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Tatoopsy

Tatoopsy – © Copyright 2009 Pega

Ogni tanto propongo ai lettori di questo blog una “missione fotografica” da svolgere nel fine settimana, una sorta di incarico che spinga ad approfondire un tema in modo creativo e divertente.
Dopo aver scattato invito poi a condividere i risultati di queste semplici missioni, per farlo non hai che da mettere, in un commento a questo articolo, il link al tuo album Flickr o a qualsiasi altra piattaforma di condivisione su cui avrai messo le tue immagini.

Forse è per il fatto che si sta svolgendo il Florence Tatoo Convention 2010 che questa volta il tema mi è venuto facilmente : in questo fine settimana prova a fotografare : i tatuaggi.

E’ un tema intrigante, si può svolgere in molti modi, magari andando in giro a scovare le parti di epidermide decorata che così di frequente fanno capolino anche con gli abbigliamenti autunnali, oppure privatamente dedicandosi alle parti tatuate di qualcuno che vorrà prestarsi ad un set dedicato a questo assignment.
Sta a te decidere se sfruttare il tatuaggio come dettaglio della foto o addirittura come protagonista. Interessante potrebbe essere anche andare a scattare dove questa forma di body art nasce, magari proprio nello studio di un tatuatore professionista.

Insomma, in questo weekend prova a cercare, notare e fotografare il tatoo. Poi, se vuoi, condividi  con tutti i lettori del blog. Sarà divertente e potrà portare a vedere la tua foto visitatori che la apprezzeranno.

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AfterSi. Una foto che poteva nuocere, ma non è quella che vedi qui accanto. Quella a cui mi riferisco nel titolo di questo post non l’ho scattata.
Su quel tetto umido, senza essersi opportunamente assicurato, stava poco prima un uomo.
Lavorava a diversi metri dal ponteggio, con un piede appoggiato sul debole canale della grondaia. Sistemava le tegole.

D’istinto ho preso la macchina pensando di poterci tirar fuori un buon scatto ma poi mi sono fermato.
Ho cominciato a chiedermi se mettermi a far foto a quella persona fosse stata una buona idea.

L’accorgersi di essere osservato ed oggetto di attenzioni fotografiche lo avrebbe di certo preoccupato, aggiungendo pericolo ad una situazione già abbastanza rischiosa.

Ho preferito non farmi vedere e non scattare, per me non era così importante, per lui avrebbe potuto esserlo fin troppo.

A volte la fotografia è una cosa strana.

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trio

Trio - © Copyright 2010 Pega

Si è svolto tra il 29 Ottobre ed il 01 novembre il Lucca Comics and Games , un evento che ha invaso la città toscana con una spettacolare moltidudine di appassionati provenienti da tutta Italia.

Tra questi erano molto numerosi i cosplayer, che giravano per le strade ed i bastioni  sfoggiando i loro splendidi e colorati costumi.
Sembravano materializati direttamente dalle dimensioni parallele a cui appartengono i loro personaggi : fumetti, videogiochi, fantasy, saghe cinematigrafiche e televisive, un universo culturale quasi sconfinato, fatto di immaginario, fantasia, divertimento e condivisione.

Avevo deciso di andare a dare un’occhiata di persona, dopo averne parlato con Trymanit  , scoprendo che questo appuntamento di Lucca è forse il più importante tra quelli che si svolgono ogni anno in Italia ed è un’occasione fotografica notevole, anche per chi non conosce bene il genere e non sempre afferra il significato di qualche personaggio o dei raffinati dettagli curati con grande passione.

Cosplay beauty

Cosplay beauty - © Copyright 2010 Pega

I cosplayer sono generalmente i creatori dei loro stessi costumi, felicissimi di farsi fotografare, sempre entusiasti e disponibili per mettersi in posa secondo quello che è lo stile del personaggio che incarnano.
Devo dire che sono veramente instancabili, visto anche il discreto numero di fotografi che incrocia per le strade di Lucca per questo evento.

yellow lady

Yellow Lady - © Copyright 2010 Pega

Purtroppo in questi giorni il meteo non si è rivelato dei migliori per una manifestazione del genere e la pioggia ha creato qualche inghippo ma nonostante questo solo pochi cosplayer si sono fatti intimidire e le strade erano comunque decisamente affollate.
Devo dire che mi è piaciuta molto l’atmosfera che si respira, un’aria  festosa dove tutti sembrano conoscersi, o almeno riconoscere i rispettivi personaggi, facendo immancabilmente amicizia e contribuendo a fare di questo evento un’esperienza decisamente affascinante.
Davvero bello.
Arrivederci al Lucca Comics & Games 2011 !!

