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Archive for the ‘Interview’ Category

Che cosa c’è nella borsa (in questo caso meglio dire “valigia”) di un fotografo professionista?
Ovviamente dipende un po’ dal tipo di lavoro che svolge ma alcuni elementi non possono mancare…

Hai notato che non ha neanche un tappo sulle lenti frontali dei suoi obiettivi?
Bel borsone eh…

🙂

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Between two layers

Between two layers - Copyright 2008 Pega

Si certo, mica è uno scherzo. L’ho incontrato in aerovia, era lì che viaggiava a 20.000 piedi con la sua slitta e le sue renne e visto che era a portata di voce gli ho fatto qualche domanda. A tema fotografico naturalmente…..

Babbo Natale, non sai quanto sia felice di poterti intervistare per il mio blog, quindi cerco di andare subito al sodo perchè, come vedo, non hai molto tempo da dedicarmi.
Dimmi: tra i regali che porti ci sono molti doni a tema fotografico ?
Sinceramente ti dico che specie quest’anno mi pare proprio che la fotografia sia un po’ “di moda”.
Sembra che la reflex a tracolla faccia molto trend.
La risposta alla tua domanda è quindi  del tutto affermativa.

E che tipo di regali sono ?
Più che altro si tratta di elementi di attrezzatura : macchine fotografiche, obiettivi, accessori, gadget…
Mi accade sempre più spesso di portare una nuova e più sofisticata macchina fotografica a chi ne possiede già una ma di generazione precedente, o anche consegnare costosi accessori e obiettivi che poi succede non vengano nemmeno quasi mai usati…
E’ un po’ una fotografia… come dire… “consumistica”.
Non è un caso che stia appunto volando verso Hong Kong a caricare “il materiale”.

Non ci sono anche altri desideri che ti vengono espressi in questo campo ?
Mi capita sempre più di rado di consegnare qualcosa che rappresenti maggiormente la sostanza della fotografia, come per esempio un libro o… semplicemente delle belle stampe artistiche.
Sono poi anni che ormai che non regalo più un corso o un workshop e forse è un peccato.


Ma tu fai foto ?
Beh è evidente. Ho la mia vecchia macchina analogica sempre con me e tutti gli scatti che faccio nel periodo di duro lavoro del Natale me li sviluppo e stampo con calma tra primavera ed estate.
Comunque sto pensando di passare al digitale…. ho visto su ebay quell’ultimo modello di compatta da 16 Megapixel… mmmmm…

Ah! La compatta anche tu ?
Si, del resto anch’io mi devo adeguare ai tempi.
Ed ora togliti di mezzo con quel frullino e fammi accelerare che sennò mi si ingolfano i reattori.
Ciaoooooooooo e Buone Festeeeeeee

I reattori ? Ma le renne ?

Non ha risposto all’ultima domanda. Era già schizzato a mach 2 verso i grossisti asiatici.

🙂

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Quando nella primavera del 2008 iniziai a curiosare in quel crogiolo di creatività e passione fotografica che è Flickr mi imbattei in un album che subito mi affascinò. Era lo stream di immagini di una certa Willa999, un susseguirsi di foto realizzate con maestria e gusto, una qualità dell’immagine sempre notevole ed una gran generosità e sincerità nel commentare gli altri.

la mia mano - Copyright 2006 Willa999

la mia mano - Copyright 2006 Willa999

Luna (Willa999 è solo il suo nick) ha accettato con entusiasmo di essere intervistata per il mio blog ed io ne sono molto onorato.

Ciao Luna, lo sai che sono un tuo grande ammiratore e questa è l’occasione per farti un po’ di domande. Hai un album su flickr che è una meraviglia, moltissimi di commentatori, ci racconti che cosa rappresenta per te la condivisione delle foto su Flickr?
Per me la fotografia è sempre stata la condivisione di una emozione. Credo che, insieme alla poesia (compresi gli Haiku) ed ai racconti brevi, sia il modo più preciso di raccontare ciò che “vediamo”, vediamo noi e non con gli occhi, ma con il cuore, i ricordi, l’educazione, la curiosità….. dello stesso paesaggio due persone notano sicuramente delle cose diverse. La fotografia è la possibilità di scambiarsi la propria visione della stessa cosa. E non solo quello, nella ritrattistica puoi dire a una persona: questa è la tua bellezza, quella che io vedo…..

