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Covoni in Val d'Orcia

L'invasione dei covoni rotolanti - © Copyright 2011 Pega

Sono di ritorno da una interessante esperienza fotografica, svolta lo scorso fine settimana sotto forma di una due giorni di pura immersione negli imperdibili scenari della Val d’Orcia in compagnia degli amici di Photoexperience.

Photoexperience è una piccola organizzazione composta da fotografi che organizzano eventi dedicati a chi vuol vivere la fotografia accompagnandola con il gusto di seguire itinerari a tema, con particolare attenzione alla Toscana ed ai tanti spunti che questa magnifica regione sa regalare.

in Val d'OrciaSono stati due giorni intensi, a metà tra un workshop ed un percorso turistico per sentieri e strade sterrate, alla scoperta di angoli particolari, difficilmente identificabili e fotografabili senza conoscerne l’esatta ubicazione ed il miglior punto di ripresa.
In qualche caso si è trattato di luoghi resi noti dal cinema, come lo scorcio sfruttato ne “il Gladiatore” con la strada padronale che sale sulla collina dorata dal grano, oppure la serie di curve che serpeggiano in salita verso Monticchiello tante volte sfruttate nella pubblicità, o del palazzo dei vampiri di Twilight a Montepulciano. 

Ma a dire la verità il protagonista assoluto dell’esperienza è lo scenario generale della Val d’Orcia che in questo periodo dell’anno è spettacolare, con il grano in fase di mietitura, i girasoli e le coltivazioni che ammantano la campagna.
È bello godersi questa meraviglia dai punti migliori e con la luce giusta.

Personalmente ho poi apprezzato in particolare quello che abbiamo fatto nella prima mattina di domenica quando, dopo la levataccia intorno all’alba, ci siamo incamminati con le ombre lunghe per una meravigliosa passeggiata nel silenzio degli ampi spazi tra i campi coltivati, fino ad arrivare ad una piccola cappella isolata nella campagna. Un vero gioiellino incontaminato.

Val d'OrciaPer il successo di questa esperienza è stata preziosa la guida di Andrea e Leonardo (e del loro fuoristrada da cui nei giusti momenti uscivano delle azzeccatissime colonne sonore) ma anche la sistemazione prevista dall’organizzazione, che non a caso si appoggia ad un vero e proprio operatore turistico. In questo caso era previsto il pernottamento presso un bell’hotel nel centro di Pienza con tanto di piscina, il tutto a sottolineare il carattere dell’iniziativa che, specie in edizioni come questa, vuole favorire la partecipazione anche di coppie o famiglie in cui non tutti sono appassionati di fotografia.

Concludo con una nota tecnica.
Per questo tipo di scenari e la fotografia che si tende a realizzarci è decisamente interessante poter disporre di un buon teleobiettivo. Alcuni partecipanti disponevano di ottiche da 200 ed anche 300mm con cui ottenere splendidi effetti di compressione delle sinuosità collinari e giocare sia con le linee naturali che con quelle delle coltivazioni, oltre alla possibilità di isolare dettagli come piccoli alberelli o particolari forme nel taglio del grano.
In questo caso io però ho scelto di andare in controtendenza e montato il cinquantino ho fatto un paio di scatti rendendomi subito conto di voler provare a vivere tutto il weekend attraverso la sola prospettiva di questo obiettivo. Così ho fatto quasi tutte le foto con quest’ottica fissa, e mi sono proprio divertito.

Grazie agli amici di Photoexperience. Invito a tutti gli interessati a visitare il loro sito e magari partecipare a qualcuna delle prossime iniziative.

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Sharing Workshop #4

Sharing Workshop #4 - Punta Ala ed Isola d'Elba - 20,21,22 Maggio 2011

Ecco, questa è la “ciurma” che ha partecipato a quello che definirei come il Mitico-Sailing-Sharing-Workshop.

