Ottanta weekend assignment e non sentirli… ed è pure Pasqua. Quale migliore occasione per proporti un tema come questo? Sì proprio l’UOVO dunque 🙂
L’uovo è un gran soggetto fotografico, in tutte le sue versioni. E’ una forma particolare e perfetta su cui la luce arriva senza creare segni netti, niente ombre violente, solo sfumature. E’ affascinante quanto inizi ad osservarlo.
L’uovo può essere quello classico naturale ma anche una forma creata dall’uomo, come quello pasquale in cioccolata, magari scura, ed allora ecco che la faccenda fotografica diviene ancora più difficile.
In ogni caso bando alla teoria: per questo fine settimana il tema è questo. Come al solito puoi provare ad interpretarlo con massima libertà e divertimento, con poi il classico invito a postare la tua immagine in un commento a questo post.
Con l’occasione ti ripropongo anche un interessante video, realizzato dal fotografo Joe Edelman proprio con un uovo. E’ una piccola lezione sulla luce, semplice ed elegante, un esperimento che puoi provare a fare proprio in occasione di questo weekend assignmnent. Buona Pasqua!
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Posts Tagged ‘luce’
Weekend assignment #80 : l’UOVO
Posted in Culture, Technique, video, tagged 80, assignment, creatività, eighty, esercizio, fotografia, luce, pega, tecnica, uovo, weekend on 30/03/2013| Leave a Comment »
Le parole chiave delle tue foto
Posted in Culture, tagged aria, buio, canna, cannone, copriranno, dal fondo del pozzo, eco, freddo, guardare in alto, Keywords, la libertà è fuori, lancio, luce, pioggia, prigione, proiettile, rami, rompifiamma, silenzio, sogno, sole, solitudine, spazio, speranza, Torre, umidità, volare on 29/01/2013| 5 Comments »
L’idea mi è venuta vedendo la miriade di visite che ha accompagnato il post di qualche giorno fa in cui proponevo il documentario sui fotografi del National Geographic. Il contatore è improvvisamente schizzato a livelli senza precedenti. Per quale motivo? Certo, il video è molto bello ed interessante ma non mi pare che giustifichi il fenomeno. L’idea che mi sono fatto è che c’entri qualcosa quell’insieme di parole che ho scritto come appunti e concetti associati al documentario che poi altro non sono che “keywords”.
In questo caso le parole chiave sono forse il veicolo di contatti e visite sul post ma poi ho pensato che possono anche essere un modo per osservare e descrivere in modo diverso le nostre foto. Un modo sintetico ma allo stesso tempo profondo.
E’ un concetto che voglio sviluppare meglio in seguito. Per il momento ti propongo un esperimento: prova a prendere una tua fotografia e ad associarci almeno una ventina di parole chiave. Fallo in modo libero e creativo, alla ricerca di concetti, emozioni ed elementi interessanti, anche “laterali”. L’obiettivo non è tanto quello di descriverla ad un motore di ricerca, quanto piuttosto analizzarla ed approfondirla, magari osservandola in un modo diverso da come ti è capitato di fare in precedenza.
Io intanto ci provo con la mia Perfect Imperfections (sopra):
Torre, cannone, lancio, spazio, proiettile, canna, rompifiamma, speranza, dal fondo del pozzo, prigione, aria, guardare in alto, umidità, la libertà è fuori, sogno, volare, rami, copriranno, luce, pioggia, sole, buio, luce, freddo, solitudine, eco, rimbombo, bagliore, rifugio, silenzio, ombre.
🙂
Non hanno ucciso l’Uomo Ragno
Posted in Culture, Flash shots, People, Photography portraits, Technique, tagged Comics, Cosplay, costume, fotografia, imbrunire, Lucca. ragnatela, luce, spiderman, supereroe, Uomo Ragno on 04/11/2012| 4 Comments »
Ne sono certo, non hanno ucciso l’Uomo Ragno: io l’ho incontrato al Lucca Comics.
Era quasi l’imbrunire, lui prima si era appostato sotto un cornicione a guardare da lontano i tanti partecipanti che sciamavano per le strade, poi ha capito che era tra amici, che poteva mescolarsi con la folla, libero.