Come hai iniziato a fotografare? Hai ricevuto una qualche istruzione formale?
Mio padre fotografava, con una passione incredibile. Mi ha dato la prima macchina fotografica in mano credo verso i 12/13 anni, una agfa di mio nonno, l’equivalente di una compatta di oggi !!! ovviamente centellinata! Per i miei 18 anni, visto che la mia non era emulazione della sua passione, mi ha regalato la mia prima reflex, una Nikkormat del ‘68, interamente manuale, e il 50ino fuoco 1.2. Credo di aver fatto 3 anni a bn e basta, e nemmeno stampato tutto. Pagava lui, e quindi non c’era da discutere. Mi faceva sviluppare i provini, mi ha insegnato a guardarli con la lente, ha leggere i negativi… E poi a stampare il bn con lui. Il colore è arrivato quando mi ha giudicata in grado di “non sbagliare l’80% delle foto” e solo il bn ti insegna a non fare errori. Così, sono passata alla diapositiva.
Non ho mai letto libri, ho studiato tantissime foto però, e ne ho sentite su sempre un sacco !!! Le belle foto erano la normalità, l’ovvio che mi si poteva chiedere e oggi, i risultati, spero, si vedono.

Azteco ritratto

Azteco ritratto - Copyright 2008 Willa999

Qual’è il tuo atteggiamento verso la fotografia? Ti capita di uscire con un progetto in mente o ti è più naturale scattare quello che ti colpisce senza pianificare tanto?
Il mio progetto, è “la fotografia”…… difficilmente esco con l’idea di “andare a fotografare qualcosa di preciso”, a meno che non ci sia una sfida aperta tra me e un soggetto particolare (una statua, un cancello, una luce) che non viene come voglio io. Di solito esco e vado a caccia, esco con gli occhi aperti e l’attenzione spalancata. Sempre in pausa pranzo, tra le 13 e le 14.30, e spesso non so nemmeno dove mi fermerò… dipende dalla luce, le nuvole, la stagione…. Seguo l’istinto.

So che molti dei tuoi splendidi scatti sono realizzati con una compatta. Dicci qualcosa in più a proposito della tua attrezzatura di oggi ma perchè no anche id ieri.
Oggi ho una Bridge, una Canon G9, che mi sta dando delle soddisfazioni enormi.
Dopo appunto la Agfa di mio nonno, tornata a mio padre dopo il mio apprendimento, ho due corpi macchina analogici, la Nikkormat manuale del ’68 e una Nikkormat EF del 72. Due macchine prestigiose ancora adesso, e che non venderei mai! Ho il 28 f/3.5intonso, perché il grandangolo non è mai stato il mio obbiettivo, il 35 f/2.8 ma che non mi ho mai amato come qualità, il 50 f/1.2 consumato, l’85 f/1,8 che era il mio obbiettivo, tutti Nikkor originali con le lenti in cristallo, e un tele, un Kiron 80/200 f/4.5 che fungeva anche da macro. Stra-usato 🙂 Mi serviva per i ritratti a distanza, era una meraviglia. Nei paesaggi non valeva niente, ma i soldi erano pochi, il Nikkor non me lo potevo permettere e ho preferito prediligere la ritrattistica.
Pensa che ieri ho voluto pesare la EL con ll’85 montato, e il risultato è stato Kg 1.350, pensa al peso di tutta la valigetta !!! L’ho portata con me per secoli, poi non ce la facevo più.
Così ho provato una digitale compatta da sacchetto da patatine, chiamata Carmelina, e le sue foto le trovate con il tag, poi a una Nikon Colpic 5600, la “Titta”, e poi la G9. Sempre a tracolla, e quando dico sempre non scherzo.
Della G9 ho preso i due convertitori. Il tele, che la porta a 420, e il grandangolo che la porta a 28, ma che uso per fare le macro grandangolari !!! Il grandangolo non è proprio nelle mie corde !!!

Riposo in vetta - Copyright 2009 Willa999

Ci racconti qualcosa circa il tuo workflow e di quale approccio hai alla postproduzione delle tue immagin?
 Io la foto la gestisco principalmente sulla macchina. Per me “fotografia” è il gusto e la sfida tra me e quella cosa magica che ho in mano, e superarne i limiti. Anni e anni di diapositive, dove un errore era fatale, e dove i costi elevati non ti permettevano centinaia di scatti, mi hanno insegnato la tecnica, ed a fotografare poco ma bene.
Per i bn invece, amavo fare qualche sperimentazione mentre stampavo, ma erano più che altro crop, gestione della luce, solarizzazione, gestione delle diverse qualità di carta da stampa per avere i risultati che speravo.
Il mondo della digitale e della gestione delle foto al pc ha aperto un mondo incredibile alla post produzione, ma non per me. La mia “mentalità”, che è quella che la “mia” fotografia è la verità che percepisco nella realtà, mi porta ad usare una pp che non sia invasiva. Sicuramente i crop anche se a volte è una scelta difficile, ma in flickr le foto si vedono piccole e spesso prediligo la bellezza del singolo particolare, a volte correggo i contrasti, a volte desaturo se una foto non mi convince perché i colori sono troppo impastati, e per la conversione in bn perché la G9 è negata per quello. Ma tieni conto che io scatto in .Jpeg e non in raw, perché (a parte il discorso della conversione successiva) non sento il bisogno di “rivedere” il settaggio della macchina, perché “lo vedo, lo scelgo” al momento.
Ciò non toglie che mi capita di usare la pp per capire gli errori commessi al momento dello scatto, soprattutto per la conversione in bn. Spesso i colori sono troppo carichi e bisogna sovraesporre per poi avere lo scatto perfetto da convertire.
Come programmi, uso prevalentemente Picasa, è quello che è più completo a mio parere, veloce, intuitivo, non fa il caffè ma ha quello che serve.
Comunque, non disdegno la pp, ci sono foto che diventano grafica allo stato puro, non sono più foto ma sono emozioni.
E dobbiamo a questi programmi la possibilità, ad esempio, di salvare tante foto ricordo, vecchie o meno, irripetibili ma che sono anch’esse emozioni.

