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Posts Tagged ‘fotocamera’

Pochi giorni fa era il Worldwide Pinhole Photography Day, il giorno mondiale dedicato alla fotografia a foro stenopeico.
Con una mezza idea di divertirmi un po’ e partecipare a questa iniziativa, ho iniziato a cercare su internet per dotarmi di una semplice, anche rudimentale, fotocamera pinhole.

Chi si è interessato a questo tipo di fotografia sa che esistono moltissime possibilità: dalla soluzione del tappo microforato che trasforma qualunque reflex in una macchina stenopeica alle più estrose soluzioni fai-da-te.
Ad un certo punto avevo trovato questa proposta della Ilford: un kit che comprende una fotocamera stenopeica di grande formato, semplice e adatta ad essere usata sia con negativo che con carta positiva.
Apparentemente era la soluzione perfetta per le mie necessità e così sono subito andato a cercare il prezzo.
L’entusiasmo è durato davvero poco perchè il kit è proposto ad una cifra che a mio parere è esorbitante, dato che si aggira sui 220 dollari. Proprio niente male per una fotocamera pinhole in plastica e qualche foglio di carta fotografica…
Io quindi non ne ho fatto di niente, ma se dovesse interessarti ecco anche il video della brava dimostratrice Ilford che ci fa vedere come funziona.
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Sembra proprio che non sia una bufala. Anche Ikea entra nel mondo della fotografia e lo fa con una fotocamera rudimentale che a breve metterà in vendita, fatta di cartone riciclato e pile in bella vista.
È un prodottino curioso, di una semplicità che probabilmente la pone più nel settore giocattoli che in quello della fotografia ma che, proprio per questo, sono sicuro catturerà l’attenzione di molti. Chissà, magari farà tendenza.
Io so già che comunque non saprò resistere e che me la porterò a casa per assemblarla seguendo il classico foglietto di istruzioni che accompagna ogni prodotto della casa svedese.
Peccato solo per un dettaglio. È una fotocamera digitale. Io l’avrei vista perfetta a pellicola, magari a foro stenopeico.

Ah, ma se davvero Ikea si mette a vendere fotocamere a quando il divano Canon ed il letto Nikon?
🙂
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All and nothing

All and nothing – © Copyright 2009 Pega

“There’s nothing wrong with loving a camera — as long as it remains platonic”
(Non c’è niente di male nell’amare una macchina fotografica – finchè rimane platonico)

Ho trovato questa ironica frase del fotografo americano Gregory Simpson che fa riflettere sull’importanza, a volte morbosa, che in qualche caso viene data all’attrezzatura, in particolare alla macchina fotografica ed al suo “corpo”.
Si certo, la fotocamera è importante, è il nostro strumento. Va curata e trattata bene, manutenuta e protetta ma è pur sempre solo una parte (transitoria, per altro) del nostro corredo.
Eppure ogni tanto capita di conoscere qualcuno che le rivolge un’attenzione spropositata, dandole un’importanza eccessiva decisamente feticista.

Ma quello che mi lascia definitivamente perplesso è quanto questo attaccamento morboso raramente si rifletta anche in una vera, profonda ed intima conoscenza della macchina nei suoi aspetti di funzionamento, nelle sue vere peculiarità.
Lo dico perchè ho conosciuto persone in grado di pulire con un cencetto bagnato la macchina ad ogni utilizzo, strofinandola ed alitandoci sopra, di riporla nella sua scatola dopo ogni uscita e di portarla quasi mensilmente a pulire il sensore. Queste stesse persone però si scopre che non hanno mai letto completamente il manuale del loro “tesoro” e non conoscono nemmeno la metà delle potenzialità e caratteristiche.

Insomma un feticismo fotografico che a mio vedere è piuttosto preoccupante
🙂

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Eirik Solheim è un fotografo e blogger norvegese, ne parlai in un precedente post a proposito di un timelapse, da lui realizzato, che concentrava un intero anno in due minuti di video. Oggi voglio proporti un’altra sua creazione, stavolta tutta nel dominio della fotografia vera e propria.
E’ un progetto che Eirik ha creato sempre piazzando la sua reflex digitale alla finestra e facendole scattare un fotogramma ogni mezz’ora, raccogliendo 3888 immagini di dimensione 3888×2592 pixel: un anno di scatti ogni trenta minuti.
Finita questa fase Eirik si è poi messo al lavoro con il computer ed ha estratto una striscia verticale larga un singolo pixel da ognuna delle foto, in modo che ogni striscia fosse l’adiacente rispetto a quella estratta dal fotogramma precedente.
Ricomponendo la sequenza di queste colonne di pixel è andato quindi a ricreare un’immagine particolarissima: un anno intero in una singola foto.

