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Posts Tagged ‘linee’

Illusione ottica
La Fotografia è stata considerata, fin dai suoi albori, uno strumento di verità assoluta, e la prova fotografica è tutt’ora l’elemento a cui tendiamo a dare la massima autorevolezza.
Eppure, se ci pensi bene, le immagini fotografiche, comprese quelle in movimento sono per loro natura, anche un inganno.
L’arte di tanti grandi fotografi, ma anche il cinema e soprattutto la storia ce lo hanno insegnato e spesso ce lo ricordano, ma alla fine c’è poco da fare: la potenza delle immagini è straordinaria, e gli occhi rimangono il canale attraverso cui è più facile convincere la nostra mente.
Ti invito a meditare su tutto questo anche dando un’occhiata all’illusione sopra, questa sorta di “filo spinato” in cui le lunghe linee oblique… sono tutte parallele tra loro. Non ci credi? Prendi un righello e misura la distanza.
La trovo un’immagine emblematica, quasi un simbolo.
È fin troppo facile ingannare l’essere umano… No?
🙂

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Ascesi - Pega

Ascesi – © Copyright 2012 Pega

Eccomi a proporti una nuova missione fotografica per provare qualche “scatto a tema” nel weekend.
Se ogni tanto leggi questo blog, sai della mia convinzione a questo proposito e di quanto il “compito assegnato” possa non solo risultare divertente, ma anche dare interessanti spunti creativi. Aggiungiamo poi la condivisione con gli altri ed ecco il “weekend assignment” che, a settimane alterne, trovi qui dove… la Fotografia è una scusa.
Il tema di oggi è una sfida atavica, una questione che risale a ben prima che il nostro mezzo fotografico fosse inventato ma che è ancora attuale quando si parla di immagini a due dimensioni. E’ la sfida di riportare la realtà tridimensionale sul piano, mantenendone il significato volumetrico per l’osservatore; in pratica si parla di prospettiva.
Puoi ispirarti ai maestri dell’antichità o lavorare seguendo idee più moderne, in ogni caso l’invito è a giocare con le geometrie e cercare di esaltare gli aspetti prospettici in qualche tuo scatto, sfruttando ciò che hai a disposizione sia come soggetti che attrezzatura.
Interpreta come più ti piace questo assignment e nel weekend prova a cercare le tue “vie di fuga” poi, se vuoi, mostraci il tuo lavoro. Condividere con gli altri lettori del blog è divertente e può portare nuovi ed inaspettati ammiratori a conoscerti. Ricorda: le foto che non saranno mai apprezzate dagli altri sono quelle che lascerai nel cassetto 🙂
Buon divertimento!
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Clicca qui per visualizzare l’elenco di tutti i Weekend Assignment precedentemente proposti.

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Mirabeu Bas - Monaco

Mirabeu Bas - Monaco © Copyright 2011 Pega

Eccoci ad un nuovo assignment, questa sorta di appuntamento quindicinale con una piccola “missione fotografica”,  un’occasione (o una scusa) per dedicare qualche momento alla fotografia e provare a scattare secondo un compito predeterminato.

Per questo weekend ecco qual’è il tema : le curve.

Non intendo solo curve stradali ovviamente, anche se la mia qui sopra lo è in modo inequivocabile.
Il tema può essere interpretato in modo libero e quindi con questo assignment ti invito a cercare la curva come forma, come sinuosità naturale o artificiale che sovente anche da sola, riesce a catturare ed affascinare l’occhio con la sua armonia e purezza.

Le curve sono ovunque…  bisogna solo cercarle e vederle, a volte separarle dal resto.

In questi giorni prova a fotografare le curve, di qualsiasi tipo ed in qualunque declinazione… rendile l’elemento chiave di qualche tuo scatto.

Poi, come ormai propongo ad ogni assignment, se vuoi prova a pubblicare in un commento qui sotto il link alla foto sul tuo album online.
Bando alla timidezza, non invare mail private. Condividere con tutti i lettori del blog è divertente ed interessante e può portare a vedere la tua foto visitatori che la apprezzeranno.

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Clicca qui per visualizzare l’elenco di tutti i Weekend Assignment precedentemente proposti.

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grafico MTF

Il grafico MTF è uno degli strumenti che ci permette di valutare e comparare con prodotti simili, le prestazioni di un obiettivo.
Negli ultimi anni, probabilmente spinti da una concorrenza sempre più agguerrita, ma forse anche da un progressivo aumento della competenza degli utenti, i produttori rendono sempre più spesso pubbliche queste misurazioni che ci permettono di valutare in modo migliore (e sopratutto a priori dell’acquisto) le nostre lenti.
E’ ormai molto frequente trovare i grafici MTF nelle schede prodotto on-line degli obiettivi e trovo possa essere interessante sapere come interpretarle.

Cerchiamo di capire in modo pratico come si leggono questi grafici.
MTF sta per “Modulation Transfer Function” (Funzione di Trasferimento della Modulazione) , una definizione altisonante che in parole povere indica l’andamento della capacità dell’ottica di trasferire alla pellicola (o al sensore) i dettagli di un’immagine.