La domanda classica che faccio agli ospiti di questo blog : Cosa significa per te la tua fotografi?
La mia fotografia è la poesia con cui vedo il mondo che mi circonda. Un mondo vero, con i suoi pregi e i suoi difetti, con i suoi limiti e la sua rabbia. Io fotografo in città, una città fatta di smog e fretta, e le mie api sono prese ai giardinetti in mezzo al traffico, le mie rose negli spartitraffico in mezzo alla strada, i fiori rubati fuori dai fioristi, è una natura ribelle, che cerca di salvarsi e di salvare noi. Che sfrecciamo di fretta senza vedere la bellezza che urla intorno a noi.
Forse è anche per questo, che nelle mie foto non uso la pp. Perché quella bellezza deve solo essere riconosciuta e vista per quello che è, senza intermediari.

C’è un genere di fotografia o un tipo di soggetto che ti piace maggiormente fotografare?
Una volta adoravo fotografare appunto i bambini e le persone. Ma erano appunto tempi diversi. Oggi, è tutto una sfida.. Ma non nego che la mia passione è rimasta quella, le foto rubate alla strada.

Qual’è l’emozione che più frequentemente di capita di provare quando fai foto? E quando ti vengono commentate su flickr?
L’emozione che provo quando riesco a catturare l’anima di ciò che ho visto…. Che non è la mia anima riflessa, quello che io vorrei che fosse, ma è proprio l’essenza di ciò che è il mio soggetto in quel momento. Quasi potesse essersi messa in posa per me. In quel momento io mi sento un tramite, un tramite scelto perché la bellezza di quel fiore, dell’ape, dell’oggetto, venga alla luce per tutti quelli che la vedranno e potranno capire quanto è meraviglioso questo mondo, e quanto è da rispettare. In quel momento, quando vedo le mie foto e capisco di esserci riuscita, ho dentro l’umiltà di poter offrire al mondo un pezzetto di verità. Ma credo che sia qualcosa che si debba provare, e non si può descrivere.
Dei commenti che ricevo, mi piacciono e mi emozionano quelli che sono un confronto vero. Che sia lode o critica, leggo e rileggo quelli che si confrontano davvero con la mia fotografia, che mi aiutano a capire che il messaggio è stato percepito, o che mi aiutano a capire dove invece ho sbagliato e non è arrivato.

Saresti in grado di definire un tuo “stile”?
No. Credo che lo stile di una persona lo riconoscono gli altri, perché riconoscono le emozioni gli appartengono, i tagli, i colori, i soggetti, la versatilità. Poi, tieni conto che oggi la fotografia è molto cambiata. Io ero una appassionata di ritratti ed architettura. Oggi con la privacy ed internet, i ritratti non li fai più, o per lo meno io non li pubblico, specie i bambini che erano i miei preferiti. Poi, per l’architettura, per problemi miei sono 3 anni che non mi muovo da casa, e quindi ho spostato la mia fotografia sulla Natura in città e le macro, cosa che la G9 gestisce splendidamente.
Per Natale dovrebbe arrivarmi un signor scanner per negativi e diapositive, così posso finalmente recuperare i vecchi scatti analogici… chissà se nel mio stream “mi riconosceranno”  quindi, a volte lo stile è solo nella “personalità” del fotografo, ma quello appunto, secondo me è una cosa in cui sono gli altri a riconoscerti. Sicuramente, non ho un solo soggetto.

