Un altro anno si sta chiudendo ed insieme ad esso il primo decennio del nuovo millennio.
E’ stato un decennio importante per la fotografia, con eventi significativi e grandi cambiamenti, a cominciare da quella rivoluzione digitale che proprio nel 2000 prese definitivamente il volo con l’arrivo della prima vera reflex digitale alla portata di tutti : la Canon D30 da ben 3.1 Megapixel.
La D30 era nata per quei fotoamatori in attesa di un prodotto dal prezzo non proibitivo ma anche dalle caratteristiche professionali e proprio su questo punto la piccola reflex della Canon è importante : perchè fu in breve adottata anche da tanti professioniti che molto rapidamente si resero conto delle potenzialità di questo nuovo approccio alla fotografia.
Un approccio che ha portato con sè l’aumento vertiginoso della quantità di immagini prodotte. Il digitale non pone praticamente più alcun limite al numero di fotografie che si possono scattare e questo ha provocato risultati inimmaginabili in precedenza, specie nel caso della copertura giornalistica di eventi e guerre ma anche quel fenomeno ancora in forte espansione che è la condivisione on line delle immagini. Siti di social networking come Facebook o Flickr registrano milioni di nuove fotografie caricate ogni giorno, ed il ritmo è in progressivo aumento.
Questi “anni 10” sono stati anche quelli della incredibile diffusione dei telefonini dotati di fotocamera che, specie negli ultimi anni con l’avvento di Iphone ed altri dispositivi palmari di questa classe, sono oggi la tipologia di macchina fotografica in assoluto più utilizzata sul pianeta : lo dicono statistiche autorevoli come quelle che regolarmente metta a disposizione Flickr, probabilmente il sito di condivisione fotografica più importante al mondo.
Purtroppo questo è stato anche il decennio in cui si è registrato l’inquietante fenomeno della “guerra alla fotografia”.
Un insieme di eventi hanno fatto si che il fotografo sia sempre più spesso visto come un pericoloso ficanaso, un soggetto a caccia di segreti o immagini riservate, con al collo una macchina fotografica che ha cominciato incredibilmente a venire associata con qualcosa di minaccioso ed intrusivo.
Le ragioni di questo fenomeno, che si manifesta in comportamenti ed in molti paesi anche con leggi ostili a chi fotografa, sono apparentemente legate a temi come sicurezza e privacy ma è innegabile che ci sia qualcos’altro : una più profonda e preoccupante questione di fondo.
Credo che ogni persona appassionata di fotografia o anche solo interessata al tema delle libertà individuali faccia bene a tenere in forte considerazione questo fenomeno e faccia il possibile per combatterlo.
Sarebbe una pessima cosa trovarci a fine 2019 a poter discutere solo di fotografia still life…