Il ritratto fotografico cattura un brevissimo istante, cerca di congelare in quella frazione di secondo l’essenza di una persona, le sue emozioni e la sua intensità. Quando a realizzarlo è un fotografo di talento si tratta di una meravigliosa forma d’arte che, nonostante la relativa “giovinezza” della fotografia, affonda le sue radici nella storia dell’umanità.
Il “long portrait” è un ulteriore passo avanti.
L’idea è incredibilmente semplice: si tratta di creare le stesse condizioni di un ritratto tradizionale ma invece di realizzare “solo” una foto si realizza un breve video.
Non ci sono altri elementi oltre alla persona ritratta, è un’unica scena con una inquadratura fissa, non ci sono musiche o parlato e la durata può essere di alcune decine di secondi o qualche minuto.
I risultati che ne scaturiscono possono avere un’intensità veramente notevole.
Come esempio voglio portarti uno dei long portrait realizzati dal fotografo newyorkese Clayton Cubitt, un artista dallo stile crudo e molto diretto, che da tempo sperimenta questa forma di ritratto.
Cubitt ha chiesto a Graciella Longoria di posare nel giorno del primo anniversario della morte del padre della modella in un incidente stradale.
E’ un’opera decisamente intensa e particolare. Può piacere o meno.
Io ne sono rimasto piuttosto colpito.
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Qui altri video e long portrait di Clayton Cubitt su Vimeo.













Feedback emozionale
Posted in Culture, People, Street Photo, tagged arte, artistico, commenti, complimento, costruttivo, critic, critica, emotions, emozioni, feedback, fotografia, gioire, immagini, opinion, opinioni, pega, pensare, riscontro, sensazioni on 31/01/2010| 1 Comment »
Sharp shadow on worker – © Copyright 2009 Pega
Quante volte si rimane delusi quando un commento ad una nostra foto è semplicemente del tipo “bella”, “brutta”, “mi piace”, “non mi piace”….
Non parlo solo di quello che avviene su piattaforme di photosharing come Flickr, dove l’agglomerarsi di commenti più o meno sinceri è parte del gioco, parlo soprattutto di quello che ci viene detto “dal vivo” dalle persone a cui mostriamo una foto.
A volte un commento di questo tipo, anche se apparentemente positivo può proprio deprimere.
Come fare per cambiare questa situazione in un’occasione di riscontro costruttivo?
Credo che una possibile via stia nel provare ad approfondire un poco le impressioni che la persona che abbiamo davanti ha realmente ricavato dalla foto.
Ad esempio potremo chiedergli: “Che cos’è in particolare che ti piace/non ti piace in questa foto?”, “Che sensazioni o emozioni ti trasmette?”, “A cosa ti fa pensare?”.
Sono domande che dovrebbero spingere ad esprimere meglio i motivi del giudizio ed aiutarci a capire se e quanto poter far tesoro di una critica o gioire di un complimento.
Non è comunque un qualcosa di facile.
Molto spesso i commenti degli altri sulle tue immagini ti diranno molto di più su chi sono i tuoi commentatori che non sul reale valore della tua fotografia.
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