Hai mai avuto occasione di esporre o pubblicare il tuo lavoro? Hai progetti di questo genere per il futuro?
A parte flickr, no. Sono arrivata seconda in un contest di Fotografia Reflex e una mia fotografia verrà pubblicata sul numero di gennaio della rivista, ed è l’unica cosa che ho fatto.
Sono stata contattata da diverse riviste online per partecipare a progetti o cose del genere, ma non ho mai aderito. Non conoscendo le persone, dovendo inviare gli originali senza nessuna garanzia, non mi sono mai fidata. Per me sono “le mie fotografie” 🙂 sicuramente mi fa piacere se qualcuno mi nota e se ci saranno delle collaborazioni, ma se è una “cosa seria”  per me non è un “mettermi in mostra” o cercare una carriera fotografica, è molto di più…

L’ultima domanda è sempre la stessa per tutti… ed eccola anche per te… Se tu avessi l’opportunità di incontrare un grande fotografo e ti fosse concesso di fargli una sola domanda, cosa gli chiederest?
Di lavorare “per e con lui” !!!!! Gli chiederei di aiutarmi a crescere fotograficamente, così da poter comunicare sempre meglio le mie emozioni.

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Grazie davvero a Luna per la grande disponibilità e l’entusiasmo dimostrati.
Per chi volesse approfondire la conoscenza di questa bravissima fotografa cliccare qui per raggiungere il suo album su Flickr.

Alla prossima!

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trymanit

Trymanit (Alessandro)

Sfogliando l’album Flickr di Alessandro (meglio noto con il nickname Trymanit)  è impossibile non rimanere colpiti dalle atmosfere di alcuni suoi scatti. Sensazioni anche forti, che so di condividere con altri.

A volte inquietanti, altre intriganti, le sue foto lasciano il segno. Fanno intravedere che dietro alla macchina fotografica prima, ed ai processi di trattamento poi, c’è un vero artista. Un grande appassionato.

Ciao Trymanit. Sfogliando Il tuo album su Flickr si percepisce una vena artistica ed un insieme di esperienze e passioni che convergono nella tua fotografia. E’ un’impressione sbagliata o c’è realmente un importante filo conduttore che lega i tuoi scatti.
Ciao, innanzi tutto sono onorato di venire intervistato, mi riempie di soddisfazione, come, mi riempie di soddisfazione la possibilità di vedere, sentire, anche toccare quello che l’uomo può fare quando esprime le sue capacità, le sue conoscenze, che siano queste arte o attività lavorativa oppure entrambe.
Mi piace osservare la manualità, che sia quella di un cesellatore, di un fabbro, di mia madre che fà l’uncinetto, non ha importanza, mi piace veder creare.
Come del resto sono affascinato da tutte le forme d’Arte, dalle sculture di Pomodoro a quelle di Staccioli; alla pittura di Hieronymus Bosch, De Chirico, i Macchiaioli, Vettriano ; alla musica, tutta, con quella che più mi ha segnato che è quella di fine anni ’80, la new wave/Dark wave.
Il fatto che sfogliando il mio Album ti abbia dato questa sensazione mi lusinga, ma non c’è un filo conduttore prestabilito, sono le varie contaminazioni che mi portano a fare scatti anche molto diversi tra loro sia dal punto di vista prettamente visivo sia dal punto di vista del messaggio intrinseco.

E’ tanto che fotografi ? Raccontaci qualcosa di te e di come hai imparato a far foto.
Ho iniziato a fotografare nell’87, con una Nikon FE2 che possiedo tutt’ora.
Ho fotografato per 6/7 anni, poi ci sono stati dei cambiamenti che mi hanno portato a considerare la fotografia solo marginalmente, facendo solo qualche scatto durante qualche cena o ritrovo con gli amici.
Poi conosciuta Roxy, mia moglie, ho ripreso a fare qualche scatto.
Ma è stato il digitale a farmi ripartire…e ora non esco se non ho una macchina fotografica con me.
Mi domandi come ho imparato a fare foto…in non sò fare foto, non ho mai frequentato corsi, quando scatto spesso lo faccio di getto, una cosa che desta il mio interesse cerco di bloccarla e per paura che il tutto svanisca scatto senza tener conto delle varie regole compositive.
E qui devo ringraziare ancora una volta la tecnologia perchè essa mi dà la possibilità di fare scatti in successione, vedere immediatamente il risultato per poi scegliere lo scatto migliore. E per migliore intendo quello che rispetta l’immagine che mi ero prefissato di creare o l’attimo che volevo cogliere, quindi appagamento da sensazioni e non fredda perfezione tecnica. Non per niente, una cosa che odio profondamente è quando su Flickr commentano con “io avrei fatto così” oppure “io la taglierei così”, il tutto condito con quella saccenza da primi della classe che ho sempre odiato.

