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Posts Tagged ‘Luna’

Ha un senso provare a fotografare i corpi celesti con le multimegapixelate fotocamere dei nostri smartphone? La risposta è no.
È velocemente arrivato a questa conclusione l’astronomo Scott Manley, lavorando ad un suo progetto in cui voleva simulare come sarebbero apparse alcune famose immagini spaziali se fossero state realizzate con uno smartphone.
Lo splendore degli scatti in cui vediamo la Luna o i pianeti del Sistema Solare ripresi da terra o da sonde, è infatti in gran parte dovuto al tipo di fotocamere utilizzato, in pratica molto simili a telescopi.
Una differenza fondamentale tra queste fotocamere ed i nostri smartphone è il campo visivo. Alcune di queste apparecchiature hanno infatti un angolo di visione inferiore ad un grado, adatto a focalizzare l’immagine su una zona molto ristretta, mentre le comuni fotocamere o gli smartphone sono intorno ai 60 gradi.
In questo interessante video Manley ci mostra nel dettaglio alcune ricostruzioni di scatti spaziali famosi e delle enormi distanze in gioco. Distanze che se affrontate con la fotocamera di uno smartphone, come nel caso dei tipici tentativi di inquadrare anche solo la luna, comportano risultati che vanno poco oltre un’immagine nera con un puntino luminoso…
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Big Fucking RocketC’è chi si crogiola nel suo recinto rufolando tra nostalgia del passato o lamentele sul presente e chi invece sogna proiettato nel futuro.
Probabilmente è proprio la propensione a pensare in grande ed a guardare molto avanti che ha portato Yusaku Maezawa ad essere uno degli uomini più ricchi del mondo.
Maezawa è il fondatore di Zozotown, il più importante fashion shop online del Giappone. Ha fatto fortuna vedendo in largo anticipo le enormi possibilità che il business online gli proponeva ed ora guarda ancora più avanti, ha infatti firmato un cospicuo assegno milionario per prenotare tutti i posti sulla prima missione spaziale privata intorno alla Luna, lo SpaceX BFR di Elon Musk.
Il BFR (acronimo di “Big Fucking Rocket”) è un progetto grandioso che si propone di effettuare nel 2023 un percorso andata e ritorno Terra-Luna con passaggio orbitale intorno al satellite esattamente come avvenne per alcune missioni Apollo, solo che Musk ha impostato la cosa come un viaggio turistico spaziale.
Yusaku Maezawa ha deciso di trasformare questa occasione nella realizzazione del suo sogno ma non si è limitato a sognare normalmente, vuole cogliere l’occasione di essere il primo mecenate spaziale e progetta di portare con sé un piccolo gruppo di “menti creative” di vario genere per consentir loro di fare un’esperienza straordinaria e riversarne poi i frutti sull’umanità.
In questo gruppo di artisti, insieme ad un pittore, un regista, un musicista, è previsto anche un fotografo; un’occasione strepitosa e potenzialmente aperta a tutti perché Maezawa ha avviato una sorta di selezione attraverso il suo progetto Dearmoon.
Io mi sono già proposto… non si sa mai.
🙂
Dearmoon Project
Dearmoon Flightplan

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La foto lasciata sulla Luna
C’è chi ama “lasciare una traccia”, segnare con un gesto un luogo visitato, come chi getta una monetina in acqua o chi invece opta per una firma sul muro (in barba al rispetto delle cose altrui).
In genere sono gesti fatti auspicando di poter tornare sul posto, ma non credo sia questo il motivo che spinse l’astronauta Charles Duke a portare con sé e lasciare sul suolo lunare una sua fotografia di famiglia.
Sì, la lasciò di proposito durante la missione Apollo 16, il 23 Aprile del 1972. La posò accanto alle sue impronte immortalandola con la Hasselblad Lunare.
Venire a conoscenza di questa storia mi ha incuriosito.
Avevo sentito di foto alla Luna, di foto sulla Luna ed anche di macchine fotografiche lasciate sulla Luna, ma di una foto di famiglia portata dalla Terra e abbandonata sulla Luna non ne sapevo niente.
Di sicuro questa immagine lascia la porta aperta ad immaginarsi tutta una storia, ma quale storia? Forse un messaggio ai posteri? Ai figli o ai nipoti che un giorno potrebbero tornare da turisti sul nostro bel satellitone e ritrovare la foto del nonno? Forse semplicemente una promessa mantenuta tipo “vi porto tutti con me sulla Luna”? Oppure un cinico e metaforico abbandono spaziale?
A saperlo…
Chissà poi se quella foto di famiglia è ancora lì o se la sono presa gli alieni.

😀

[Fonte: Universe Today]

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Europa : la Luna di Giove

Europa – Copyright 2011 Pega

L’altra sera la notte era limpidissima e con un po’ di impegno sommato alle mitiche doti di luminosità (f/2.8) del mio nuovo super teleobiettivo catadiottrico da ben 2400 mm, sono riuscito a scattare questa discreta foto di una delle lune di Giove.
Si possono notare le estese macchie bianche che gli scienziati ipotizzano essere grandi valli ghiacciate, contenenti riserve di acqua, che forse in un futuro potranno essere sfruttabili per la colonizz…

Beh… Mica starai veramente credendo alle fesserie che ho appena scritto?  Vero?