Sono stati giorni intensi, divertenti e molto interessanti, passati insieme a parlare di fotografia (ma anche di altro) a bordo di una barca a vela di dodici metri, navigando nelle splendide acque dell’arcipelago toscano.
Un esperimento, partito un po’ come una scommessa, che grazie alle doti dei partecipanti si è subito rivelato un’occasione ideale per conoscersi meglio e condividere la passione per la fotografia.
Imbarcate per questo Sharing Workshop c’erano sia persone che avevano già avuto modo di prendere parte a questo tipo di inziativa sia facce nuove che comunque, senza alcun problema hanno subito colto lo spirito che caratterizza questa idea : la voglia di provare a creare un’occasione di scambio reciproco di conoscenze ed argomenti.
Com’è ormai tradizione, chi prima ha ascoltato si è poi messo in gioco per svolgere la sua parte di workshop, il tutto non più nel breve volgere di qualche ora, com’era sempre stato negli eventi precedenti, ma sfruttando tutto l’arco del weekend in barca.
E così tra un bordo di bolina ed un piatto di pasta gustato all’ancora, si è parlato degli argomenti portati dai partecipanti, come gli errori in fotografia, della creazione di immagini senza fotocamera, di storia della vela e della fotografia, il tutto saltando tra teoria e pratica quasi senza soluzione di continuità e ritrovandosi anche a tarda sera a sfruttare il buio di una caletta per sperimentare light painting e lunghe esposizioni.
Insomma un’esperienza che non è per niente facile descrivere in poche righe e che quindi voglio provare a condividere con un paio di brevi estratti video che puoi vedere qui sotto.
Il primo è stato realizzato durante l’interessante porzione di workshop tenuta da m|art, il secondo durante una virata,  manovra dell’imbarcazione in cui si sono impegnati i più o meno esperti membri dell’equipaggio…

Davvero un grazie sincero a tutti i partecipanti, e… buon vento! 🙂

Puoi dare un’occhiata ad alcune foto realizzate dai partecipanti durante questi eventi nell’apposito gruppo Flickr.

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Sei interessato a partecipare ad uno dei prossimi Sharing Workshop?
Scrivi a: sharingworkshop@gmail.com

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ValdOrcia
Hai impegni per il weekend del 2 e 3 Luglio?
Io mi unirò agli amici di Photoexperience per un fine settimana in Val d’Orcia all’insegna della fotografia.
Sarà un qualcosa a metà tra un workshop ed una breve vacanza in questo splendido angolo di Toscana, alla scoperta di angoli suggestivi ma anche location particolari, in linea con lo stile di questi eventi, sempre alla ricerca di esperienze interessanti adatte sia a principianti che ad esperti.

In questo caso gli organizzatori accompagneranno i partecipanti verso affascinanti scorci fotografici ed anche luoghi resi famosi da scene cinematografiche di film come “Il Gladiatore” o “Il Paziente Inglese”, il tutto in una due giorni che si preannuncia adatta anche ad eventuali partecipanti non totalmente dediti alla fotografia.

Per informazioni ed iscrizioni ti invito a visitare il sito di Photoexperience dove potrai trovare tutti i dettagli ed anche il link all’agenzia che segue la parte relativa alla sistemazione in agriturismo per il weekend. Mi risulta che ci siano ancora posti disponibili ma ti invito ad affrettarti in caso di interesse.

Comunico invece, anche viste le tante richieste che mi continuano ad arrivare, che è al completo lo Sharing Workshop #4 che si svolgerà nel weekend del 21 e 22 Maggio p.v. Sorry!
🙂

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Con il post di oggi voglio inaugurare una piccola novità.
Ho realizzato uno spazio nella colonna di destra che da qui in avanti dedicherò ad alcuni frequentatori del blog. Si tratta di coloro che sono a loro volta fotografi e dei quali, anche a seguito di puntuali contributi agli assignment, commenti o link fotografici, ho potuto iniziare ad apprezzare il lavoro.
E’ qualcosa di molto semplice, in pratica un piccolo riquadro con una foto ed il link allo stream o al sito personale.
Per me è un piacere far conoscere questi fotografi e spero di far loro cosa gradita.
Conto di aggiornare questo spazio almeno una volta al mese quindi non dimenticare di darci un’occhiata ogni tanto… ti ci potresti trovare 🙂

Stefano Benvenuti

Motostefano by m|art

Inizio con un flickeriano: Stefano Benvenuti (a.k.a. Motostefano), fiorentino d.o.c. , vero appassionato di fotografia e grande sperimentatore di tecniche varie, dal flash remotizzato al time-lapse.
E’ al ritratto familiare che sembra essersi dedicato negli ultimi periodi, con risultati davvero notevoli.
Il suo album su Flickr vale proprio una visita.
Puoi appunto trovare il link nel neonato spazio Featured Photographer, nella colonna di destra di questa pagina, subito sotto ai “commenti recenti“.

