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Posts Tagged ‘pazienza’

The fleeting equilibrium – © Copyright 2012 Pega

Ogni tanto mi diletto in questa sorta di arte temporanea che alcuni chiamano “stonebalancing” che consiste nel creare sculture fatte di pietre in bilico che risultano spesso piuttosto fotogeniche, così oggi voglio riproporti un vecchio post al proposito.

Sono solo due sassi su uno scoglio ma, dato che sono (o forse solo appaiono) in un precario e temporaneo equilibrio, fanno pensare.
Inizio a riflettere, penso ai materiali evidentemente diversi che costituiscono le due pietre. Quella più chiara è striata ed irregolare, quella scura più rotondeggiante e liscia. Un richiamo immediato a Yin e Yang, maschio e femmina, brutto e bello, forza e debolezza, amore ed odio…
Poi è la posizione che cattura il mio interesse: perché il sasso chiaro è più in alto e quello scuro più in basso? Un simbolismo a sfondo razziale? Il bene che sovrasta il male? Oppure è il caso, la forma della roccia sotto, che magari permetteva solo questa posizione reciproca e non l’inverso.
Fatalità, conseguenze, rapporti causa effetto. Caos.
Due pietre in equilibrio precario. Se la scura rotola via la bianca può forse resistere lì, indisturbata. Se cade la più chiara, la scura è molto probabile che venga travolta, il suo destino è legato a quello del sasso poco sopra. Non è libera. Una situazione ingiusta.
Le due pietre riflettono in modo differente calore e luce. Inviano segnali diversi agli occhi dell’osservatore ma entrambe, a modo loro, mettono in qualche difficoltà il sensore della mia macchina fotografica. Con il sole estivo i chiari della pietra più in alto si avvicinano pericolosamente ai limiti gestibili dalla fotocamera, mentre le ombre del sasso più in basso scivolano comunque nella perdita di dettaglio.
Sono solo due sassi in bilico su uno scoglio.
Ed io forse mi sto cuocendo il cervello sotto un forte sole d’estate.

😀

p.s. Aggiungo una cosa che al tempo del posto originale non avevo del tutto focalizzato. Molto spesso questa semplice e ludica forma d’arte provoca, in alcune persone, un irrefrenabile istinto distruttivo. E’ curioso vedere come, appena ci si allontana dopo aver realizzato qualcosa del genere, qualcuno non resista a buttar giù tutto. E’ vero che si tratta certo di un’opera temporanea, senza valore e sicuramente caduca, ma tutto ciò svela un lato dell’essere umano che lascia perplessi.

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Ti ripropongo questo fantastico time lapse realizzato dal fotografo Christoph Malin che ha piazzato la sua attrezzatura sull’isola di La Palma alle Canarie e passato svariate notti all’aperto in questo luogo caratterizzato da un bassissimo inquinamento luminoso.
E’ un time lapse che coglie gli scenari suggestivi del posto ma anche, e sopratutto, il cielo stellato con la Via Lattea in tutto il suo splendore.
Una settimana di lavoro ed oltre 13.000 immagini, scattate con l’ausilio di vari accessori per la fotografia astronomica ed anche un dolly per ottenere il movimento, caratteristica che ormai è un must per i time lapse professionali.
Gran bel lavoro Christoph!

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Il light painting è divertente, l’ho potuto sperimentare varie volte in prima persona. C’è però un’applicazione di questa tecnica che può essere considerata una frontiera tutta da esplorare: l’animazione.
In rete ho trovato alcuni esempi di cosa si può fare creando sequenze animate basate sul light painting. Si tratta in genere di brevi video realizzati in modo amatoriale e sono rimasto sorpreso dell’assenza di opere più lunghe e complesse, forse semplicemente non le ho trovate o forse siamo solo all’inizio di un possibile nuovo filone creativo ancora inesplorato.
Fare un’animazione con il light painting non è banale ed in ogni caso si tratta di mettersi d’impegno e pianificare una lunga serie di esposizioni finalizzate a creare un video in stop motion.
Sarebbe da provare ma temo sia molto più facile a dirsi…
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Si, lo sai che sono fissato con i video timelapse.
Sarà perchè li trovo così ipnotici ed affascinanti, o forse più semplicemente perchè sono consapevole di quanto siano complessi da realizzare, il fatto è che ne ho trovato un altro fantastico. È realizzato da Shawn Reeder, un fotografo che in ben due anni di lavoro nel parco Yosemite ha creato questa meraviglia di video.
Albe e tramonti, riprese notturne ed uso intenso di sistemi per il movimento della fotocamera fanno di questo timelapse un vero e proprio capolavoro del genere. Praticamente siamo allo stato dell’arte di questa specialità e sono sicuro che se lo potesse vedere Ansel Adams andrebbe a congratularsi di persona con l’autore.

Assolutamente da vedere su uno schermo di qualità in tutto lo splendore dell’HD.
Complimenti Shawn!
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4 seasons time lapseMi piacciono i timelapse, non è una novità.
Questo lo trovo meraviglioso.
E’ una sequenza di immagini catturate durante un intero anno dalla fotocamera di Eirik Solheim, fotografo norvegese, che l’ha piazzata nel salotto della sua casa nei pressi di Oslo ed  impostata per scattare una fotografia ogni 30 minuti.
Il video mostra i cambiamenti che questo scorcio naturale assume al fluire delle stagioni ed è realizzato  con una mole di circa 16.000 immagini.
Affascinante no ?
Buona visione !

I dettagli di come è stato realizzato sul sito di Eirik Solheim.

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domandaA volte gli spunti per questi post nascono nel modo più semplice. Sono domande.

Domande che capita di sentirsi fare, magari da una persona non particolarmente appassionata di fotografia, ed a cui sul momento ci si trova a non essere molto pronti nel saper cosa rispondere.

Oggi voglio girarti questa domanda, apparentemente innocente e banale, che però ti costringe ad azzardare una sintesi assoluta:
Se dovessi esprimere con una sola parola l’ingrediente chiave per una gran fotografia che parola useresti ?

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