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Posts Tagged ‘magnum’

  
C’è voluto un po’, ma alla fine è arrivata. Mi è stata recapitata in una bella busta sigillata insieme ad un contrassegno di qualche euro aggiuntivo per i costi doganali, che non ha certo scalfito l’entusiasmo per essere finalmente in possesso della mia prima stampa originale di un grande fotografo: uno scatto autografato di Steve McCurry.
L’acquisto l’avevo fatto direttamente dall’agenzia Magnum che, nello scorso giugno, offriva una finestra temporale di alcuni giorni per scegliere tra una selezione di opere dei suoi fotografi. Una sorta di “edizione limitata nel tempo”.
Adesso che anche io posso considerarmi un “felice possessore di McCurry”, non mi resta che decidere come incorniciarla e sistemarla in casa. Un bel dilemma in effetti, visto che mi piacerebbe poter mantenere la possibilità di vedere il retro, con il timbro Magnum e le parole di Steve McCurry. Consigli?

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Magnum
Ti piacerebbe avere sulla scrivania un piccolo gioiellino? Una stampa originale firmata da un fotografo dell’agenzia Magnum? Sì, quella fondata da nomi del calibro di Robert Capa o Henri Cartier-Bresson e che oggi annovera tra i suoi membri, maestri come Steve McCurry o Elliott Erwitt.
In questi giorni è possibile togliersi una soddisfazione senza attivare un mutuo: Magnum ha aperto una finestra di quattro giorni (dall’8 al 12 giugno 2015) in cui è possibile acquistare, a 100 dollari l’una, stampe originali 6″x6″ firmate personalmente da autori che fanno parte di Magnum.
Queste riproduzioni limitate (dalla finestra temporale) appartengono ad una selezione denominata “an image that changed everything”, un tema che l’agenzia ha proposto ai suoi fotografi, invitandoli a scegliere per questa iniziativa, uno scatto che ha rappresentato un momento di svolta nella loro carriera.
Ci sono cinquanta foto tra cui scegliere. Il tempo stringe… ma io ho già il dito sul tasto del mouse… 🙂

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Audrey HepburnTempo fa, in un post presi spunto da una foto di Dennis Stock per parlare di postproduzione, citando lo stretto rapporto che esisteva tra fotografo e stampatore ai tempi della camera oscura, in particolare con Pablo Inirio, storico “printer” dell’agenzia Magnum e quindi tra i più importanti personaggi questo campo. La foto qui a fianco è tra i prodotti più noti della coppia Stock-Inirio. New York 1954, una giovane Audrey Hepburn viene splendidamente immortalata da Stock durante le riprese del film “Sabrina” di Billy Wilder, il tocco da maestro della gelatina di argento di Inirio fa tutto il resto.
Dennis Stock, classe 1928, a vent’anni fu apprendista fotografo presso la rivista Life e nel 1951 entrò nell’agenzia Magnum. Noto per la sua abilità nel cercare e catturare lo spirito americano attraverso le sue figure più iconiche, realizzò alcuni ritratti che tutti conosciamo anche se non sempre gli attribuiamo. Tra questi gli scatti a James Dean in Times Square ed alla Hepburn, ma anche quelli a Louis Armstrong, Billie Holiday e Duke Ellington. Negli anni successivi si dedicò ad un’attività più orientata alla documentaristica e sul finire degli anni sessanta si focalizzò sul mondo degli hippies e sul loro tentativo di cambiare la società. Poi, negli anni settanta, proseguì questa sua ricerca orientandosi sulla natura, realizzando splendidi lavori sul paesaggio e sulla natura.

Audrey Hepburn by Stock printed by InirioSu Pablo Inirio si trova invece molto poco. Sarà perché gli stampatori sono sempre stati considerati figure di secondo piano e forse anche schive per loro indole. Forse non a caso sceglievano di esprimere il loro talento nel buio della camera oscura. Può anche darsi che su Inirio sia stato detto poco perché si tratta di una persona ancora in attività. Quel che è certo è che è una figura storica dell’agenzia Magnum e che anche il suo contributo servì a rendere memorabile questa fotografia. Ecco qui a fianco le annotazioni di stampa, prese da Inirio stesso, sul provino della foto alla Hepburn scattata da Stock. Sono note su tempi di esposizione per enfatizzare o meno le varie zone della fotografia. Prova ad immaginarteli: fotografo e stampatore curvi sul tavolo che guardano la stampa di prova e discutono insieme sul risultato desiderato. Tecnica e gusto. Voglia di massimizzare il risultato, talento e misura. Un altro documento all’insegna del lavoro di completamento dell’opera, importante e necessario, da sempre assegnato ad una attenta e sapiente fase di post produzione.