Nessuno voleva ucciderlo e così l’Uomo Ragno è sceso ed ha iniziato a divertirsi, parlare con le persone e girare tranquillo per la città di Lucca che, come ogni anno ospita una bellissima manifestazione. Migliaia di cosplay provenienti da tutta Italia ma anche dal resto d’Europa e del mondo con i loro bellissimi costumi che sembrano uscire dalle dimensioni parallele dei loro personaggi: fantasy, fumetti, fiabe, videogiochi, saghe cinematografiche o televisive. E’ un universo culturale vastissimo, fatto di immaginario, passione, fantasia e divertimento.
L’Uomo Ragno mi ha detto di sentirsi davvero a casa al Lucca Comics, perché durante i giorni di questa festa si può vagare per le strade incarnando un eroe o un mostro, un carnefice o una vittima, un personaggio reale o di fantasia, senza dover sottostare a regole o vincoli di età.
Al Comics nessuno ti giudica, al contrario c’è un’aria di condivisione ed ammirazione gli uni degli altri, rispetto e curiosità reciproca. Una gran bella atmosfera.
Insomma l’Uomo Ragno era proprio contento, così ho colto la palla al balzo e gli ho chiesto se potevo fargli un ritratto. Non se lo è fatto dire due volte: con un salto si è appeso a testa in giù e senza farsi troppo notare si è messo in posa.
Ciao Lucca!
🙂
Weekend assignment #69 : silhouettes
Posted in Culture, Technique, tagged assignment, blog, compito, creatività, fotografia, luce, missione, ombra, pega, silhouette, weekend on 27/10/2012| 6 Comments »

Downhill riders – © Copyright 2009 Pega
Per questo weekend ti propongo un nuovo “assignment”: silhouettes.
La luce illumina ma le ombre definiscono; la silhouette è sfruttare all’estremo questo concetto, fino a rendere l’ombra la protagonista dell’immagine.
In questo fine settimana prova a fotografare con in mente questa missione. Cerca di realizzare qualche scatto in cui una silhouette diviene l’elemento principale. Sfrutta luce ed ombra per trasformarla nella protagonista di qualche scatto.
Poi, come propongo sempre, se vuoi prova a pubblicare in un commento qui sotto il link alla foto.
E’ divertente ed interessante condividere e può portare a vedere la tua foto visitatori che la apprezzeranno.
Ciao e buon weekend.
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Le foto alla Luna
Posted in Culture, tagged esposimetro, fotografia, luce, Luna, Moon, notte, pega on 19/10/2012| 9 Comments »
Lo so che qualche volta hai provato, del resto chi non ha mai tentato di fare qualche scatto al nostro bel satellite?
In genere ai primi tentativi si rimane delusi. La Luna non è un soggetto difficile, ma senza qualche accorgimento non si riesce a farle una foto decente. Come per i fulmini, di cui parlavo qualche post fa, anche con la Luna è divertente provare a cimentarsi.
Una delle cose da tenere presente è che la luminosità di questo corpo celeste è notevole, spesso inaspettata. Specialmente se intendi fotografare la Luna piena, considera un’impostazione di esposizione molto simile a quella di un soggetto in piena luce diurna. Del resto la Luna è davvero in piena luce solare diretta.
Gli esposimetri delle nostre fotocamere vengono facilmente ingannati da una situazione come quella di una abbagliante Luna che si staglia nel cielo notturno, quindi conviene calibrare l’esposizione impostando una modalità spot, pena la totale sovraesposizone della stessa.
Ovvio che i migliori risultati si avranno potendo disporre di un buon tele ma non sono da sottovalutare le notevoli capacità di crop delle moderne fotocamere digitali che, anche con un 200mm permettono risultati accettabili.
Altro elemento da non trascurare è che la Luna si muove, lo fa più velocemente di quanto non ci si aspetti. Piazzando la fotocamera su un treppiede ed osservando il nostro satellite nell’oculare (o nel display), è evidente il movimento orbitale che, senza la scelta di un tempo di esposizione adeguatamente rapido, causerà un sicuro mosso. In genere comunque questo non è un problema, vista la discreta quantità di luce che si ha a disposizione e normalmente si riesce a scattare con tempi intorno a 1/1000 o più a seconda della luminosità della serata (e dell’obiettivo).