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Sharkoman

Sharkoman

Eravamo a bocca aperta, come bambini, tutti incantati ad ascoltare ed osservare Fulvio che ci stava parlando di pareidolia durante lo scorso Sharing Workshop.

Che cos’è la pareidolia? Beh, pazienta solo un paio di righe perchè preferisco lasciare a lui l’onore della descrizione di questa forma espressiva basata sulla creatività e sull’istinto.

Fulvio (aka Sharkoman) è un artista.
In lui passione e talento si uniscono agli studi di arti visuali ed esperienze che vanno dal disegno alla regia. Un creativo vero che ammiro ed al quale ho pensato di chiedere di contribuire a questo blog con un’intervista.

Ciao Fulvio. Nel recente Sharing Workshop ci hai incantati con la tua presentazione sulla Pareidolia. Ci dai una tua definzione personale di questa forma espressiva?
Volentieri. E’ la ricerca di forme umane, animali o altro in cose e materiali disposti dal caso (la pareidolia, appunto) è un gioco che, oltre ad affinare l’occhio in generale, permette di accrescere il livello personale di fantasia visiva “donando” all’immagine trovata un senso che nasce esclusivamente nella testa dell’osservatore. L’uomo è evidentemente portato a umanizzare tutto, a dare un senso compiuto alle cose intorno a lui…la pareidolia pare quasi il lato fantastico della scienza, e non a caso molte foto di presunti fantasmi e alieni su marte fanno capo a questo argomento.

Colpo di testa

Colpo di testa – © Copyright 2010 Fulvio Petri

Com’è che hai iniziato a catturare in fotografia queste immagini?
Sono sempre stato un patito della composizione, anche nelle foto ricordo con gli amici mi son sempre divertito a cercare un punto di vista particolare, rimediato al momento e magari nel caos totale di una festa. Passando dalle persone agli oggetti, la pareidolia (che io nella mia raccolta su flickr ho ribattezzato “accostamenti espressivi”) è venuta da sé…
amo molto l’astrazione e l’emozione mediata da un qualcosa di apparentemente estraneo. Amo l’ironia e tutto quello che spinge a riflettere sull’ambiguità e la precarietà del vivere, dei sentimenti, del mondo intero. Il cercare inquadrature che creino un qualcosa di sensato dà una strana soddisfazione, nasce appunto per gioco, ma poi diventa l’inizio di un microcosmo del tutto personale, dove l’ambiente stesso ti parla, sorride o piange. Mi son ritrovato a fare foto di facce o scenette pareidoliche quasi senza accorgermene, non appena ho approfondito l’argomento fotografia. Le prime erano facce semplici, poi si sviluppa un curioso “affinamento” delle catture trovate, potenzialmente senza fine: da un unico piano visivo (macchie su muro, oggetti casalinghi, nuvole, ecc), a formazioni su piani diversi (elementi eterogenei posti in prospettiva); dalle faccette di cui prima, alle scene più articolate e complesse (figure antropomorfe, animali, scenette), in tutte le gamme possibili di stilizzazione.