Per fare questo vengono usate immagini di prova contenenti delle serie di linee : da 10 linee per millimetro e da 30 linee per millimetro orientate in modo parallelo (sagittali) e perpendicolari (meridionali) alla diagonale del fotogramma.

Il grafico MTF mostra la capacità di trasferire correttamente verso il sensore questi dettagli.

Sull’asse orizzontale c’è la distanza dal centro dell’obiettivo, su quello verticale il valore di contrasto (1 è il massimo possibile, cioè tutte le linee vengono riprodotte perfettamente).
I grafici delle lenti zoom (come il caso della figura sopra) vengono generalmente calcolati ai due estremi delle possibilità focali, ponendo l’obiettivo alla massima apertura di diaframma. Si trovano comunque anche misurazioni più approfondite su diverse aperture, specie nel caso di lenti professionali a focale fissa.

Si vede come allondanadosi dal centro ed andando verso i bordi dell’obiettivo, le capacità di risoluzione delle linee decadano in ogni caso, sia per le serie da 10 linee per mm che indicano principalmente la capacità di gestione del contrasto, che quelle da 30 che danno informazioni sulla nitidezza.
L’obiettivo ideale sarebbe quello capace di mantenere tutte queste linee il più possibile prossime al valore uno. Nella pratica si vede che anche i migliori obiettivi hanno un decadimento delle prestazioni avvicinandosi ai bordi del fotogramma.
Vengono considerati sufficienti i valori superiori a 0,6, buoni quelli sopra lo 0,8 ed eccellenti quelli oltre 0,9.

Dai grafici MTF si può capire come usare al meglio le nostre lenti, ad esempio prendendo atto di prestazioni migliori o peggiori a seconda della focale scelta, ma si possono anche ricavare informazioni interessanti riguardanti altre caratteristiche degli obiettivi, come per esempio la piacevolezza dello sfuocato (bokeh).
Non è il caso comunque di considerare gli MTF come un metodo assoluto di valutazione, non contengono infatti alcuna informazione su ulteriori fattori tipici dell’obiettivo, come per esempio la distorsione, la resa dei colori, la capacità di gestire i flare o la vignettatura. Inoltre molti grafici MTF pubblicati sono frutto di calcoli teorici e solo in qualche caso di test effettivi su lenti che escono dalla linea di produzione.
Insomma, possono essere un buon punto di partenza per capire se un’ottica è interessante o meno ma alla fine una prova sul campo è comunque necessaria per dare un giudizio definitivo.

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Stages of a photographer

Il grafico del fotografo

Navigando sul web ho trovato questo fantastico grafico. Descrive gli stadi che più o meno tutti attraversiamo come appassionati di fotografia.
Cliccaci per vederlo in grande e prova a verificare dove pensi di trovarti su queste curve…. poi, se vuoi, fammi sapere… 🙂

Non sono riuscito a risalire all’autore ma è geniale ! Troppo divertente !

🙂 🙂 🙂

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Ed eccoci qua con un’altra breve intervista.

Come dicevo in un post precedente, Flickr è una piattaforma di foto-social-networking veramente notevole, specie perchè regala la possibilità di entrare in contatto con persone di gran talento e sensibilità fotografica.

nespyxel

Nespyxel

L’ospite di oggi è una di queste.
Nespyxel è un talento naturale. Il suo senso artistico colpisce immediatamente, la sua sensibilità nel gestire le geometrie ed i colori è affascinante.
Circa un anno fa mi sono imbattuto nel suo album e da allora non mi sono perso un suo post. Immancabilmente se ne esce quasi ogni giorno con una gran foto.
E’ veramente impossibile rimanere delusi.

Ciao Nespyxel. Il tuo album su flickr è commentatissimo, le tue foto decisamente belle, ci racconti qualcosa di te e di come hai iniziato a fotografare?
Nel mio caso l’utile al dilettevole si sono fusi in un unico abbraccio : il mio lavoro di agente immobiliare ha portato la mia passione a svilupparsi inconsciamente e, fotografando gli immobili destinati alla vendita, mi sono reso conto di avere un’indole ben specifica verso le architetture, le prospettive e le geometrie.

Il tuo approccio alla fotografia è più artistico o tecnico? Che tipo di formazione hai avuto?
L’approccio e’ sostanzialmente autodidatta e, a parte un piccolo corso fotografico da giovanissimo, mi sono trovato a cercare di risolvere da solo certe difficolta’ di ripresa e post produzione che relazionavo alle mie esigenze….la comprensione quindi dell’aspetto tecnico e’ stato quasi esclusivamente sul campo e parametrato con altri amici che avevano la stessa passione.

greeneye

The Green Eye – Nespyxel

Dal tuo lavoro sembra che ci siano dei soggetti che prediligi. Ci racconti qualcosa al riguardo?
Come accennato poc’anzi, la mia tendenza fotografica rivolta ad un certo tipo di composizioni deriva essenzialmente dal mio lavoro ed e’ stata ipersviluppata anche al di fuori.
Mi trovo attratto da tutto cio’ che e’ confluenza geometrica, dalle simmetrie( anche quelle naturali ), dai vanishing points, dai riflessi di qualsiasi natura con un’occhio particolare alle “ puddles” ed ultimamente prediligo il concetto di cattura della luce che ritengo sia lo zoccolo duro della fotografia

