Nei prossimi mesi uscirà al cinema “Unsane”, un film interamente girato con uno smartphone.
Non si tratta di un prodotto a basso budget o il lavoro sperimentale di qualche produttore emergente, ma dell’opera di un nome molto noto: Steven Soderbergh.
Il regista, sceneggiatore e direttore della fotografia statunitense ha deciso di affrontare questo nuovo lavoro, un horror psicologico, in modo molto diverso rispetto ai suoi precedenti successi, ed usare per le riprese soltanto un IPhone.
L’idea è maturata valutando i vantaggi di forte semplicità e flessibilità dello strumento, oltre che il livello qualitativo oggi raggiunto da questo tipo di dispositivi. È opinione di Soderbergh che lo spettatore non rimarrà per niente deluso.
Chissà, potrebbe essere un passaggio storico. Devo dire che la curiosità di vedere il risultato ce l’ho.
Intanto qui sotto c’è il trailer.
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Posts Tagged ‘innovazione’
Il cinema fatto con lo smartphone
Posted in Culture, History of photography, video, tagged cinema, film, innovazione, smartphone, Soderbergh on 04/02/2018| 8 Comments »
Arriva il KodakCoin
Posted in Culture, History of photography, tagged blockchian, criptomoneta, criptovaluta, diritti, fotografia, immagini, innovazione, Kodak, kodakcoin, KODAKOne on 21/01/2018| 2 Comments »
Kodak potrebbe essere sul punto di introdurre una rivoluzione degna del suo nome.
Dopo aver segnato in modo fondamentale la storia della fotografia, la multinazionale aveva inesorabilmente perso posizioni e smarrito il suo impeto innovativo arrivando, con l’avvento del digitale, addirittura a sfiorare la bancarotta. Ma adesso siamo di fronte ad una interessante novità proposta da questo storico marchio.
Il progetto si chiama KODAKOne e consiste in una piattaforma blockchain progettata come un’anagrafe digitale per custodire ed assicurare la proprietà delle immagini e relativi diritti. Come ogni blockchain che si rispetti, questa sarà tenuta in piedi da un meccanismo basato su criptomoneta, il KODAKCoin, concepita per divenire l’elemento di scambio e remunerazione in questa infrastruttura.
Secondo quanto riportato sul sito Kodak, il sistema userà intelligenze artificiali per garantire sicurezza, velocità ed un continuo controllo del web alla ricerca di violazioni dei diritti delle immagini custodite da KODAKOne.
Il CEO di Kodak, Jeff Clarke, afferma che questo progetto potrebbe rivoluzionare l’intero mercato della fotografia, e la borsa sembra dargli fiducia visto l’aumento del valore dei titoli Kodak di questi giorni.
L’apertura ufficiale della piattaforma sarà il 31 gennaio prossimo, con una prima fase destinata solo ad un gruppo ristretto di investitori.
Interessa? Per ulteriori informazioni ti consiglio di dare un’occhiata e seguire gli sviluppi sul sito www.kodakcoin.com.
Nadar rotante (reloaded)
Posted in Black and White, Culture, History of photography, People, tagged fotografia, genio, idea, innovazione, Nadar, storia on 03/05/2017| 2 Comments »
Il grande Fèlix Nadar è una figura di primissimo rilievo nella storia della fotografia. Realizzò moltissimi ritratti di personalità famose del suo tempo, fu il primo a scattare foto aeree volando con la sua mongolfiera e fu amche tra i pionieri nell’uso della luce artificiale dato che per primo fotografò, con questo ausilio, le catacombe di Parigi.
Oggi te lo voglio però riproporre per un altro suo particolare colpo di genio.
É il 1865 ed il fotografo-inventore francese Nadar (al secolo Gaspard-Félix Tournachon), si cimenta in un nuovo progetto. Decide di realizzare un suo autoritratto da più angolazioni e scatta una serie di fotogrammi che poi mostra creando un semplice sistema per vedere le immagini in sequenza.
Il risultato ha il suo fascino ancora oggi. È facile immaginare l’effetto straordinario che poteva suscitare a quel tempo…
Il gusto di rompere le regole
Posted in Culture, tagged Bresson, genio, innovazione, maestro, regole, rivoluzione, rompere on 10/09/2013| 2 Comments »

Rue Mouffettard (1954) – Henri Cartier Bresson
Bello rompere le regole. Bello infischiarsene e mandare all’aria tutti i preconcetti, gli schemi, i vecchi e superati presupposti. Bello infrangere i limiti, le barriere create dai parrucconi.