ZebraMan

Zebraman – © Copyright 2010 Fulvio Petri

E per la fotografia? Raccontaci un po’ come hai iniziato e quali esperienze pensi ti abbiamo aiutato.
Come “praticante” ho una storia abbastanza recente: è con l’avvento delle possibilità digitali che ho iniziato a studiare un po’ meglio l’arte fotografica, vuoi per i minori costi, vuoi per la facilità con cui si scatta e si può subito controllare se si è fatto bene o meno…prima scattavo e via con semplici macchinette, senza capire granchè di fuoco, esposizione, apertura diaframma, ecc.
Solo nella composizione son sempre stato cosciente ed esigente (come accennavo prima)…penso che in tal senso abbia influito il fatto di aver sempre disegnato vignette, fumetti e illustrazioni; anche il cinema ha fatto la sua parte, mi ha sempre affascinato l’arte della regia e il narrare per immagini. Hitchcock è il regista che amo di più, con il suo amore per i dettagli visivi che raccontano le emozioni soprattutto quando gli attori sono fuori campo.
L’oggetto evocatore, che il contesto narrativo rende veicolo di significati e feticcio: una sedia vuota, una chiave, una tazza di caffè, un orologio, il getto di una doccia, e via discorrendo.
Diciamo allora che in tante mie foto gli oggetti sostituiscono direttamente gli umani anche nel volto, come in un sillogismo di pudore e simbolismo…

Dicci qualcosa sul tuo processo di selezione e postproduzione delle immagini.
Anzitutto, la cattura. Deve essere chiara, diretta, frontale e ben leggibile. Il formato è deciso dal soggetto; dato che gli elementi formanti la scena o la faccia devono essere essenziali, è bene eliminare il più possibile l’intorno che non serve e tagliare la foto nel modo giusto. Non uso cancellare elementi, lascio tutto il più naturale possibile, vario solo i chiaroscuri dove serve e qualche volta ho tolto il colore se necessario. Mi piace che la cattura, oltre che interessante nel suo contenuto, abbia anche un minimo di estetica…ad esempio, tratto ed inquadro le mie facce artificiali come fossero dei veri ritratti.
Ah, una cosa importante: le immagini di cui mi interesso (parlo della cattura iniziale) devono essere formate dal caso e non “costruite” dall’intervento umano, tantomeno il mio. Devono solo essere “scovate” dall’occhio. Su questo sono rigoroso, spostando oggetti e rametti non avrebbe più senso.

L'omino felice dalle sabbie mobili - © Copyright 2010 Fulvio Petri

L’omino felice dalle sabbie mobili – © Copyright 2010 Fulvio Petri

Hai qualche aneddoto da raccontare su cose che ti sono successe mentre eri in azione alla ricerca di qualche scatto interessante?
Beh….tante persone che mi guardano come fossi matto mentre mi sorprendono tutto concentrato ad inquadrare fazzoletti di carta sporchi sull’asfalto o macchie su muro…ho avuto anche un bel po’ di rimproveri; molta (troppa) gente pensa che si debba fotografare solo i monumenti famosi o le spose ai matrimoni, e se scatti in zone brulle per loro sei un ladro o una spia, non possono credere che tu stia a cercare rottami, pozze, foglie marce, ecc.
in qualche caso ho pensato avessero anche qualcosa da nascondere…che so, un cadavere nel campo di fronte alla loro casa!

Qual è la reazione delle persone quando mostri le tue foto?
Migliore di quella della gente che mi vede scattare, per mia fortuna 😀
vedo i loro occhi che cercano le forme stupirsi come quelli dei bambini non appena le trovano…qualcuno nota anche particolari che magari non ho visto io, preso com’ero dall’imprinting originario…talvolta devo guidare io alla visione che ho fotografato, talvolta loro guidano me verso una visione totalmente diversa…c’è comunque sempre la ricerca di un qualcosa di pseudofigurativo nell’immagine. L’astrattismo puro mi ha sempre interessato poco.

Abissi

Abissi – © Copyright 2010 Fulvio Petri

Hai mai esposto i tuoi lavori? Hai qualche altro progetto in mente?
Ho fatto una mostra piccola ma molto ben allestita al “cuco” un bar-ristorante in centro a firenze, gestito da amici.
E poi 11 delle mie facce sono state scelte per un libro sulle facce (rigorosamente solo facce) pareidoliche che verrà stampato a breve; ci saranno un migliaio di “volti” da decine e decine di artisti flickeriani. Il ricavato credo andrà in beneficenza.
Infine, mi piacerebbe tanto fare un bel libro con le mie foto, dovrei decidermi ad usare un programma di questi online che ti permettono di farlo, ma ho un po’ di timore per la qualità delle stampe…accetto consigli!