In realtà ieri sera la notte non era per niente limpidissima, non ho un super obiettivo fantascientifico e  non ho puntato la mia fotocamera al cielo.
Ho solo allestito un piccolo set artigianale e scattato qualche foto ad un vecchio pentolino posto su uno sfondo scuro, illuminandolo con un flash.
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setup per un pianeta fasulloNe sono venute fuori delle immagini curiose, che in effetti ricordano le foto astronomiche raffiguranti pianeti lontani milioni di chilometri.
Ma qui, come puoi vedere dal mio setup, la distanza dall’obiettivo non superava qualche decina di centimetri.
Facendo qualche prova in più e magari trovando una vecchia padella sfinita, credo proprio che si possano fare dei veri capolavori 🙂

Sarà perché la luna di Giove si chiama Europa, o forse anche per il momento in cui viviamo che ci porta ogni giorno a dubitare della veridicità di immagini e notizie… in effetti forse era meglio proporla per il primo di aprile…
Ma non ho resistito…

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foto lasciata sulla Luna
C’è chi ama “lasciare una traccia”, segnare con un gesto un luogo visitato.
C’è chi getta una monetina in acqua e chi invece una firma sul muro (in barba al rispetto delle cose altrui).
In genere sono gesti fatti auspicando di poter tornare sul posto, ma non credo sia questo il motivo che spinse l’astronauta Charles Duke a portare con sé e lasciare sul suolo lunare una sua fotografia di famiglia.
Sì, la lasciò di proposito durante la missione Apollo 16, il 23 Aprile del 1972. La posò accanto alle sue impronte immortalandola con la Hasselblad Lunare.
Venire a conoscenza di questa storia mi ha incuriosito.
Avevo sentito di foto alla Luna, di foto sulla Luna ed anche di macchine fotografiche lasciate sulla Luna, ma di una foto di famiglia portata dalla Terra e abbandonata sulla Luna non ne sapevo niente.
Di sicuro questa immagine lascia la porta aperta ad immaginarsi tutta una storia, ma quale storia? Forse un messaggio ai posteri? Ai figli o ai nipoti che un giorno potrebbero tornare da turisti sul nostro bel satellitone e ritrovare la foto del nonno? Forse semplicemente una promessa mantenuta tipo “vi porto tutti con me sulla Luna”. Oppure un cinico e metaforico abbandono spaziale? 😀
Chissà…
Chissà anche se quella foto di famiglia è ancora lì o l’hanno presa gli alieni.

😀

[Fonte: Universe Today]

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Hasselblad Lunare

Image courtesy of WestLicht

E’ l’unica macchina fotografica tornata sulla Terra dopo esser stata sulla Luna, la Hasselblad 500 HEDC che andrà all’asta da Westlich il prossimo 22 marzo.
Fu usata dall’astronauta Jim Irwin, nel 1971, durante la Missione Apollo 15 ed è una delle quattordici fotocamere di questo tipo usate dalla NASA per le missioni Apollo dalla 11 alla 17.
A differenza delle sue simili, che una volta spogliate dalle pellicole rimasero sulla Luna sostituite dall’equivalente del loro peso in campioni di polvere e rocce, questa fece ritorno a casa.
Jim Irwin la usò per realizzare 299 fotografie durante i tre giorni di permanenza sulla superficie lunare ed altre 96 durante il viaggio di ritorno.
Si prevedono puntate che supereranno i 150,000€.
Hai intenzione di partecipare?
🙂

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Red Moon

Red Moon – Copyright 2008 Pega

Lo so che qualche volta hai provato, del resto chi non ha mai tentato di fare qualche scatto al nostro bel satellite?
In genere ai primi tentativi si rimane delusi. La Luna non è un soggetto difficile, ma senza qualche accorgimento non si riesce a farle una foto decente. Come per i fulmini, di cui parlavo qualche post fa, anche con la Luna è divertente provare a cimentarsi.
Una delle cose da tenere presente è che la luminosità di questo corpo celeste è notevole, spesso inaspettata. Specialmente se intendi fotografare la Luna piena, considera un’impostazione di esposizione molto simile a quella di un soggetto in piena luce diurna. Del resto la Luna è davvero in piena luce solare diretta.
Gli esposimetri delle nostre fotocamere vengono facilmente ingannati da una situazione come quella di una abbagliante Luna che si staglia nel cielo notturno, quindi conviene calibrare l’esposizione impostando una modalità spot, pena la totale sovraesposizone della stessa.
Ovvio che i migliori risultati si avranno potendo disporre di un buon tele ma non sono da sottovalutare le notevoli capacità di crop delle moderne fotocamere digitali che, anche con un 200mm permettono risultati accettabili.
Altro elemento da non trascurare è che la Luna si muove, lo fa più velocemente di quanto non ci si aspetti. Piazzando la fotocamera su un treppiede ed osservando il nostro satellite nell’oculare (o nel display), è evidente il movimento orbitale che, senza la scelta di un tempo di esposizione adeguatamente rapido, causerà un sicuro mosso. In genere comunque questo non è un problema, vista la discreta quantità di luce che si ha a disposizione e normalmente si riesce a scattare con tempi intorno a 1/1000 o più a seconda della luminosità della serata (e dell’obiettivo).