C’è qualche fotografo o artista che ritieni abbia avuto un ruolo di influenza nel tuo modo di fotografare ?
Non saprei quale sia quello che mi ha influenzato più di altri…come per le altre forme d’Arte, acquisisco da tutti.
Mi piacciono i paesaggi di Ansel Adams, per il modo di trattare il bianco e nero, ma sopratutto il modo come ci ha illustrato i parchi americani.
La saturazione cromatica di Franco Fontana e il rapporto che ha con le ombre.
Il rigore, classico, di Mapplethorpe…colgo l’occasione di ricordare la mostra alla Galleria dell’Accademia prorogata fino al 10 gennaio per chi l’avesse persa.
Il modo di riprendere le donne da parte di Helmut Newton…ecco forse Newton, quando mi capita di fotografare delle donne.

the_room

The room - Copyright 2009 Trymanit

Ci sono dei soggetti che ami fotografare in particolare ?
Fotografo di tutto, tutto quello che mi colpisce, che mi lancia un’input.
Amante come sono della regione in cui vivo, mi piace rappresentarla nella maniera più classica con i paesaggi e scorci caratteristici…ma anche no, facendo degli HDR ad esaltarne le sfumature cromatiche.
Fotografo il degrado, la decadenza, l’abbandono e questo a volte mi porta ad un coinvolgimento tale da andare oltre all’inquadrare e scattare…spesso in certi luoghi, per la scena, il contesto, sono portato ad immedesimarmi ed elucubrare che poi cerco di trascrivere nel commento alla foto.
Mi piacerebbe fare qualche ritratto in più, ma il mio essere non particolarmente entrante come carattere, mi costringere a partecipare a manifestazioni per poterli fare.

Hai attualmente qualche progetto fotografico in corso ?
Avrei diverse idee, ma perora rimangono tali…come tutti immagino, piacerebbe poter mostrare le foto in qualche spazio…ma già farlo su Flickr mi dà soddisfazione.

Le ultime due domande sono ormai un classico che faccio a tutti gli ospiti di questo blog : Cosa significa per te la tua fotografia ?
Esternazione di sensazioni, raccontare, ricordare.
Introspezione, trovarmi in luoghi che, attraverso la macchina fotografica mi aprono modi diversi di vedere la stessa scena e di interpretarla.
La fotografia intesa come mezzo di socializzazione,e questa intervista ne è un’esempio, mi ha permesso di conoscere gente, bella gente. Di farmi conoscere, nel bene e nel male.

Ed infine : se tu avessi l’opportunità di incontrare un grande fotografo e ti fosse concesso di fargli una sola domanda, cosa gli chiederesti ?
Molto probabilmente farei come quando sono vicino ad un pittore, un’artigiano, o qualche altro artista…gli chiederei se posso rimanere a guardarlo mentre lavora.
Nel caso di un fotografo, guarderei come sistema la scena, come intergisce con essa e i suoi assistenti, perchè i grandi fotografi hanno sempre uno stuolo di assistenti.
Mi limiterei a guardarlo perchè non saprei cosa chiedere, ho come l’impressione di violare uno spazio facendogli delle domande dirette.
Non trovo molto corretto chiedere ad un’artista affermato come del resto ad un fotoamatore perchè o per come ha ripreso una scena…ognuno di noi ha un bagaglio di conoscenze, di motivazioni, di interessi che non permettono di essere capiti appieno quindi per non cadere in errori interpretativi, per non fare una violenza al suo modo di vedere, preferisco osservare e imparare e poi trarre le mie conclusioni.

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Ringrazio Alessandro per la sua disponibilità ed invito chi volesse approfondire la conoscenza Trymanit su Flickr a visitare il suo album ed in particolare i suoi mitici set a tema come quello dedicato ex manicomio di Volterra.

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Ed eccoci qua con un’altra breve intervista.

Come dicevo in un post precedente, Flickr è una piattaforma di foto-social-networking veramente notevole, specie perchè regala la possibilità di entrare in contatto con persone di gran talento e sensibilità fotografica.

nespyxel

Nespyxel

L’ospite di oggi è una di queste.
Nespyxel è un talento naturale. Il suo senso artistico colpisce immediatamente, la sua sensibilità nel gestire le geometrie ed i colori è affascinante.
Circa un anno fa mi sono imbattuto nel suo album e da allora non mi sono perso un suo post. Immancabilmente se ne esce quasi ogni giorno con una gran foto.
E’ veramente impossibile rimanere delusi.

Ciao Nespyxel. Il tuo album su flickr è commentatissimo, le tue foto decisamente belle, ci racconti qualcosa di te e di come hai iniziato a fotografare?
Nel mio caso l’utile al dilettevole si sono fusi in un unico abbraccio : il mio lavoro di agente immobiliare ha portato la mia passione a svilupparsi inconsciamente e, fotografando gli immobili destinati alla vendita, mi sono reso conto di avere un’indole ben specifica verso le architetture, le prospettive e le geometrie.