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BurriDi René Burri si parlava giusto pochi giorni fa, era il post con le foto che il fotografo svizzero scattò all’altro celebre membro dell’agenzia Magnum: Henri Cartier-Bresson.
In un commento a quel “cortocircuito fotografico”, mi è stato segnalato da Simone (che ringrazio moltissimo) un bel video, proprio dedicato a René Burri.
E’ un documento in cui Burri ci porta per mano a conoscere sei celebri foto del suo archivio. Dal Picasso che fotografò nel 1957 a Cannes, alla foto della riapertura del canale di Suez nel ’74, passando per il famoso ritratto a Che Guevara con sigaro del 1963, forse la sua foto più nota.
Un breve viaggio in cui il grande fotografo ci racconta la sua visione ed il suo punto di vista sulla fotografia. Un video molto ben realizzato, da vedere a tutto schermo e gustare con la calma.

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Carl Zeiss Planar 50mm f0,7

Qual’è la tua miglior lente? Hai un bel tele Nikkor? Un cinquantino Canon? Oppure vanti uno splendido grandangolo Zeiss?
Aspetta a rispondere. Prima voglio proporti una frase di Ernst Haas, fotografo austriaco a lungo presidente dell’agenzia Magnum:

The most important lens you have is your legs.

L’obiettivo più importante che hai a disposizione sono le tue gambe. Aveva ragione, non c’è strumento più efficace ed è proprio questo il segreto che ha reso tali molti scatti famosi, in particolare le immagini dei maestri del reportage, come era lo stesso Ernst Haas.
La capacità del fotografo di muoversi, trovare la giusta posizione ed inquadratura, piegarsi, avvicinarsi o allontanarsi dal soggetto scegliendo quanto interagire con lo stesso, sono elementi che nessuna lente o zoom può sostituire, indipendentemente dalla qualità tecnica che può offrire.
Questa componente di movimento e ricerca è istintiva ma talvolta sottovalutata da chi, oggi, si avvicina ad una fotografia fatta di megapixel, gadget ed automatismi che rendono il fotografo più statico e paradossalmente inibiscono proprio questo atteggiamento creativo.
Pensaci la prossima volta che ruoti la ghiera dello zoom invece di fare qualche passo avanti o di piegarti sulle ginocchia per cercare un’inquadratura migliore.
La fotografia è fatta anche di gambe.
Ma occhio ai menischi. 🙂 🙂 🙂

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Steve McCurry

© Copyright Tim Mantoani

Ed eccoci al sesto appuntamento con un fotografo fotografato. Stavolta è il turno di un personaggio dei nostri giorni, il grande Steve McCurry, membro dell’agenzia Magnum ed importante interprete della fotografia di reportage con decenni di solida collaborazione con il National Geographic.
McCurry è ritratto con in mano il suo famosissimo scatto “ragazza afgana” reso celebre in tutto il mondo dalla pubblicazione sulla copertina della rivista nel 1985.
Questa immagine di McCurry è senz’altro particolare. Realizzata dal fotografo Tim Mantoani, fa parte del suo progetto “Behind Photographs” in cui Tim ha immortalato centocinquanta fotografi con in mano loro fotografie celebri. Nota molto distintiva di questo lavoro durato cinque anni, è il fatto che ogni immagine è stata scattata con una Polaroid di grande formato (20×24 pollici) con un costo stimato a scatto di almeno 200 dollari…
Dal progetto è nato un libro con cui Mantoani forse cerca anche di rientrare un po’ dei costi… 🙂
Qui il sito di Mantoani e sotto un interessante video a proposito del progetto.
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I precedenti “cortocircuiti fotografici”:

#1: Eugene Atget fotografato da Berenice Abbott
#2: Berenice Abbott fotografata da Hank O’Neal
#3: Edward Weston fotografato da Tina Modotti
#4: Tina Modotti fotografata da Edward Weston
#5: Alfred Stieglitz fotografato da Gertrude Käsebier

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L’agenzia Magnum non ha bisogno di presentazioni, ha rappresentato e tutt’ora rappresenta una delle più importanti aggregazioni di fotografi professionisti ed è spesso un riferimento per chi vede nei suoi membri dei maestri a cui ispirarsi per imparare.
Sono stati fotografi Magnum gli stessi Henri Cartier-Bresson e Robert Capa, che fondarono l’agenzia nel 1947 insieme a David Seymour, George Rodger, Maria Eisner e Rita Vandivert, ma il gruppo vede anche molti altri nomi eccellenti, come quelli di Steve McCurry o Dennis Stock.
Ho trovato un interessante documento: è un PDF preparato qualche tempo fa da Alec Soth, uno dei membri Magnum più giovani. Raccoglie le risposte di 35 suoi colleghi a due semplici domande che possono essere molto significative per un fotografo. Due domande su com’è nata la loro passione per la fotografia e su quali consigli darebbero ai giovani fotografi.
Puoi scaricare gratuitamente il documento a questo link.
Buona lettura e, se ti va, fammi sapere qual’è il consiglio che hai trovato più stimolante.

