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200000 stelleIn effetti stavolta si dovrebbe chiamare Weekend night assignment, dato che il soggetto è di difficile reperibilità durante il giorno; però ad un certo punto, quando il Sole va a nanna, c’è uno spettacolo che specie nelle sere estive è spesso lì pronto a farsi immortalare.
Sono affascinanti, fotogeniche e sopratutto infinite. Le stelle sono state una costante fonte di ispirazione nel corso di tutta la storia umana, perché quindi non farne il tema per la nostra tradizionale missione fotografica del fine settimana?
Puoi renderle protagoniste dello scatto o anche solo una componente, quel che conta è farne l’elemento portante, quell’ingrediente senza cui la foto non sarebbe compiuta.
In questo weekend prova a dedicare qualche scatto a questo soggetto così particolare, forse anche difficile, prova ad esporre nel pieno della notte, magari sfruttando effetti di riflesso o addirittura il loro lento movimento per uno “startrail”. Insomma prova a svolgere questo assignment realizzando qualche bella fotografia su questo tema.
Hai bisogno di qualche spunto di ispirazione: dai un’occhiata al video sotto, ma non lasciarti ipnotizzare e prova tranquillamente qualcosa di tuo.

Come ormai propongo sempre, inserisci poi qui sotto il link alla tua immagine. Condividere è fondamentale.
Ciao e buon fine settimana!

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Clicca qui per visualizzare l’elenco di tutti i Weekend Assignment precedentemente proposti.

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Night panning

Night landing - © Copyright 2010 Pega

Il panning è una tecnica semplice e divertente. Si tratta di fotografare qualcosa che si muove (meglio se abbastanza veloce) cercando di catturarlo nitido contro uno sfondo mosso ed ottenendo un effetto che rende molto bene l’idea del dinamismo e della velocità.
Per realizzare questo tipo di immagini si allungano un po’ i tempi di esposizione e si scatta muovendo la macchina in modo da “inseguire” il soggetto, la difficoltà sta nel riuscire a mantenerlo fermo, specie con le reflex che al momento dello scatto abbassano lo specchio e abbuiano la visione nel mirino.
Non è detto che si riescano ad avere buoni risultati fin dai primi tentativi ma con la pratica in genere arrivano anche delle belle foto ed è divertente, ti consiglio di provare se non l’hai mai fatto.

A volte capita poi di osare un po’ di più e, come è successo al sottoscritto in un’umida serata in aeroporto in cui si formavano le scie di condensa generate dai vortici alari degli aeroplani in atterraggio, vien voglia di provare il panning notturno. Agli aerei.

Le difficoltà aumentano.
Il soggetto è lontano, veloce, la luce poca e le sorgenti troppo intense. Insomma non se ne infila una di foto decenti.
Allora si ricorre all’ottica stabilizzata ed allo scatto a raffica… ma sopratutto anche ad un fattore importantissimo che in fotografia non citiamo mai abbastanza…

Il Culo.

🙂

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L’ho già detto che adoro i time lapse? Beh, penso proprio di si.
Rimango sempre affascinato dai risultati prodotti da chi si cimenta in questa tecnica che unisce fotografia e video, sopratutto da chi sperimenta realizzazioni sempre più sofisticate, che magari prevedono il movimento della fotocamera ed il conseguente progressivo cambio di inquadratura durante il filmato.

Ma quello che ti voglio far vedere oggi è ancora un passo avanti: è un time lapse veramente stellare, nel senso che le stelle e la via lattea sono le protagoniste assolute.
È stato realizzato da Randy Halverson in South Dakota. Si tratta di una serie di sequenze realizzate intervallando ogni due o tre secondi delle lunghe esposizioni notturne, che rendono l’atmosfera quasi magica.
Il lavoro colpisce non solo per la qualità delle foto e la tecnica usata che comprende traslazioni e rotazioni del punto di ripresa, ma anche per il gusto compositivo che caratterizza tutto il filmato.

Guardalo e lasciati ipnotizzare perchè è bellissimo. Buona visione.

Un grazie a Leonardo per la segnalazione.

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Wash machine by night

Wash machine by night - © Copyright 2009 Pega

A volte ci dimentichiamo che una delle tecniche più semplici per realizzare una foto interessante è quella di riempire completamente il fotogramma con il nostro soggetto.
Se osservi il lavoro di tanti grandi fotografi ti rendo conto come questa sia una costante spesso presente.
Ovviamente dipende dallo stile e dal tipo di messaggio, ma quello di provare a colmare l’immagine, è un approccio che vale la pena di tenere sempre a mente.