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https://i0.wp.com/www.photoexperience.it/wordpress/wp-content/uploads/2010/10/SanGalgano_resize1.jpgDopo la missione fotografica a San Galgano ed il recente Microcorso, voglio segnalarti altri due interessanti eventi di Photoexperience che si svolgeranno prossimamente.
Il primo sarà a Firenze nella serata del giorno mercoledì 20 aprile sotto forma di un breve-seminario intitolato : “postproduzione per ritratto”, una buona occasione per stare in compagnia un paio d’ore e cercare di approfondire la tematica un po’ “ingarbugliata” del fotoritocco di un’immagine.
L’evento è gratuito ma a causa del numero limitato di posti disponibili è richiesta l’iscrizione, che puoi fare andando sul sito di Photoexperience dove puoi trovare anche tutte le informazioni sull’evento.

Altra opportunità di fare una interessante esperienza fotografica con questo gruppo sarà poi il weekend in Val d’Orcia il 2 e 3 Luglio. Si tratta di un evento con un programma che porterà i partecipanti ad esplorare questo meraviglioso angolo di Toscana in una due giorni tra fotografia, scorci cinematografici e prelibatezze gastronomiche.
Anche in questo caso trovi tutte le informazioni e le modalità di iscrizione sul sito.

Per quanto mi riguarda io parteciperò con piacere ad entrambi questi eventi Photoexperience, per cui se vieni… ci vediamo !
🙂

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Light PaintingEd eccomi con un’altra idea balzana.
Ti va di fare una passeggiata fotografica notturna per Firenze con un tema fotografico da seguire?
Bene, allora ti aspetto Mercoledì 9 Marzo, ma non dimenticare di portare una lampadina tascabile perchè l’incontro sarà dedicato al light painting.

Il light painting è una tecnica che consiste nel creare giochi di luce spostando una piccola fonte luminosa durante una foto scattata con un lungo tempo di esposizione. Ci sono illustri esempi dell’uso di questa tecnica che puoi vedere descritta in questo video.
Noi potremo per esempio provare a disegnare contorni di luce a qualche interessante soggetto del centro storico Fiorentino o anche inventarci dei creativi e dinamici astratti. Ogni spunto è interessante da sperimentare. 

L’appuntamento è per le 21 in largo Annigoni.
Per chi volesse mangiare qualcosa di frugale insieme ci vediamo un’ora prima.

Se cel’hai porta un treppiede che sarà utilissimo.
Vieni, sarà divertente!

p.s. ringrazio chi vorrà confermare la propria partecipazione in un commento sotto o scrivendo a pegaphotography@gmail.com

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La “condorina”

Dear Old Lady

Dear old Lady – © Copyright 2010 Pega

Era finita in cantina, in un vecchio armadio, dimenticata nei tanti anni di scarso interesse per la fotografia.
L’avevo ritrovata e “riesumata” come si fa con un reperto archeologico e mi era dispiaciuto molto scoprire che fosse inutilizzabile. La leva di ricarica dell’otturatore era rotta, probabilmente divelta da un maldestro cuginetto chissà quanto tempo fa… C’era poco da fare e così è rimasta, per un po’ di tempo, tristemente relegata su una mensola.