Il tuo approccio alla fotografia è più artistico o tecnico? Che tipo di formazione hai avuto?
L’approccio e’ sostanzialmente autodidatta e, a parte un piccolo corso fotografico da giovanissimo, mi sono trovato a cercare di risolvere da solo certe difficolta’ di ripresa e post produzione che relazionavo alle mie esigenze….la comprensione quindi dell’aspetto tecnico e’ stato quasi esclusivamente sul campo e parametrato con altri amici che avevano la stessa passione.

greeneye

The Green Eye – Nespyxel

Dal tuo lavoro sembra che ci siano dei soggetti che prediligi. Ci racconti qualcosa al riguardo?
Come accennato poc’anzi, la mia tendenza fotografica rivolta ad un certo tipo di composizioni deriva essenzialmente dal mio lavoro ed e’ stata ipersviluppata anche al di fuori.
Mi trovo attratto da tutto cio’ che e’ confluenza geometrica, dalle simmetrie( anche quelle naturali ), dai vanishing points, dai riflessi di qualsiasi natura con un’occhio particolare alle “ puddles” ed ultimamente prediligo il concetto di cattura della luce che ritengo sia lo zoccolo duro della fotografia

Una domanda che ormai è un classico per gli ospiti di questo blog : Cosa significa per te la tua fotografia?
Catturare un attimo che abbia almeno un elemento forte al suo interno.
Questo elemento deve trasmettermi una emozione di un certo spessore..qualunque essa sia : un paesaggio, uno sguardo o una certa espressione, una composizione geometrica esteticamente rilevante o un raggio di luce nel buio che crea un’atmosfera di forte impatto emotivo.
In generale sono affascinato dall’estetica e dall’armonia delle linee e delle forme..sia naturali che non

Ci dici qualcosa della tua attrezzatura?
Per ora sono abbastanza soddisfatto.
Nel mio corredo c’e’ una reflex digitale Nikon d80, un obiettivo 18-270 tutto fare, un wide spinto 10-24 che ritengo indispensabile, una lente 105 mm macro dedicata ed un’altra lente fissa ( il mitico “ cinquantino” per usare un gergo motoristico ) abbastanza luminosa per approcciare al meglio situazioni di scarsa e difficile luce.

La curiosità è sempre quella di sapere qualcosa del workflow. Ci racconti un po’ del tuo?
Il mio percorso in tal senso e’ stato graduale e relazionato alle esigenze che mano a mano crescevano.
Ho iniziato appoggiandomi a semplici programmi di apertura foto come acd see che ancora oggi uso nella versione piu’ evoluta’.
Nel tempo, la ricerca della qualita’, mi ha portato a scattare in raw e lavorare il file grezzo senza alcun tipo di compressione.
E’ davvero incredibile la differenza di informazioni di luce e colore che puo’ avere un formato del genere rispetto al comune jpeg che, sicuramente piu’ comodo e leggero per la visualizzazione, non puo’ competere in termini di qualita’ soprattutto quando si ha la necessita’ di stampare le immagini o anche solamente intervenire in post produzione con un fotoritocco.
Oggi la scelta delle case produttrici piu’ famose va proprio in questo senso ed e’ possibile trovare il formato raw anche all’interno di potentissime bridge senza avere l’obbligo, per chi non volesse, dell’acquisto di una reflex digitale professionale.
Il passaggio a programmi piu’ evoluti, nel mio caso che includessero funzioni di raddrizzamento delle linee verticali e soprattutto l’ esigenza di attutire il rumore di fondo che spesso e’ il limite del sensore ridotto di molte reflex digitali, mi ha portato all’uso di PhotoShop…lo trovo un programma molto potente, efficace e poliedrico anche se non facile da gestire e padroneggiare.
In questo senso sono sempre alla ricerca di nuove conoscenze per sfruttare il piu’ possibile le sue enormi potenzialita’.

L’ultima domanda è sempre la stessa per tutti… e tocca anche a te ( : -) ). Se tu avessi l’opportunità di incontrare un grande fotografo e ti fosse concesso di fargli una sola domanda, cosa gli chiederesti?
Difficile e quasi imbarazzante una domanda del genere…
Il desiderio principale e’ sempre quello di carpire tecniche vincenti ovviamente direttamente in fase di scatto….anche se so benissimo che il punto nevralgico del successo di un grande fotografo sta in ognuno di noi : e’ questo punto si chiama “occhio” !
Questo elemento lo considero frutto di studi ma soprattutto frutto dei geni ..ed i geni non sono riproducibili sul campo.

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Grazie davvero a Nespyxel per la disponibilità e l’interesse dimostrati.
Per chi volesse approfondire la conoscenza di questo talentuoso fotografo cliccare qui per raggiungere il suo album su Flickr.

Alla prossima!