Sì, ma per rompere le regole bisogna prima conoscerle, sapere almeno quali sono. Forse addirittura sapere perché erano state (magari erroneamente) poste ed anche dimostrare di saperle rispettare.
Una foto sciatta e sbagliata rimane una foto sbagliata, anche quando si cerca di sostenerne il valore innovativo o addirittura rivoluzionario.
Una foto che rompe le regole è tutt’altra cosa.
Il dagherrotipo reloadato
Posted in Black and White, Culture, History of photography, People, Photography portraits, Technique, tagged borghesia, brevetto, cultura, Dagherrotipo, daguerre, economia, fotografia, Francia, innovazione, ritratto, stati uniti, storia on 12/07/2013| Leave a Comment »

Louis Jacques Mande Daguerre
È forse possibile essere davvero appassionati ad una forma espressiva come la fotografia senza conoscerne la storia? Senza sapere com’è nata e come si è evoluta? Io non credo proprio, e così ogni tanto torno alle origini…
Erano gli albori della fotografia quando nel 1839 Louis Daguerre annunciò al mondo la sua invenzione denominata molto “modestamente” Dagherrotipo.
Si trattava del prodotto degli studi che, da alcuni anni, stava conducendo insieme al suo socio Nicèphore Niepce, scienziato ed inventore, che però morì proprio poco prima del raggiungimento del successo finale: l’invenzione di una macchina che poteva catturare immagini. Daguerre si prese tutto il merito ed anche i proventi di un brevetto che non esitò a registrare a suo nome. In pochi mesi il manuale di istruzioni che accompagnava la macchina fu tradotto in ben 23 lingue ed il Dagherrotipo iniziò ad essere acquistato in ogni parte del globo da persone che volevano fare della fotografia la loro fonte di ricchezza. Sì ricchezza, perchè una vera e propria sete di ritratti di qualità divorava le borghesie dei paesi che si stavano industrializzando, una gran quantità di persone poteva finalmente esaudire un desiderio che fino a pochi anni prima era riservato solo ai più facoltosi in grado di permettersi di pagare un bravo pittore.
Il costo delle fotografie con il Dagherrotipo non era irrilevante ma questo non impedì il fiorire di questo business che faceva completamente capo a Daguerre, sia in termini di produzione delle macchine che di fornitura di tutto il necessario per utilizzarle.
Negli Stati Uniti il successo fu strepitoso e dagli archivi di Daguerre risulta che nel 1845 nel solo stato del Massachussets furono realizzate oltre 500.000 fotografie.
Sono numeri che oggi si consumano in un secondo ma che allora erano da capogiro, tanto che alla fine lo stesso Daguerre finì per andare in difficoltà e non riuscire più a gestire questo meccanismo vorticoso, scegliendo quindi di renderlo pubblico, cedendolo allo stato francese che in cambio gli riconobbe un vitalizio.
Il funzionamento del Dagherrotipo era abbastanza complesso, si basava sulla preparazione di una lastra di rame su cui veniva steso un sottile strato di argento. Una volta perfettamente lucidata, la lastra veniva esposta a vapori di iodio che combinandosi con l’argento la rendevano sensibile alla luce e pronta per l’esposizione che tipicamente durava dai 3 ai 10 minuti.
Dopo si doveva passare subito alla fase di sviluppo che avveniva esponendo la lastra a dei vapori di mercurio.
Il prodotto finale era un’immagine positiva, quindi non riproducibile, ma di qualità altissima, talmente elevata da potersi considerare ancora insuperata.
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Non ci sono scorciatoie (reloaded)
Posted in Black and White, Culture, History of photography, tagged arte, creatività, estro, gusto, innovazione, rielaborazione on 19/04/2013| 3 Comments »
Spesso la creatività si esprime come naturale conseguenza dell’“influenza”.
È un processo di rielaborazione che l’artista compie partendo da ciò che ha visto, provato, vissuto, studiato, approfondito ed introiettato per poi produrre un’opera che risulta come nuova ed originale.
Di fatto non esiste il “creare” dal nulla ed anche il concetto stesso di “ispirazione” si rifà atavicamente proprio a questo.