Il resto lo farà la fortuna, o la perseveranza di trovare il momento ed il luogo adatto, per godere di un cielo limpido e privo di foschie che renderebbero vani i tentativi di fare qualche bello scatto.
Weekend assignment #63 : il fisiogramma
Posted in Culture, Technique, tagged assignment, figure, fine settimana, fisica, fisiogramma, geometria, light painting, luce, oscillazione, pega, pendolo, physiogram, weekend on 04/08/2012| 16 Comments »
I fisiogrammi erano già noti nell’ottocento e furono ampiamente studiati da scienziati attenti alla descrizione di fenomeni fisici e matematici.
Per questo weekend assignment ti propongo di provarci, è un curioso esercizio di light painting molto più semplice di quel che sembra, basta qualche tentativo e poi, un po’ di creatività.
Si può giocare con diversi tipi di luce, sfruttando ad esempio lampadine lampeggianti, ma anche cercando di imprimere movimenti irregolari o perturbando l’oscillazione. Si può variare il setup in mille modi, attorcigliando il filo, inquadrando obliquamente o addirittura rivoluzionando tutto facendo oscillare la fotocamera oltre alla luce. Le possibilità sono infinite.
In questo fine settimana ti invito a divertirti con questa tecnica, vedrai che le soddisfazioni non tarderanno. Dopo, se ti va, posta in un commento qui sotto la tua foto condividendo “il prodotto della tua missione”. Confrontarsi è divertente e può aiutarti a scoprire persone che apprezzano le tue immagini.
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Il fotografo cavia nucleare
Posted in Culture, History of photography, People, video, tagged armi, atomica, atomico, bagliore, bomba, cancro, deserto, distruzione, esperimento, fotografo, ground zero, guerra fredda, lavoratore, luce, malattia, militari, morte, Nevada, NOWAR, nucleare, radiazioni, salute, stati uniti, test site, tumore, vittime, volontari on 19/07/2012| 2 Comments »
Esattamente cinquantotto anni fa.
E’ il 19 luglio del 1957, nel pieno della guerra fredda. Negli Stati Uniti la popolazione vive nel terrore di possibili attacchi nucleari.
Tra esperimenti atomici sopra e sotto il suolo viene deciso che l’opinione pubblica ha bisogno di essere un po’ tranquillizzata.
Vengono trovati cinque volontari. Sono ufficiali dell’aviazione disposti a beccarsi in pieno un’esplosione nucleare. Rimangono in piedi e senza protezioni sul terreno del deserto del Nevada mentre un (modesto) ordigno atomico da 2 kiloton viene fatto esplodere a 10 mila piedi (circa 3,3Km) sopra di loro.
Nessuno sa che fine abbiano fatto quei poveretti. Se siano sopravvissuti a lungo a quell’esperienza o morti poco dopo di cancro, come successe a tanti membri di troupes cinematografiche che in quei luoghi girarono film western poco tempo dopo.
Erano cinque volontari.
Ma con loro c’era una sesta persona: il fotografo che scattò immagini e realizzò il breve filmato che puoi vedere qui sotto.
Lui non era un volontario, era lì per lavoro.
Il viaggio di Fotone
Posted in Culture, tagged elettromagnetica, energia, fotografia, fotone, fusione, immagine, luce, nucleare, onda, particella, pianeta, rimbalzo, sole, stella, storia, viaggio on 27/06/2012| Leave a Comment »
Da qualche parte tra le spire di una galassia c’era una volta una stella, un immenso agglomerato di tanti (ma tanti) piccoli atomi di idrogeno, tutti fitti fitti ammassati e schiacciati insieme dall’enorme massa di quel corpo celeste perso nel vuoto dell’universo.
Un giorno, due di quei minuscoli atomi cedettero alla pressione e decisero di unirsi, fondersi e scomparire, lasciando al loro posto un lampo di energia.
E questo lampo viaggiò.
In sè conteneva misteriose creature tra cui una strana forma di vita un po’ energia ed un po’ particella, infinitamente piccola e veloce, che si chiamava fotone.