Una domanda che ormai è un classico per gli ospiti di questo blog : Cosa significa per te la tua fotografia?
Catturare un attimo che abbia almeno un elemento forte al suo interno.
Questo elemento deve trasmettermi una emozione di un certo spessore..qualunque essa sia : un paesaggio, uno sguardo o una certa espressione, una composizione geometrica esteticamente rilevante o un raggio di luce nel buio che crea un’atmosfera di forte impatto emotivo.
In generale sono affascinato dall’estetica e dall’armonia delle linee e delle forme..sia naturali che non

Ci dici qualcosa della tua attrezzatura?
Per ora sono abbastanza soddisfatto.
Nel mio corredo c’e’ una reflex digitale Nikon d80, un obiettivo 18-270 tutto fare, un wide spinto 10-24 che ritengo indispensabile, una lente 105 mm macro dedicata ed un’altra lente fissa ( il mitico “ cinquantino” per usare un gergo motoristico ) abbastanza luminosa per approcciare al meglio situazioni di scarsa e difficile luce.

La curiosità è sempre quella di sapere qualcosa del workflow. Ci racconti un po’ del tuo?
Il mio percorso in tal senso e’ stato graduale e relazionato alle esigenze che mano a mano crescevano.
Ho iniziato appoggiandomi a semplici programmi di apertura foto come acd see che ancora oggi uso nella versione piu’ evoluta’.
Nel tempo, la ricerca della qualita’, mi ha portato a scattare in raw e lavorare il file grezzo senza alcun tipo di compressione.
E’ davvero incredibile la differenza di informazioni di luce e colore che puo’ avere un formato del genere rispetto al comune jpeg che, sicuramente piu’ comodo e leggero per la visualizzazione, non puo’ competere in termini di qualita’ soprattutto quando si ha la necessita’ di stampare le immagini o anche solamente intervenire in post produzione con un fotoritocco.
Oggi la scelta delle case produttrici piu’ famose va proprio in questo senso ed e’ possibile trovare il formato raw anche all’interno di potentissime bridge senza avere l’obbligo, per chi non volesse, dell’acquisto di una reflex digitale professionale.
Il passaggio a programmi piu’ evoluti, nel mio caso che includessero funzioni di raddrizzamento delle linee verticali e soprattutto l’ esigenza di attutire il rumore di fondo che spesso e’ il limite del sensore ridotto di molte reflex digitali, mi ha portato all’uso di PhotoShop…lo trovo un programma molto potente, efficace e poliedrico anche se non facile da gestire e padroneggiare.
In questo senso sono sempre alla ricerca di nuove conoscenze per sfruttare il piu’ possibile le sue enormi potenzialita’.

L’ultima domanda è sempre la stessa per tutti… e tocca anche a te ( : -) ). Se tu avessi l’opportunità di incontrare un grande fotografo e ti fosse concesso di fargli una sola domanda, cosa gli chiederesti?
Difficile e quasi imbarazzante una domanda del genere…
Il desiderio principale e’ sempre quello di carpire tecniche vincenti ovviamente direttamente in fase di scatto….anche se so benissimo che il punto nevralgico del successo di un grande fotografo sta in ognuno di noi : e’ questo punto si chiama “occhio” !
Questo elemento lo considero frutto di studi ma soprattutto frutto dei geni ..ed i geni non sono riproducibili sul campo.

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Grazie davvero a Nespyxel per la disponibilità e l’interesse dimostrati.
Per chi volesse approfondire la conoscenza di questo talentuoso fotografo cliccare qui per raggiungere il suo album su Flickr.

Alla prossima!

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relativismo

Lo notò, quasi con la coda dell’occhio, passeggiare nella piazza. La sensazione di conoscere quell’uomo era forte ma non riusciva a ricordare. Osservò con attenzione.
Era un signore sui cinquantacinque, capelli bianchi e cappello… si aggirava guardandosi intorno ed ammirando le meraviglie del centro, come tanti altri turisti.
D’un tratto ricordò. Ma sì! Marco del liceo! Stessa sezione ma una o due classi avanti. Incredibile com’era diventato brutto, rugoso e vecchio. Incredibilmente vecchio.
Era comunque sicura che fosse lui, gli si avvicinò chiamandolo per nome… ma aggiungendo per prudenza un’inflessione interrogativa.
Giunta vicino si sorprese a provare quasi una sorta di disgusto nel notare come il tempo avesse alterato quello che nei suoi ricordi era un ragazzo fantastico, che decisamente le piaceva… ora le provocava una leggera repulsione.
“Ma certo lo sapevo che eri tu! Incredibile quanto tempo è passato eh… Ti ricordi, proprio qui ad Urbino una volta venimmo in gita con tutte le classi della nostra sezione. Fu bellissimo! Ma… tu ti ricordi di me?”
“Beh, signora… sinceramente… così sulle prime…. ma… ma lei… che materia insegnava?”

🙂

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