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Audrey HepburnTempo fa, in un post presi spunto da una foto di Dennis Stock per parlare di postproduzione, citando lo stretto rapporto che esisteva tra fotografo e stampatore ai tempi della camera oscura, in particolare con Pablo Inirio, storico “printer” dell’agenzia Magnum e quindi tra i più importanti personaggi questo campo. La foto qui a fianco è tra i prodotti più noti della coppia Stock-Inirio. New York 1954, una giovane Audrey Hepburn viene splendidamente immortalata da Stock durante le riprese del film “Sabrina” di Billy Wilder, il tocco da maestro della gelatina di argento di Inirio fa tutto il resto.
Dennis Stock, classe 1928, a vent’anni fu apprendista fotografo presso la rivista Life e nel 1951 entrò nell’agenzia Magnum. Noto per la sua abilità nel cercare e catturare lo spirito americano attraverso le sue figure più iconiche, realizzò alcuni ritratti che tutti conosciamo anche se non sempre gli attribuiamo. Tra questi gli scatti a James Dean in Times Square ed alla Hepburn, ma anche quelli a Louis Armstrong, Billie Holiday e Duke Ellington. Negli anni successivi si dedicò ad un’attività più orientata alla documentaristica e sul finire degli anni sessanta si focalizzò sul mondo degli hippies e sul loro tentativo di cambiare la società. Poi, negli anni settanta, proseguì questa sua ricerca orientandosi sulla natura, realizzando splendidi lavori sul paesaggio e sulla natura.

Audrey Hepburn by Stock printed by InirioSu Pablo Inirio si trova invece molto poco. Sarà perché gli stampatori sono sempre stati considerati figure di secondo piano e forse anche schive per loro indole. Forse non a caso sceglievano di esprimere il loro talento nel buio della camera oscura. Può anche darsi che su Inirio sia stato detto poco perché si tratta di una persona ancora in attività. Quel che è certo è che è una figura storica dell’agenzia Magnum e che anche il suo contributo servì a rendere memorabile questa fotografia. Ecco qui a fianco le annotazioni di stampa, prese da Inirio stesso, sul provino della foto alla Hepburn scattata da Stock. Sono note su tempi di esposizione per enfatizzare o meno le varie zone della fotografia. Prova ad immaginarteli: fotografo e stampatore curvi sul tavolo che guardano la stampa di prova e discutono insieme sul risultato desiderato. Tecnica e gusto. Voglia di massimizzare il risultato, talento e misura. Un altro documento all’insegna del lavoro di completamento dell’opera, importante e necessario, da sempre assegnato ad una attenta e sapiente fase di post produzione.

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E’ stata definita come “L’indimenticabile immagine di James Dean, curvo nel suo soprabito scuro, come quasi avesse il peso di una intera generazione sulle spalle.
Questa emblematica foto fu scattata nel 1955 in Times Square da Dennis Stock, famoso membro dell’agenzia Magnum.
James Dean cammina nella pioggia, sigaretta in bocca, i chiaroscuri della New York degli anni cinquanta espressi in modo magistrale con un bianco e nero stupendo, impreziosito dall’atmosfera nebbiosa.
Un grande scatto, con un gran soggetto, la composizione perfetta, l’atmosfera ideale… o forse… quasi.
Non tutti sanno, in particolare non lo sanno i tanti profeti del “Io la postproduzione mai“, che in realtà ben prima dell’avvento del digitale, tutti i grandi fotografi lavoravano insieme ad una figura che era in pratica la loro metà: lo stampatore.
Come nel caso che citavo in un vecchio post, anche qui la foto famosa beneficiò del lavoro di colui che spesso restava nell’ombra, in questo caso Pablo Inirio, uno dei più grandi maestri di camera oscura della storia della fotografia.
Ecco qui sotto il bozzetto con le istruzioni di stampa, un trattamento che adesso possiamo facilmente fare su Photoshop o deleghiamo alla nostra fotocamera (quando scattiamo in jpg). Con la pellicola ci voleva gran manualità ed esperienza, così si lavorava prima dell’avvento del digitale. Un bel documento per chi spesso discute sul tema della postproduzione, che fa capire come la questione stia tutta nel gusto e nella misura, non nel principio o nella tecnica.
Pensaci la prossima volta che giudichi i tuoi scatti senza prima averli “processati”.

James Dean by Dennis Stock - Printing notations by Pablo Inirio

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John Waine

C’è un bel motivo per fare un salto a Torino entro il prossimo due ottobre.
È la mostra “Magnum on set – il Cinema visto dai grandi fotografi” inaugurata lo scorso 26 Maggio.
Sono 146 immagini che ci portano nel passato, sul set di film che hanno fatto la storia e dove spesso si aggiravano i fotografi delle più importanti agenzie, come la Magnum appunto, realizzando scatti che non di rado sono diventati delle vere icone.

E così in questa mostra si incontrano Charlie Chaplin mentre gira il suo “Luci della ribalta”, oppure Orson Welles o il John Waine di Zabriskie Point e si ha l’opportunità di sbirciare nel set di molti altri momenti del grande schermo.

La mostra è, ovviamente, presso il Museo Nazionale del Cinema.
Proprio da farci un pensierino…

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