In fotografia, come in qualsiasi altra forma espressiva, si tratta quindi di rielaborare il lavoro di coloro che ci hanno preceduto. La vera genialità sta nel riuscire a farlo in modo personale e genuino, trovando la giusta misura nell’inserire fattori nuovi.
È facile verificare tutto questo osservando i capolavori dei grandi maestri e scoprendo puntualmente che le loro opere sono state sempre influenzate da ben definibili predecessori. Ne sono un emblematico esempio i famosi scatti di Ansel Adams nei grandi parchi americani. Ansel li realizzò ispirato da avventurosi pionieri dell’ottocento che si muovevano con pesanti e primordiali attrezzature alla scoperta di una frontiera che non era solo fotografica. Sono nomi meno noti ma comunque importanti nella storia della fotografia. Carleton E. Watkins e Charles L. Weed avevano fotografato proprio la valle di Yosemite che rese famoso Adams ma anche William Belle, Timothy H. O’Sullivan o William Henry Jackson avevano immortalato ben prima di lui, e con uno stile decisamente simile, i grandi spazi dell’ovest americano.
Casi analoghi si possono trovare a bizzeffe nella storia dell’arte, ma rimanendo in tema fotografico, gli esempi di questo tipo sono facilissimi da trovare e la lista sarebbe lunga, possiamo citare l’emblematica influenza dei grandi classici della pittura sui fotografi recenti, com’è ad esempio il caso della Venere del Botticelli sugli scatti di Andy Warhol o David LaChapelle.
Insomma, la creatività è sempre espressione di newtoniana “capacità di salire sulle spalle dei “giganti”, quindi conseguenza di studio e comprensione delle opere dei propri predecessori.
Non ci sono scorciatoie.
Arriva la Lytro
Posted in Culture, History of photography, Technique, tagged Bokeh, brevetto, camera, consumer, evoluzione, fuoco, innovazione, lensless, Light field, Lytro, obiettivo, ottica, ricerca, sfuocato, tecnologia on 25/10/2011| 5 Comments »
Dopo le EVIL e le mirrorless ecco che si affaccia all’orizzonte anche un altro nuovo tipo di macchina fotografica. Questa permette di scattare senza preoccuparsi del fuoco perchè è dopo che lo si sceglie. Si, insomma, per la prima volta nella storia la messa a fuoco avviene in postproduzione.
Lytro, una startup della SiliconValley, ha presentato in questi giorni alla stampa la sua creatura: una fotocamera che permette di scattare secondo la tecnologia del “campo di luce” (light field), su cui la ricerca lavora da almeno una quindicina di anni.
E’ un’innovazione notevole che potrebbe portare in un futuro, se non al tramonto almeno al ridimensionamento di un componente che da sempre accompagna le fotocamere: l’obiettivo.
Il sensore a campo di luce della Lytro cattura il colore, l’intensità e la direzione di tutti i raggi luminosi che penetrano nella macchina e, a differenza dei sensori tradizionali che accorpano in un’immagine piana la luce rilevata, permette una gestione totale a posteriori della foto che viene ricostruita in modo parametrico via software, con conseguenti ampissime possibilità di rielaborazione.
La Lytro sarà in vendita nei primi mesi del 2012 a circa 400$ ma è già possibile prenotarla. Le sue caratteristiche sembrano al momento quelle di un oggetto consumer, ma le promesse sono tali da far pensare subito ad applicazioni di questo tipo di tecnologia anche su modelli di fascia superiore.
Che ne dici? Sarà il futuro?
Puoi dare un’occhiata alle potenzialità della Lytro nel video di presentazione qui sotto o anche in questa pagina , dove è possibile simulare interattivamente l’effetto del fuoco “a posteriori”.
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La WVIL è in arrivo
Posted in Culture, video, tagged design, detachable, display, evoluzione, fotografia, full frame, futuro, innovazione, intercambiabile, lente, obiettivo, smart, staccabile, viewfinder, wireless, WVIL on 22/04/2011| 2 Comments »
Eccola l’ho trovata.
E’ la fotocamera del futuro, almeno il mio.
L’acronimo WVIL sta per Wireless Viewfinder Interchangeable Lens e caratterizza un progetto di Artefact, un importante gruppo di ricerca internazionale che si occupa di realizzare soluzioni creative di design e tecnologia.