Fotone viaggiò solo alcuni minuti, coprendo in questo breve lasso di tempo una grandissima distanza che è difficile persino immaginare. Ad un certo punto, sul suo cammino, incontrò un bel pianeta blu che permise solo a particelle come lui di avvicinarsi e penetrare la sua atmosfera.
In un istante Fotone attraversò strati sempre più densi di aria, limpida e chiara, arrivando fin quasi a terra. Lì, in una limpida giornata di sole, rimbalzò sul viso di una bella ragazza.
Era la prima volta che cambiava direzione da quando era nato, dopo milioni di chilometri di viaggio, la sua avventura era quasi alla fine. Il rimbalzo lo portò ad entrare in uno strano barattolo dotato di lenti, dietro al quale il fotone finì in una scatoletta contenente uno strano congegno, su cui si spense.
Fotone era finito su quel particolare aggeggio insieme a tanti suoi simili, compagni di viaggio nati con lui pochi minuti prima sulla stella lontana.
Non fu la fine perchè lo spegnersi della loro breve vita aveva appena dato origine ad una nuova storia.
…
[continua nel prossimo post]
L’insegnamento dell’uovo
Posted in Culture, Technique, video, tagged capire, comprendere, egg, esperimento, fotografia, insegnamento, luce, ombre, pega, tecnica, uovo, video on 17/06/2012| Leave a Comment »
In questo video, il fotografo Joe Edelman ci insegna una cosa davvero interessante: usare un uovo per capire la luce.
Una lezione semplice ma molto efficace. L’uovo è chiaro, liscio e regolare. La sua forma è perfetta per studiare come la luce, insieme alle ombre, definisce gli oggetti e caratterizza l’immagine fotografica.
E’ un esperimento che puoi provare a fare a casa, basta una normale lampada ed un uovo appoggiato su una superficie.
Capire la luce è fondamentale in fotografia e questo potrebbe essere l’esercizio definitivo.
Utile a grandi e piccini… non farti scoraggiare dal parlato in inglese e guardalo con fiducia.
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Il peperone reloaded
Posted in Black and White, Culture, History of photography, tagged arte, bianco e nero, Edward Weston, fotografia, luce, novecento, peperone, pepper, still life, storia, trenta on 01/06/2012| Leave a Comment »
È passato un po’ di tempo da quando scrissi un breve articolo su quella che, personalmente, considero una tra le più belle foto mai realizzate. E così oggi ti ripropongo quel vecchio post e ti invito a gustare, anzi ri-gustare questa splendida immagine che è parte integrante della storia della fotografia
“Peperone numero trenta” di Edward Weston.
Forse una tra le opere più famose di un grande maestro della fotografia del novecento.
Ogni volta che osservo questa immagine non posso fare a meno di rimanere ammirato ed è forse per questo che è una tra le mie foto preferite in assoluto.
Non è solo la perfezione del bianco e nero, la sensualità delle forme cercate e trovate dal fotografo, non è solo la luce perfetta con quel buio dietro ed i dettagli che risaltano sulla superficie morbida.
C’è qualcosa che mi affascina in particolare…
E’ quel “numero trenta”.
Il numero racconta la storia di questa foto, dei vari tentativi dell’artista di trovare lo scatto perfetto.
Peperone numero trenta significa che ci sono almeno altri ventinove peperoni che Weston fotografò nel percorso che portò a questo capolavoro.
Insomma, l’opera non è frutto di un isolato colpo di genio o di uno scatto fortunato. E’ il risultato di un lavoro di ricerca e tentativi, è impegno e fatica.
Mi diverte provare ad immaginare Edward Weston che nel 1930 si concentra su questo progetto di still life e magari incassa anche qualche battuta ironica di qualcuno che lo deride scherzando su un fotografo che si ostina ad immortalare ortaggi… Ma Weston sa cosa vuole e continua a fotografare peperoni…
Il numero trenta è per me il tassello chiave di quest’opera.
E’ uno dei tanti casi in cui il titolo integra e completa un capolavoro, raccontando una storia che aiuta ad avvicinarci all’autore e a capire la passione, il talento ed anche la determinazione di un grande artista.
Ed ora… non ci resta che fare un salto al mercato, a vedere che cosa c’è di interessante e sensuale tra i prodotti di stagione…
🙂