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Dalla scorsa settimana ho iniziato un piccolo progetto : proporre con regolarità una breve intervista ad una persona che stimo per il talento e la passione che ha per la fotografia.
Si tratta di un qualcosa di breve e sintetico, adatto ad un blog ma anche l’occasione per fare la conoscenza di persone che fanno degli splendidi scatti ed approfondire con loro qualche tema.cristianella

Questa settimana ho posto le mie domande ad una fotografa che ammiro e che ho incontrato su Flickr, si chiama Cristiana ad è meglio conosciuta con il nick Cristianella.

Cristiana ha una album a mio parere molto interessante, che ho sfogliato con meraviglia ed ammirazione fino a convincermi che stavo guardando il lavoro di una vera appassionata. Da non perdere i suoi set “abandoned” e ” subterranean city blues”. Al suo attivo anche alcune esposizioni in collaborazione con altri fotografi membri del gruppo Flickr fiorentino.

Ciao Cristiana e grazie di aver accettato con entusiasmo questa breve intervista. Su Flickr hai un album bellissimo, ci racconti come hai imparato a fotografare ? Hai ricevuto un’istruzione formale o sei autodidatta ?
Innanzitutto, sono io che ti devo ringraziare, sei troppo gentile:-)
Sono un’autodidatta pura, ho seguito qualche corso di base, osservato mio padre (autodidatta anche lui) fare foto nel corso degli anni. Penso di avere l’occhio allenato – se posso definirlo cosi’ – allo sguardo, all’osservazione, grazie a tutti I film che guardo e ho guardato.
Sicuramente ho avuto una sorta di “imprinting” fotografico, se posso definirlo cosi’. Ho avendo avuto la fortuna di frequentare la prima scuola elementare di Firenze che sperimentava il tempo pieno nel lontano 1975…tra le tante attivita’ extra, c’era un corso di fotografia. Il maestro Pignotti ci portava nei dintorni della scuola, sull’argine del Mugnone a fare foto che poi lo aiutavamo a sviluppare nella piccola camera oscura del nel cortile della scuola. Piu’ che altro, osservavamo e lo aiutavamo ad appendere le foto con le mollette per farle asciugare:-)

Qual è stata la tua prima macchina ? E adesso cosa usi ?
Una Yashica FX3 Analogica, poi il primo approccio al digitale e’ stata una compattina Canon Easy Share sostituita presto dalla Canon EOS350D, acquistata nel 2006 e sulla quale monto vari obiettivi. Il mio preferito e’ il Sigma 10-20, il grandangolo, lo adoro! Proprio qualche giorno fa ho recuperato le vecchie macchine analogiche di mio padre, mi e’ venuta voglia di riprovare con la pellicola!

Da quanto tempo hai la passione per la fotografia ?
Ho sempre fatto fotografie, senza particolare impegno o convinzione, comunque. La vera e propria passione e’ scattata nel 2006, quando, con il mio compagno, ho iniziato a girare in lungo e largo la Toscana meno conosciuta, a camminare nel bosco e a scoprire l’atmosfera dei piccoli paesi. Ho sentito l’urgenza di condividere il piacere della scoperta e la pace che mi dava camminare nella natura.
Poi ho scoperto Flickr, grazie ad un’amica, e la passione e’ diventata sfrenata, con grande disappunto del mio compagno 🙂 Il fatto di poter condividere le emozioni e le foto con gli altri, crescendo grazie ai commenti e ai suggerimenti di fotografi molto piu’ bravi di me, ha avuto un ruolo determinante nel trasformare l’interesse in passione.

Cos’è che ti piace fotografare ?
Tutto quello che attira la mia attenzione, in modo particolare I contrasti urbani, sia architettonici che umani e poi la natura. Ultimamente, superando la mia innata timidezza, ho scoperto che mi piace anche fare ritratti.

Una domanda che amo fare a chi fotografa con passione : “Cosa significa per te la tua fotografia ?”
Mmm, mica facile….quando fotografo e’ come se entrassi in un limbo, sono totalmente concentrata e a mio agio, mentre solitamente mi sento sempre un po’ fuori posto….e’ come se mi svuotassi e poi riempissi gli occhi con le immagini che mi scorrono davanti. Perdo il senso del tempo, mi sento in pace e completamente felice quando fotografo. E questo, per una iperattiva schizofrenica come me, significa che la fotografia e’ davvero una grande passione!!

C’è un fotografo, famoso o meno, che ti ha ispirata o influenzata in particolare ?
Non ce la posso fare a sceglierne uno….direi Ansel Adams per I magnifici paesaggi e lo stupendo b/n, Sebastiao Salgado, per il suo approccio al mondo dei dimenticati e degli oppressi, Tina Modotti, una delle prime artiste ad attirarmi verso il mondo della fotografia. Tra gli italiani, Gabriele Basilico, (i suoi ritratti di citta’, fabbriche e paesaggi sono meravigliosi), e Tano D’Amico (sono innamorata dei suoi reportage, dagli anni 70 ad oggi, assolutamente imperdibili).