E’ così che per questo weekend assignment ti propongo di fare qualche scatto provando a realizzare fotografie seguendo il concetto del “fill the frame”.
Prova a scattare cercando di eliminare dall’immagine ogni elemento estraneo, avvicinati, zoooma o ritaglia in postproduzione. Non importa che metodo usi, il risultato deve essere un’immagine dove tutta l’attenzione e lo spazio sono per il soggetto.
Poi, come ormai propongo con regolarità in questo spazio, pubblica in un commento qui sotto il link alla tua foto.
Bando alla timidezza, non invare mail private. Condividere con tutti i lettori del blog è divertente ed interessante e può portare a vedere la tua foto visitatori che la apprezzeranno.

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Red Moon

Red Moon - Copyright 2008 Pega

Chi non ha mai provato a fare uno scatto al nostro bel satellitone ?

Spesso ai primi tentativi si rimane delusi. La Luna non è un soggetto difficile ma senza qualche accorgimento non si riesce a farle una foto decente e come per i fulmini, di cui parlavo qualche post fa (http://wp.me/pCYfM-2x), anche con la Luna è divertente provare a cimentarsi.

Una delle cose da tenere presente è che la luminosità di questo corpo celeste è notevole, per alcuni inaspettata. Specialmente se intendi fotografare la Luna piena, considera un’impostazione di esposizione molto simile a quella di un soggetto in piena luce diurna. Del resto la Luna è davvero in piena luce solare diretta…
Tipicamente gli esposimetri delle nostre povere fotocamere vengono facilmente ingannati da una situazione come quella di una abbagliante Luna piena che si staglia nel cielo notturno, specie se impostati in modalità matrix/valutativa o con media pesata al centro. Con la Luna conviene calibrare l’esposizione impostando l’esposimetro in modalità spot, pena la totale sovraesposizone della stessa.

Ovviamente i migliori risultati si avranno potendo disporre di un buon tele ma non sottovalutare le notevoli capacità di crop delle moderne fotocamere digitali che, anche con un 200mm permettono discreti risultati (come quello della mia Luna rossa sopra).

Altro elemento da non trascurare è che la Luna si muove… e nemmeno poco.. 🙂
Piazzando la fotocamera su un treppiede ed osservando la Luna nell’oculare (o nel display se hai il live view), è evidente il movimento orbitale che, senza la scelta di un tempo di esposizione adeguatamente rapido, causerà un sicuro mosso. Tipicamente comunque questo non è un problema vista la discreta quantità di luce che si ha a disposizione e normalmente si riesce a scattare con tempi intorno a 1/1000 o più a seconda della luminosità della serata (e dell’obiettivo).

Il resto lo farà la fortuna, o la perseveranza, di trovare il momento o il luogo adatto, per godere di un cielo limpido e provo di foschie che renderebbero vani i tentativi di fare qualche bello scatto.

Buon divertimento !

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Fuochi fatui

It is theory that decides what can be observed.
(Albert Einstein)

Trovo sia una frase su cui riflettere. Decisamente non banale, e non solo per quanto concerne la fisica…

No ?

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murena

Everything has beauty, but not everyone sees it. (Confucius)

Brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr 🙂

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Sax Lady

Sax Lady

La musica si può sentire o ascoltare…

Un vino si può bere o degustare…

Le immagini si possono vedere o guardare…

Non è la stessa cosa vero?

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Wash machine by night

Before-use clothes-wash-machine shot.
A remote controlled flash unit, positioned in the washer, was triggered by the built-in flash in commander mode to obtain this “light from inside” effect.

L’energia elettrica è un bene che per sua natura deve essere consumato nell’istante in cui viene prodotto.
La consapevolezza di questo ci deve spingere a cercare tutti i modi possibili per spalmare sulle 24 ore i nostri consumi elettrici ed evitare di contribuire alla creazione dei picchi di richiesta che tipicamente si verificano ogni giorno intorno alle 12 ed alle 18.
Questo non solo per approfittare di eventuali tariffazioni biorarie o sconti sull’utilizzo notturno degli elettrodomestici, ma soprattutto perché sarebbe molto più razionale e conveniente sfruttare al meglio la capacità produttiva delle nostre centrali ed evitare di ridurre forzatamente (e difficoltosamente) la produzione notturna per poi ricorrere invece all’acquisto di energia dall’estero durante i picchi diurni.
Anche l’idea di costruire nuove centrali, indipendentemente dalla tecnologia scelta, appare molto meno sensata se si calcola che la produzione totale attuale è già più che sufficiente ed è solo la richiesta di picco che mette in difficoltà il sistema. Con la riduzione di questi picchi di domanda, insieme all’uso di politiche di razionalizzazione dei consumi ed all’utilizzo di fonti rinnovabili, si potrebbe ottenere molto più di quanto pensiamo.

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