Un domanda classica che faccio sempre: cosa significa per te la tua fotografia?
La fotografia è per me una cosa importantissima, da sempre. Mi emoziona la possibilità di fermare nel tempo un volto, un sorriso, uno sguardo di chi ti è amico, di chi vive o ha vissuto prima di te; una traccia indelebile che testimonia nel tempo, un ricordo, una cosa che acquista sempre più valore emotivo con il tempo. E la visione di una persona che ha scelto un pezzo di realtà per esprimere qualcosa di suo.
Anche le costruzioni pareidoliche sono frammenti di spazio fermati con “paranoia critica” (cito salvador dalì , un maestro nel dipingere illusioni ottiche all’interno dei suoi quadri – ossia il processo inverso e speculare a noi che le fotografiamo)nel tempo.
Molte delle visioni che ho fotografato non esistono più: quelle formate dalla pioggia, quelle di muri oggi in restauro, quelle date dalle piante o dai rifiuti…ma la foto le ha “fermate” in un’interpretazione particolare e talvolta suggestiva.

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Grazie a Fulvio per la grande disponibilità e l’entusiasmo dimostrati.
Voglio davvero consigliarti di approfondire la conoscenza di questo artista, per esempio gustandoti il suo fantastico album su Flickr, dove lo puoi trovare con il nick “Sharkoman“.

Alla prossima !

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Sharing Workshop 2 by Alessandro Morandi

Photo by Alessandro Morandi - © Copyright All Rights Reserved

Nel primo Sharing Workshop dello scorso Aprile ci eravamo solo limitati alla fotografia, in questo abbiamo anche mangiato molto bene. 🙂

A parte gli scherzi, voglio davvero ringraziare tutti gli intervenuti a questa seconda edizione dell’iniziativa di condivisione fotografica che si è svolta Domenica scorsa presso il Rifugio Gualdo, a due passi da Firenze.

SharingWorkshop_GualdoA turno i partecipanti hanno esposto un tema : si è parlato del rapporto tra fotografia e pittura, di storia del ritratto, siamo stati coinvolti in una sorta di divertente challenge creativa alla ricerca di scatti a tema ispirati da canzoni e film famosi ed abbiamo visto come si lavora con photoshop per ottenere immagini altamente drammatiche.

Un intervento molto ispirato e particolare ci ha mostrato come si possa partire da una foto di altri per produrre una creazione artistica che riesce a fondere pittura e poesia.

Ma non è finita qui, ci siamo poi immersi nel mondo della “pareidolia” ( l’associazione creativa di forme umane o animali nelle immagini di oggetti inanimati ), e quindi risaliti agli albori della fotografia e delle tecniche usate nell’ottocento, per poi concludere con un intervento che ci ha illustrato le tecniche per ottenere splendide foto panoramiche.

SW2Una giornata stimolante ed intensa, in cui chi prima ha ascoltato si è poi messo in gioco per condurre una parte di questo Sharing Workshop #2.

Anche stavolta devo dire che è stato perfettamente colto da tutti lo spirito con cui ho voluto organizzare la seconda edizione di questa iniziativa : la voglia di creare un’occasione di scambio reciproco di conoscenze ed argomenti.

Un grazie particolare a chi si è sorbito alcune centinaia di chilometri per arrivare a Firenze e prendere parte a questo evento, portando i suoi interessi, la sua visione e le sue competenze.

Per vedere qualche foto del workshop nel pool dell’apposito gruppo su Flickr cliccare qui.

Un arrivederci alla prossima edizione !

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Se sei interessato a partecipare ad uno dei prossimi Sharing Workshop scrivi a : sharingworkshop@gmail.com

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Alessia e la palla

Alessia e la palla - © Copyright 2008 Pega

Beh ormai ci siamo quasi.
Tra un paio di settimane ci troveremo con un piccolo gruppo di persone per quella che è la seconda edizione di un’iniziativa nata dalle righe di questo blog.
Lo Sharing Workshop  è imparare condividendo, incontrare altri fotografi con la stessa passione, voglia di mettersi in gioco e di socializzare, mettendo in pratica il simpatico detto : “se vuoi davvero conoscere qualcosa prova a spiegarlo agli altri“.
I partecipanti appartengono a livelli di esperienza fotografica e fasce di età diverse e, come per lo scorso workshop, qualcuno si sobbarca svariate centinaia di chilometri per venire.