Hai qualche progetto fotografico su cui stai lavorando o su cui pensi di lavorare a breve ?
Idee ce ne sono tante, vorrei avere piu’ tempo da dedicarci. Per il momento, sto lavorando, con alcuni amici di flickr, ad un progetto sul parco di Poggio Valicaia a Scandicci. L’idea e’ quella di mostrare come cambia il parco nell’arco delle stagioni e di ricondurre gli scatti ad una proiezione audiovisiva, principalmente indirizzata alla fruizione da parte degli allievi delle scuole che visitano Il parco.
Vorrei organizzare qualcosa sulla fotografia di strada, genere che mi affascina tanto!

L’ultima domanda è quella che sta diventando un mio refrain… Se tu avessi l’opportunità di incontrare un grande fotografo e ti fosse concesso di fargli una sola domanda, cosa gli chiederesti ?
Non credo che riuscirei ad aprire bocca, te l’ho detto che sono timida!! Chiederei forse il permesso di seguirlo ed osservarlo mentre lavora…non sia mai che possa imparare qualcosa per osmosi!!
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Ringrazio Cristiana per la gentile presenza su questo blog ed invito tutti coloro che volessero conoscerla meglio a visitare il suo album su Flickr : http://www.flickr.com/photos/cristianella/

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Oggi vi propongo una breve intervista ad un amico e collega con il quale ho avuto il piacere di entrare in contatto attraverso quella portentosa piattaforma di photosocialnetworking che è Flickr.
Berns Snap oltre a collaborare con il quotidiano web “Nove da Firenze”, ha uno splendido album su Flickr ed un blog bilingua molto ben fatto.

Berns Snap

Berns Snap

Ciao Berns. Ci racconti un po’ di te e di come è nata la tua passione per la fotografia ?
E’ una passione nata dopo che molti apprezzavano le inquadrature delle mie foto. Subito dopo un viaggio in Giappone nel 2004 mi sono pentito di non aver goduto di una reflex per documentare tutte le enormi differenze del paese del sol levante ed allora me la sono comprata e ho iniziato da autodidatta.

Quali sono i tuoi soggetti preferiti? Cosa ti piace catturare con la tua fotocamera?
Ancora non ho trovato la mia “strada”. Ultimamente sono attratto in maniera particolare dalla foto di strada e delle persone, ma ancora non ho sconfitto il fatto che a volte mi vergogno. I miei viaggi, che grazie alla mia ragazza sono diventati frequenti, li apprezzo dal punto di vista documentaristico e ne approfitto per riportare indietro ricordi e diversità.

Cosa significa per te la tua fotografia?
Ho una frase che diceva mio padre che sintetizza in parte la filosofia: “non dobbiamo rubare, ma solo con le mani”, cosi’ ho deciso di rubare momenti, immagini, emozioni, luci, con i miei occhi, con la macchina fotografica.

Non sei solo fotografo ma scrivi anche per un quotidiano. Ci racconti di questa tua esperienza e come si integra con l’attività di fotografo?
Il mio lavoro nella redazione di Nove da Firenze e’ preliminare a volte di quello da fotografo, perché mi mantiene informato sugli eventi della mia città, cosi’ da organizzarmi nel caso possa documentarli. Il mestiere del fotogiornalista e’ quasi finito, le immagini possono avere pero’ un ruolo di approfondimento, che magari posso costruirmi grazie alla rete di contatti instaurata grazie al giornale.

Fotografare per te è solo una passione o anche un’attività professionale?
Esclusivamente una passione… sono stato pagato solo per qualche collaborazione con un fotografo e dei book di moda.

Hai una foto che vorresti fare ma che ancora non sei riuscito a fare?
Avere la possibilità di fare un redazionale ad un personaggio famoso. Intervista e fotografie… bianco e nero ad un Clint Estwood per esempio.

L’ultima domanda è quella da un milione di dollari ( 🙂 ). Se tu avessi l’opportunità di incontrare un grande fotografo e ti fosse concesso di fargli una sola domanda, cosa gli chiederesti?
Vorrei fosse possibile incontrare uno dei grandi fotogiornalisti che hanno fatto la storia di questa. Qualcuno tipo Capa o Bresson e chiedergli “Qual’e’ la tua foto preferita”

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Ringrazio Berns per la gentile presenza su questo blog ed invito tutti coloro che volessero conoscerlo meglio a visitare il suo blog all’indirizzo http://berns78.wordpress.com/ ed anche il suo album su Flickr: http://www.flickr.com/photos/berns-photo/ oltre al quotidiano Nove da Firenze con cui collabora http://www.nove.firenze.it

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