
Il grafico MTF è uno degli strumenti che ci permette di valutare e comparare con prodotti simili, le prestazioni di un obiettivo.
Negli ultimi anni, probabilmente spinti da una concorrenza sempre più agguerrita, ma forse anche da un progressivo aumento della competenza degli utenti, i produttori rendono sempre più spesso pubbliche queste misurazioni che ci permettono di valutare in modo migliore (e sopratutto a priori dell’acquisto) le nostre lenti.
E’ ormai molto frequente trovare i grafici MTF nelle schede prodotto on-line degli obiettivi e trovo possa essere interessante sapere come interpretarle.
Cerchiamo di capire in modo pratico come si leggono questi grafici.
MTF sta per “Modulation Transfer Function” (Funzione di Trasferimento della Modulazione) , una definizione altisonante che in parole povere indica l’andamento della capacità dell’ottica di trasferire alla pellicola (o al sensore) i dettagli di un’immagine.
Per fare questo vengono usate immagini di prova contenenti delle serie di linee : da 10 linee per millimetro e da 30 linee per millimetro orientate in modo parallelo (sagittali) e perpendicolari (meridionali) alla diagonale del fotogramma.
Il grafico MTF mostra la capacità di trasferire correttamente verso il sensore questi dettagli.
Sull’asse orizzontale c’è la distanza dal centro dell’obiettivo, su quello verticale il valore di contrasto (1 è il massimo possibile, cioè tutte le linee vengono riprodotte perfettamente).
I grafici delle lenti zoom (come il caso della figura sopra) vengono generalmente calcolati ai due estremi delle possibilità focali, ponendo l’obiettivo alla massima apertura di diaframma. Si trovano comunque anche misurazioni più approfondite su diverse aperture, specie nel caso di lenti professionali a focale fissa.
Si vede come allondanadosi dal centro ed andando verso i bordi dell’obiettivo, le capacità di risoluzione delle linee decadano in ogni caso, sia per le serie da 10 linee per mm che indicano principalmente la capacità di gestione del contrasto, che quelle da 30 che danno informazioni sulla nitidezza.
L’obiettivo ideale sarebbe quello capace di mantenere tutte queste linee il più possibile prossime al valore uno. Nella pratica si vede che anche i migliori obiettivi hanno un decadimento delle prestazioni avvicinandosi ai bordi del fotogramma.
Vengono considerati sufficienti i valori superiori a 0,6, buoni quelli sopra lo 0,8 ed eccellenti quelli oltre 0,9.
Dai grafici MTF si può capire come usare al meglio le nostre lenti, ad esempio prendendo atto di prestazioni migliori o peggiori a seconda della focale scelta, ma si possono anche ricavare informazioni interessanti riguardanti altre caratteristiche degli obiettivi, come per esempio la piacevolezza dello sfuocato (bokeh).
Non è il caso comunque di considerare gli MTF come un metodo assoluto di valutazione, non contengono infatti alcuna informazione su ulteriori fattori tipici dell’obiettivo, come per esempio la distorsione, la resa dei colori, la capacità di gestire i flare o la vignettatura. Inoltre molti grafici MTF pubblicati sono frutto di calcoli teorici e solo in qualche caso di test effettivi su lenti che escono dalla linea di produzione.
Insomma, possono essere un buon punto di partenza per capire se un’ottica è interessante o meno ma alla fine una prova sul campo è comunque necessaria per dare un giudizio definitivo.
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