La piccola Ferrania Condor I di mio padre è stata la prima “vera” macchina fotografica con cui da ragazzino ho potuto scattare qualche scatola di “veri rullini” 35mm.
Dopo gli inizi con le macchinette giocattolo e la Polaroid, mi trovavo finalmente con una fotocamera davvero regolabile, anche se tutta manuale e senza esposimetro.
Copia spudorata della mitica Leika, fu progettata e costruita dalle Officine Galileo di Firenze. Era semplice ma efficacissima, sebbene decisamente superata quando me la trovai tra le mani.
Per me quelli erano i tempi dell’ingranditore fai-da-te e del bagno di casa trasformato in una mefitica camera oscura dove sperimentare ogni sorta di tecnica di “postproduzione” analogica. La Condor fu lo strumento ideale per cercare di imparare e divertirmi con la fotografia.
Poi l’oblio fino all’era del digitale quando, appunto, l’ho ritrovata.
Dopo alcuni tentativi di riparazione presso vari laboratori che in sequenza gettano la spugna a causa dell’impossibilità di trovare il pezzo di ricambio, approdo da qualcuno che si merita tutto questo post.
Un giorno l’amico Martino mi dice: “prova ad andare dal Cambi, vedrai che lui te la sistema”.
E così è stato.
Quando sono entrato nel suo laboratorio ho subito capito che sarebbe stata solo una questione di tempo…
Si, ce n’è voluta ma alla fine Sergio Cambi, usando come modello un’altra Condor I (per inciso gentilmente prestatami per questa operazione dal mitico Branzino) è riuscito nientemeno che a ricostruire la piccola levetta ricavandola da un pezzo di acciaio grezzo e poi a saldarla al meccanismo di ricarica dell’otturatore.
Un intervento di microchirurgia a cui devo tanto di cappello.

Adesso la nonnina è di nuovo in piedi, l’otturatore scatta che è una meraviglia, il suo 50mm regala foto ricche di contrasti e gran nitidezza.
E’ davvero un piacere riaverla tra le mani. Grazie Sergio !

Anche se non sei proprio di queste parti e magari sei “prevalentemente digitale” (come me del resto) segnati comunque il suo indirizzo. Può sempre servire…

Diesse Sas Di Cambi Sergio & C. Riparazione Materiale Fotocine.
Via Norvegia 2 – 50126 Firenze – Tel : 0556532212

—- Aggiornamento 08/01/2016 —-
Purtroppo mi giunge la triste notizia che Sergio Cambi ci ha lasciato.
E’ una brutta perdita per la comunità fotografica locale, in particolare per chi ama l’analogico e le macchine più datate.
Sergio lascia una lacuna di competenza e disponibilità che non sarà possibile colmare.
Lo saluto con il link ad un suo ritratto fatto da Martino Meli proprio nel suo negozio.

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Fran BobadillaTempo fa parlavo del luogo dove abbiamo svolto il terzo Sharing Workshop.
E’ il Wave Buba, un posto ricco di fascino, opere ed oggetti interessanti.
Un po’ laboratorio ed un po’ studio, ci si respira un’aria di grande libertà creativa.
L’ideatore di questo spazio è Fran Bobadilla, un artista eclettico e generoso che ci ha ospitati partecipando con curiosità alla nostra giornata di workshop fotografico e condividendo senza problemi i suoi spazi ma anche il suo approccio creativo.

Ho pensato di proporre a Fran una breve intervista qui sul blog, un’occasione per conoscerlo meglio ed apprezzare il suo stile essenziale e diretto.

Ciao Fran. Ci racconti come nasce la tua passione per l’arte?
Come tutte le passioni, non nascono, sono lì e si ribellano. Bisogna saperle ascoltare, assecondarle, coccolarle, castigarle e coltivarle.

Ma tu da piccolo cosa volevi fare da grande?
Da piccolo volevo fare il grande, e ora che comincio a essere grande voglio ritornare a essere piccolo.

Che definizione daresti dell’odierno Fran Bobadilla artista?
Un ciclone a tre velocità

Departures

Departures - Misto su tela @ Copyright 2010 Fran Bobadilla

In molti sono rimasti colpiti dal progetto Urban Buba ed i tuoi mobili-scultura. Ti senti più artista visuale o creatore di opere tangibili ed utilizzabili tutti i giorni?
Parto dalla pittura, senza preoccuparmi molto della meta.
Anche le opere bidimensionali possono e devono essere tangibili, vanno “utilizzate” per alimentare i sensi, vanno rilette e rivisitate per continuare a scoprire dei particolari.

Dicci qualcosa sul tuo processo creativo. Come nascono le tue opere?
Lavorando e sbagliando.

Hai qualche aneddoto da raccontare su cose che ti sono successe mentre eri in azione alla ricerca di qualche elemento o pezzo utile ai tuoi lavori?
Mi rimane qualche cicatrice, diverse ubriacature e un paio di pomeriggi in questura a dare delle spiegazioni mai comprese.