Anche questa volta però sono rimasto sorpreso da quante persone mi abbiamo scritto interessate a partecipare ma solo come ascoltatori, perchè intimidite dal fatto di dover parlare e gestire una loro parte di workshop.
La trovo una cosa davvero strana.
Quello che mi incuriosisce è come nell’era in cui molti usano strumenti che consentono di esporre quotidianamente al mondo intero immagini, pensieri e dettagli della propria vita, le stesse persone poi trovino invece difficoltà a parlare di un argomento che appartiene alla loro passione davanti ad un piccolo gruppo di amici “dal vivo”.
Certo, tutti abbiamo la nostra dose di timidezza e riservatezza, tutti esitiamo quando dobbiamo metterci un po’ in gioco, ma qui si tratta di una paura strana, eccessiva, su cui invito a ragionare sul serio.
E’ un po’ come ciò che impedisce di approcciare una persona da cui si è attratti, regalando a questa subdola sensazione il potere di impedire tutto quello che potrebbe accadere invece facendosi avanti.

Personalmente, una volta resomene conto, cercherei ogni via ed ogni occasione per liberarmi di questo limite.

Beh, in ogni questo evento è ormai al completo e l’appuntamento è con i partecipanti a Firenze il 19 settembre per lo Sharing Workshop#2.

Farò del mio meglio per  postare poi sul blog un breve resoconto e qualche immagine e provare a condividere l’esperienza con tutti.

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Giulia

Giulia - © Copyright 2009 pega

Auto, moto, bus, bici, treni, aerei, navi, calessi, monopattini, slitte… chi più ne ha più ne metta…

Quotidianamente abbiamo a che fare con gli oggetti che ci permettono di spostarci, muoverci, viaggiare.
Si tratta di qualcosa che non di rado si presta bene a divenire il soggetto di qualche scatto interessante, e così per questo weekend ho pensato di invitarti a fare qualche foto proprio pensando ai mezzi di trasporto. 

Di sicuro non ci dovrebbero essere problemi ad averne a disposizione, ne siamo circondati. E così il fulcro della foto potrebbe anche essere nel rapporto, che a volte è di amore odio, che si ha con questi prodotti dell’ingegno umano.

Nel weekend prova a fotografare con occhio attento i normali mezzi di trasporto che hai intorno, oppure vanne a cercare qualcuno particolare, fanne comunque i protagonisti di qualche tuo scatto e poi, se vuoi, mostracelo postando un commento con il link alla tua foto.
Condividere con tutti i lettori del blog è divertente ed interessante e può portare a vedere la tua foto visitatori che la apprezzeranno.

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Florence Photowalkers 2010

Florence Photowalkers 2010 – By Pega

Voglio ringraziare calorosamente tutti i partecipanti alla Firenze Photowalk di Sabato 24 Luglio 2010 che ho avuto il piacere di condurre come leader (detto anche “lider” 🙂 ).
E’ stata una piacevole passeggiata in compagnia di un bel numero di amici accomunati dalla passione per la fotografia e la voglia di divertirsi insieme girellando per la città in cerca di qualche scatto memorabile…

Eravamo solo una delle oltre mille photowalk che si sono svolte nell’ambito dell’iniziativa “Scott Kelby’s Worldwidw Photowalk” che rappresenta il più grande evento al mondo della cosiddetta “fotografia sociale”.

Per la precisione ieri si sono svolte passeggiate fotografiche in ben 1.1111 città in tutti e cinque i continenti con la partecipazione di oltre trentatremila fotografi di qualunque tipo e livello, che si sono divertiti ed hanno socializzato ed imparanto gli uni dagli altri.

Ma non è finita qui.
Da oggi tutti i partecipanti registrati possono inserire una loro foto sul sito della Photowalk di Firenze e partecipare ad un contest dove come “lider” avrò l’onore e l’onere di scegliere la mia preferita ed aggiudicare un piccolo premio al vincitore o alla vincitrice, ma sopratutto farlo accedere alla fase mondiale del contest, dove i giudici saranno ben più qualificati e con in palio interessanti premi messi a disposizione dagli sponsor della manifestazione.