L’idea WVIL è la logica evoluzione della convergenza che già da tempo stiamo osservando tra il mondo della fotografia e quello dei dispositivi personali mobili. Consiste in un apparecchio che a prima vista parrebbe molto simile ad un palmare/smarphone con attacco per lenti tradizionali.
L’ottica, a cui viene collegato uno speciale sensore full-frame capace di dialogare via wireless con la fotocamera, può essere quindi utilizzata connessa al corpo macchina ma anche staccata e “controllata” da remoto espandendo enormemente la fruibilità dell’apparecchio.
Il bello è che il progetto prevede, oltre ad un interessante ventaglio di caratteristiche ed innovazioni, anche la piena compatibilità con gli obiettivi per macchine reflex attualmente in commercio.
Fantastico no ?
Per il momento la WVIL è solo un concept ma per quanto mi riguarda potrei prenotarla fin d’ora.
Chissà quale produttore imboccherà per primo questa nuova strada… per ora accontentiamoci di vederla in azione nel video qui sotto.
Osservalo nei dettagli, è notevole.
R&S
Posted in Culture, Technique, tagged arte, artista, camera toss, crescita, development, errore, esperimento, innovazione, photography, post, provare, r&d, r&s, research, ricerca, rischio, sbagliare, sperimentazione, sviluppo on 28/01/2011| Leave a Comment »
Prova a non fare sempre il solito tipo di foto.
Si, lo so che quando si è appassionati per un soggetto o si è affezionati ad un proprio stile fotografico, si tende ad approfondire e specializzarsi. E’ qualcosa che fa senz’altro parte di una giusta scelta stilistica, ma non deve diventare un limite.
La ricerca e lo sviluppo (R&D come dicono gli anglosassoni) sono elementi fondamentali anche per chi fotografa, per o per gli artisti in genere, ma come lo sono anche per qualsiasi oranizzazione, impresa o attività umana. E’ importante continuare sempre a sperimentare e scoprire nuove vie.
Non avere paura di realizzare scatti diversi, prova tecniche che non conosci e magari cogli l’opportunità di apprenderle, vai a fotografare soggetti che non hai mai avvicinato.
Ogni tanto spingiti fuori da quel solito recinto di confortevole abitudine fotografica.
Prova, osa, rischia di sbagliare.
Nessuno ti obbligherà poi a mostrare il frutto di queste ricerche se non lo vorrai fare.
Sperimenta cose nuove.
C’è sempre tempo per conformarsi definitivamente a se stessi.
🙂
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I non segreti di Chase Jarvis
Posted in Culture, People, Technique, video, tagged backup, blogpost, Chase Jarvis, condividere, condivisione, fotografia, great, innovazione, pega, pro, processo, profession, segreti, share, video, workflow on 27/06/2010| Leave a Comment »
Vorrei prendere un volo per Seattle, sciropparmi 30 ore tra andata e ritorno solo per andare a stringergli la mano.
A chi? A Chase Jarvis.
Jarvis è un fotografo americano che ha prodotto immagini e servizi pubblicitari per nomi come Volvo, Nikon, Sandisk e molti altri.
In questo video dimostra di aver tranquillamente abbandonato quello che da noi è ancora il frequente atteggiamento di chiusura di molti professionisti (e non) che, anche a livelli molto più bassi, si ostinano a “tenere tutto per se” senza aver capito che la più grande risorsa del futuro, e non solo per quanto riguarda la fotografia, è la condivisione.
Chase Jarvis ci regala il racconto completo e dettagliato di qual’è il suo workflow di gestione dei files delle immagini e con la collaborazione dei membri dello staff del suo studio ci mostra come viene effettuato il trasferimento ed il backup “ultrasicuro” di tutto il loro lavoro.
E’ un video in inglese, forse un po’ ostico per chi non si trova tanto bene con questa lingua ma le immagini ed anche le animazioni sono molto chiare, e ci consentono di sbirciare tra dettagli e “segreti” di uno studio fotografico di alto livello professionale. Non è una cosa da poco.
In questo caso ci viene fatto vedere quanta organizzazione ed attenzione viene dedicata alla conservazione ed allo stoccaggio dei prezioni files di immagini e video prodotti. Un tema che ci interessa MOLTO da vicino… si sa : BACKUP rules!
Thank you Chase! Great guy.
Per chi vuole visitare il suo sito l’indirizzo è www.chasejarvis.com
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