Che tipo di reazione ha il pubblico alle tue opere?
Non manca mai di sorprendersi.

Che tipo di rapporto hai con la fotografia?
Effimero, mi serve come ponte. Scatto continuamente, con digitale e diapo analogica, poi ritaglio di qua e di la. Tutte queste immagini entrano nel mio archivio separate in: architettura, corpi, piante, animali, oggetti e volti. Poi le stravolgo.

Bobadilla_4

Tea Time @ Copyright 2010 Fran Bobadilla

Cos’è che ti colpisce in una fotografia, che ti po di scatti ti piacciono e c’è qualche fotografo che ammiri in particolare?
Mi piacciono le fotografie che fanno rumore, sia scattate con previa elaborazione scenica che quelle sparate a raffica dirette al cuore.
Madoz mi annoia, con Bresson trattengo il respiro. Mi rilasso con Wolfgang Tillmans e mi viene l’acquolina in bocca con D. Hockney.

Durante lo Sharing Workshop ci hai mostrato una tecnica di trasferimento dell’immagine da fotografia alla carta. Vuoi parlarne per chi non era presente?
Meglio organizzare un altro workshop, la buona cuccina va assaggiata a caldo, dirlo qua sarebbe una vendetta.

Che progetti artistici hai per il futuro?
Uno grosso, tanto quanto alto (6 metri), pensato per eliminare (sostituire), per non veder più una opera che non riesco a buttare giù.

——-

Un grazie sincero a Fran per la grande disponibilità, l’ospitalità e l’entusiasmo dimostrati.
Puoi approfondire la conoscenza di questo artista anche attraverso il suo sito internet o, se ti è possibile, il suo atelier/laboratorio Wave Buba a Sesto Fiorentino.

Ed è proprio durante l’inaugurazione del laboratorio che è stato realizzato il video che puoi vedere qui sotto. Una piccola occasione per provare a respirare l’aria di freschezza e creatività che lo caratterizza.

Ti è piaciuta questa intervista ? Vuoi farne conoscere il protagonista anche ad altre persone ? Condividi questo  post su Facebook o Twitter semplicemente cliccando sul bottone qui sotto.

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photoexperiencers shooting

Photoexperiencers © 2010 Pega

Alcune settimane fa ho partecipato ad una interessante iniziativa, qualcosa a metà tra un workshop ed una missione fotografica : gli organizzatori la chiamano “fotoesperienza”.

Ci siamo trovati con i ragazzi di Photoexperience nel pomeriggio di un sabato di Dicembre presso un agriturismo a due passi dalla meravigliosa abbazia di San Galgano, ad una trentina di chilometri da Siena. Nonostante la stagione decisamente freschina, devo dire che l’atmosfera si è subito dimostrata molto calda ed amichevole, con una splendida accoglienza presso la struttura ricettiva ed un immediato tuffo in quella esperienza fotografica che ci avrebbe aspettati il giorno successivo.

Leonardo ed Andrea, organizzatori dell’evento, ci hanno messi totalmente a nostro agio con un ottimo briefing sulla “levataccia” che ci avrebbe attesi di lì a poche ore e sugli spunti fotografici che la giornata ci avrebbe riservato, affascinandoci anche con un interessante racconto sulla vita e le gesta del personaggio di cui avremmo ripercorso le orme : San Galgano Guidotti.
Un’ottima cena nell’agriturismo è stata poi l’occasione ideale per conoscere i vari partecipanti e scambiarsi anche qualche dritta tecnica.

riflessodalba

Riflesso d'alba © 2010 Pega

La mattina della domenica si preannunciava fredda ma limpida.
Entrare nell’abbazia di San Galgano prima dell’alba è qualcosa che credo ogni appassionato di fotografia dovrebbe sperimentare; i racconti ascoltati la sera prima tornano alla mente, silenzio è quasi irreale, si cammina cercando istintivamente di non far rumore, si estendono con cautela gli steli dei treppiede congelandosi le mani e… si comincia.
Sono scatti fatti mentre pian piano il sole comincia ad illuminare l’interno dell’abbazia, creando splendidi giochi di luce attraverso le finestre. E’ uno spettacolo.
Molto interessanti gli spunti creativi e tecnici che, quasi come in un workshop, i nostri accompagnatori ci hanno suggerito, evidentemente forti di una notevole esperienza in questi luoghi magici.
Non so bene quanto ci siamo trattenuti a far foto dentro e fuori l’abbazia mentre il sole saliva lentamente, quel che è certo è che quando ci siamo diretti verso la meta successiva : la vicina cappella con la “spada nella roccia”, era ormai giorno fatto.