Ho infine aperto un apposito gruppo su Flickr in cui tutti i partecipanti alla photowalk potranno postare tutte le foto che hanno realizzato e che vorranno condividere.
Raccomando, anche a chi non ha partecipato, una visita approfondita a questo pool perchè ci sono foto veramente niente male!

Bene. E’ tutto.
Alla prossima FLORENCE PHOTOWALK 2011!!!

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aeroplano

Aeroplano – © Copyright 2010 Martino Meli (m|art)

Ebbene, hai scattato un sacco di foto, le hai pubblicate su Flickr o su Facebbok,  le hai mostrate privatamente o in qualche esposizione. Forse ti è anche capitato di vendere qualche tua stampa.
O forse no…

Ma hai mai pensato a chi potrebbero essere le persone veramente interessate alle tue fotografie? Intendo : ad avere qualcuna delle tue fotografie.
Forse facoltosi collezionisti d’arte? Gente comune?
O chissà, magari potrebbero essere proprio gli appassionati di fotografia, come te. Chissà…

Spesso chi fa foto è molto concentrato sulla propria produzione e solamente di rado volge lo sguardo verso quelle che sono le opere dei suoi colleghi. Trovo che questo sia un problema, o meglio un limite, anche perchè è proprio dal confronto con gli altri che spesso si traggono i migliori insegnamenti e gli spunti più interessanti per la propria creatività.

Tu per esempio quante foto di “altri fotografi” hai in casa?
Non parlo di riproduzioni su libri o poster commerciali di fotografie famose, parlo di stampe vere, tangibili e di qualità, opere di fotografi di cui ammiri il lavoro. Non necessariamente nomi noti.

Io trovo che sia molto bello avere foto fatte da altri e così ho iniziato pian piano a collezionarne alcune.
Qualche volta, come  nel caso della foto sopra, si è trattato di graditi regali, altre volte è stato uno scambio, altre ancora un deliberato acquisto.
Sto scoprendo il piacere di osservare da vicino la bellezza di una foto ben stampata, la sensazione di poterla toccare ed orientare nella luce.
E’ un piccolo piacere che, se quella stampa è in tuo possesso, puoi riprovare quando vuoi, un po’ come quando si ascolta e riascolta un pezzo musicale, scoprendone ogni volta un aspetto nuovo, come un suono che non si era mai notato, un dettaglio che fa cambiare la prospettiva.

Inizia la tua piccola (o grande) collezione.
Non te ne pentirai.

🙂

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SW_mosaic

Lo avevo promesso ai partecipanti del primo e sono felice di poter annunciare il secondo.
Il prossimo Sharing Workshop si svolgerà Domenica 19 Settembre a Firenze.

Se non sai di cosa si tratta ti invito a visitare l’apposita pagina dedicata a questa iniziativa che è aperta a tutti gli appassionati di fotografia.

La formula di questo secondo evento ricalcherà quella del primo, svoltosi lo scorso 17 Aprile a Villa Petraia ma, a differenza del precedente, si svolgerà sull’arco dell’intera giornata, prevedendo quindi anche una meritata pausa pranzo tutti insieme.

Negli Sharing Workshop ogni partecipante è sia fruitore che protagonista, perchè l’incontro viene suddiviso in brevi sessioni di circa 20 minuti in cui, a turno, ognuno prende la parola ed espone per gli altri un suo argomento a tema fotografico.

Se intendi partecipare sappi quindi che potrai parlare di ciò che vuoi, non importa a che livello, tutti gli argomenti sono graditi ed assolutamente ben accetti purchè attinenti alla fotografia.

La partecipazione è gratuita ma limitata ad un numero massimo otto (8) persone.

Non ci sono vincoli di età o livello tecnico. Se sei interessato potrai partecipare indipententemente dal fatto che tu sia un principiante o un professionista, l’importante è comprendere lo spirito dell’iniziativa : tutti possono imparare da tutti.

Per iscriverti manda una e-mail a sharingworkshop@gmail.com indicando, possibilmente, su quale argomento vorrai svolgere la tua sessione di workshop.

Dettagli sull’orario ed il punto di ritrovo saranno poi comunicati a tutti gli iscritti all’approssimarsi della data.

Ti piace ? Allora vieni. Sarà divertente.

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