Il resto lo farà la fortuna, o la perseveranza di trovare il momento ed il luogo adatto, per godere di un cielo limpido e privo di foschie che renderebbero vani i tentativi di fare qualche bello scatto.

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Il Dr. Gary Greenberg è specializzato in un tipo particolare di fotografia: la microfotografia della sabbia.
Sul suo sito sandgrains.com c’è una galleria di spettacolari immagini in cui colori e dettagli nascosti tra i minuscoli granelli divengono i protagonisti di un paesaggio affascinante catturato con il microscopio, capace di farci rimanere a bocca aperta pensando a quanta bellezza ci possa essere in una manciata di sabbia.

La tecnica usata va ben oltre la semplice fotografia macro e l’autore è una vera e propria autorità nel campo, con al suo attivo numerosi brevetti relativi alla realizzazione di immagini di questo tipo, tanto che tra i vari soggetti che compaiono nel portfolio di questo particolare autore c’è anche la polvere proveniente dalla Luna, raccolta durante le missioni Apollo.

Interessante e da vedere anche il video che ho trovato, un esempio di quello di cui è capace Greenberg.
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Single frame Analemma - © Copyright 1979 Dennis di Cicco

Vuoi provarci con un progetto fotografico parecchio difficile? Qualcosa che potrai vantare come veramente esclusivo?
Ok, provaci con l’Analemma.
L’Analemma è la figura a forma di otto allungato che il sole disegna nel cielo se fotografato alla stessa ora del giorno durante il corso di un intero anno.
Per riuscire in un’opera del genere è necessario piazzare la fotocamera in modo fisso e molto preciso, scattando poi sempre alla stessa ora esatta.

Realizzare un Analemma è considerato uno dei progetti di astrofotografia più complessi in assoluto, a partire dallo studio necessario per decidere l’inquadratura studiando la composizione che si vuole ottenere ed  il percorso del sole nel corso dei dodici mesi.
Farne un lavoro a valenza artistica esclude poi a priori ogni ausilio di automatismi o temporizzatori e pensare al bilanciamento dell’immagine con la gestione della luce durante un arco di tempo così lungo non è assolutamente banale. Realizzarlo materialmente mantenendo un impegno così preciso nel tempo è un qualcosa che si commenta da sè, anche tenendo conto delle questioni logistiche che possono nascere.    

Ma se componendo a posteriori le immagini, oggi ancora meglio con le teciche digitali, le cose possono essere difficili ma affrontabili, la vera sfida che mi ha lasciato di stucco è quella di un certo Dennis di Cicco, un fotografo del New England che tra il 1978 ed il 1979 per primo riuscì a scattare un analemma di 44 esposizioni su un’unico fotogramma di pellicola!
E’ un risultato che ha dell’incredibile per difficoltà e perizia necessaria, tanto che solo in pochi al mondo sono riusciti a seguirlo in un’impresa del genere.
Compreso Di Cicco sono ad oggi solo sette i fotografi riusciti a realizzare un analemma su un solo fotogramma, cioè meno persone di quante non siano quelle state sulla Luna (dodici).
Vuoi passare alla storia? Provaci con un Analemma digitale multiesposizione.

🙂

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Red Moon

Red Moon - © Copyright 2008 Pega

Nella serata del prossimo 15 giugno, sperando che possa essere sgombra dalle corpose nuvolone che hanno caratterizzato questi ultimi tempi, avremo l’occasione di vedere e fotografare un evento interessante.
Si tratta di una eclisse totale di Luna, che in Italia sarà osservabile già in “prima serata” per proseguire fino circa alla mezzanotte.

L’eclisse vedrà il nostro bel satellite immergersi totalmente nel cono d’ombra della Terra, questo le conferirà una caratteristica colorazione rossastra: la Luna rossa appunto.
Il fenomento avrà inizio alle 20.23 con l’ingresso cono d’ombra ed il conseguente aspetto “morsicato”, poi dalle 21.20 circa si potrà godere della Luna Rossa con centralità poco dopo le 22.00.
Il fenomeno si concluderà intorno alla mezzanotte con l’uscita dal cono d’ombra terrestre ed  avrà quindi una durata totale di oltre tre ore, dandoci modo di poterlo gustare in tutta calma e provare a realizzare qualcosa di buono anche con le nostre macchine fotografiche.

Per i più “scientifici” o per chi non potrà essere all’aperto e con il naso all’insù a godersi questa serata particolare, segnalo il sito del Parco Astronomico Sidereus dove saranno pubblicate in tempo reale le immagini da telescopio.

Un ringraziamento a Mery per l’interessante segnalazione.

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