spadanellaroccia

La spada nella roccia © Copyright 2010 Pega

Da qui, dopo altri scatti interessanti, ci siamo poi mossi verso il paese di Chiusdino, luogo natale di Galgano, un posto veramente ricco di interessanti spunti fotografici con le sue viuzze ed intrecci di strade e scale.

Non poteva alla fine mancare la meritata mangiata conclusiva della “photoexperience“, un momento in cui riposarsi e fare quattro chiacchiere insieme, riguardando gli scatti fatti poco prima.

Insomma, devo dire che mi sono proprio divertito e consiglio questa esperienza a chi vuole unire la fotografia con la scoperta di qualche tesoro della nostra terra attraverso un tipo di iniziativa organizzata in modo interessante e molto adatta anche ai casi di coppie dove uno dei componenti non sia totalmente interessato alla fotografia.  
Photoexperience organizza con regolarità questi workshop, informandone gli interessati sul sito.
Non mancherò comunque di parlare ancora di questi eventi anche qui sul mio blog dato che ho con piacere accettato di inziare con Photoexperience una fattiva collaborazione.

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Pino Moscato

Pino Moscato

Tempo fa lo avevo intervistato ed ora ecco che se ne esce con un libro ed anche una mostra… in un colpo solo !
E’ Pino Moscato, amico e frequentatore di questo blog che mi racconta di come tutto sia nato da una semplice mail inviata circa un anno fa a La Mandragora, una casa editrice che si occupa di arte, contenente qualche link al suo album su Flickr…

Il frutto che ne è spuntato è un libro con relativa mostra che si intitolano : Firenze un viaggio nella bellezza.

La presentazione del volume e l’inaugurazione dell’esposizione fotografica saranno il 18 dicembre alle ore 18.00 presso Agora|z a Palazzo Strozzi a Firenze con la partecipazione di Luca Toschi e Roberto Maragliano.

La mostra sarà poi aperta al pubblico dal dal 19 dicembre al 23 gennaio.

Carrozze a piazza duomo

Carrozze a piazza duomo - © Copyright 2009 Pino Moscato

I proventi della vendita delle fotografie esposte o scelte a catalogo disponibile in sede saranno devoluti alla “fondation Jerome LeJeune”: fondazione riconosciuta di pubblica utilità per il superamento delle malattie genetiche dell’intelligenza (www.fondationlejeune.org)

E’ innegabile, la pubblicazione e l’esposizione sono tra le principali soddisfazioni che un fotografo può trarre dalla sua passione ed anche nel suo caso non si fa eccezione. E’ una forma di riconoscimento che Pino confessa di inseguire da anni e che probabilmente si merita anche per la grande passione con cui ha fotografato una Firenze di cui si è innamorato dopo esservicisi trasferito da Roma, creando immagini sempre particolari, spesso utilizzando la tecnica dell’HDR.

Via dei Calzaiuoli

Via dei Calzaiuoli - © Copyright 2009 Pino Moscato

Faccio tutti gli auguri di un grande successo a Pino che in questo momento mi dice di essere totalmente preso da quelle mille incombenze che precedono un impegno come questo : dalla scelta della carta fotografica e dei passpartout all’invio dei file… mantenendo però quelli che sono i soliti impegni della vita quotidiana.

Mi ha colpito una frase che ha usato in una mail, in cui paragona le sue sensazioni dell’avvicinarsi alla fatidica data del 18 dicembre a quelle di un matrimonio… con l’arte della fotografia.
Beh, Pino, cos’altro aggiungere… FELICITAZIONI !!!

🙂

E non è tutto.
Ecco anche un’anteprima di tutto questo in un breve video.

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