare per il tema di questo fine settimana.
Può essere quello appassionato tra due amanti, quello rituale tra persone che si salutano o qualsiasi altro abbraccio. E questo il tema fotografico assegnato per questo fine settimana.
Puoi decidere se rubarlo da lontano, chiederlo a soggetti consapevoli o magari anche partecipare da protagonista in un autoscatto, sta a te la scelta. Puoi interpretare l’assignment come più ti piace, l’importante è che la foto contenga questo elemento chiave.
Insomma, in questi giorni, prova qualche scatto seguendo questa idea. Far fotografie con in mente un compito assegnato ci può aiutare molto a coltivare la creatività. Come al solito, ti invito a condividere i risultati di questa tradizionale missione e per farlo non hai che da inserire in un commento qui sotto, il link alla tua foto.

Buon divertimento!

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Black Ice

Black Ice - © Copyright 2009 Pega

Come resistere a proporre il freddo come tema per questo fine settimana?
Quasi ovunque é arrivato l’inverno, in molti casi accompagnato anche da un po’ di neve, ed è quindi il momento di dedicare qualche scatto creativo a questo soggetto.
Il freddo in sè non è fotografabile ma lo sono i suoi effetti ed è proprio questo il bello: l’obiettivo cattura i riflessi, le proiezioni, le ombre di quella caverna di Platone che è la realtà fotografica.
In questi giorni fai del freddo il protagonista di qualche tua immagine, cogli un volto infreddolito o qualsiasi altro dettaglio inequivocabile, umano o meno. L’importante è stuzzicare la tua vena creativa partendo da un tema assegnato.
Come al solito ti invito ad interpretare liberamente questa idea, lo spirito è sempre lo stesso: allenare la nostra inventiva fotografica condividendone poi il risultato.
Buon fine settimana e… non dimenticare a casa guanti e cappello!

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