one year in one image

one year in one image – © Copytight 2010 Eirik Solheim

La scena è quella di un bosco norvegese con le sue stagioni, gennaio a sinistra, dicembre a destra, primavera ed estate al centro. Trovo che sia un’immagine con una caratteristica di sintesi semplicemente straordinaria.
Complimenti ad Eirik, un bel risultato frutto di passione e creatività, ma anche di costanza e tecnica. Se vuoi puoi dare un’occhiata anche ad altri suoi scatti e sue idee sul suo  album flickr.

Insomma questa della foto fatta con le strisce di pixel è un’idea davvero creativa, sfruttabile in moltissimi modi. Per esempio io avrei pensato ad un bel progetto 365 – “una foto (e striscia) al giorno” usando per soggetto la mia faccia appena alzato… 😀

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Penetrazione tecnologica

Penetrazione tecnologica – © Copyright 2010 Pega

In fotografia la macchina è semplicemente uno strumento, è soltanto il mezzo attraverso cui il fotografo fissa la sua visione.
Lo stesso vale per tutte le possibili tecnologie usate: analogico, digitale, grande o piccolo formato, istantanee, JPG, RAW, PC o MAC, obiettivi, flash ed altri mille accessori, sono solo strumenti… semplici utensili.
A volte ci focalizziamo un po’ troppo su attrezzatura ed aspetti tecnici e credo che prendere un po’ di distanza da questi sia una cosa importante per chi fotografa, perché ogni aspetto tecnico porta con sè dei vincoli creativi che possono limitare le nostre capacità ed intuizioni.
E così anche l’abbracciare in modo troppo selettivo un solo filone tecnologico è un limite da valutare con attenzione, perchè rischia di incanalare troppo la creatività.
Scegliere di fotografare solo in un certo formato, solo in analogico (o digitale), solo senza flash, solo senza postproduzione o secondo chissà quali mille altri “solo”, è alla fine un vincolo che si ritorce sul fotografo e sulla sua visione.
Aprirsi ad una molteplicità di strumenti a disposizione è un vantaggio che va sfruttato, cercando ovviamente di trovare la giusta misura ed imparando ad usare al meglio quelli che si scelgono, divertendosi anche di più.

Non autoimprigionarti in una tecnologia, perché come diceva qualcuno: “Se il tuo unico strumento è un martello, il mondo ti apparirà come un chiodo”.

   

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Glamour

Glamour - © Copyright 2010 Pega

Rieccomi a proporti quella che è una piccola ma consolidata tradizione di questo blog : la “missione fotografica” del fine settimana.
La convinzione alla base di questa idea è che uscire con una sorta di incarico, oltre ad essere divertente, può facilmente fornire spunti creativi e stimolare a capire meglio lo strumento che abbiamo in mano.
Condividere con gli altri i risultati di queste semplici missioni è poi un passo naturale e per farlo non hai che da mettere, in un commento a questo articolo, il link al tuo album Flickr o a qualsiasi altra piattaforma online su cui avrai messo i tuoi scatti.

Per questo weekend il tema è l’inganno fotografico: il fake.

La fotografia è un mezzo dove realtà e finzione si incontrano facilmente. Con la foto si trasforma in bidimensionale la realtà tridimensionale e questo passaggio offre la possibilità di usarla come mezzo che inganna l’osservatore e trasforma in plausibile qualcosa che ad occhio nudo apparirebbe come falso.
In un mio precedente post citavo Hiroshi Sugimoto, il grande fotografo giapponese che fece di questo aspetto della fotografia il terreno di molte sue riflessioni, oggi voglio proporti di provare in prima persona.

In questo weekend prova ad usare la tua fotocamera per trasformare in vivo qualcosa di inanimato, per far sembrare profonda un’immagine piatta o mostrare come vero qualcosa che non lo è.
Prova ad ingannare l’occhio dell’osservatore. La fotografia è anche questo.

Poi, se vuoi, posta una tua immagine in un commento qui sotto. Bando alla timidezza, non invare mail private. Condividere con tutti i lettori del blog il “prodotto della propria missione” è divertente e può portare a vedere la tua foto visitatori che la apprezzeranno.

Buon divertimento!
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Clicca qui per visualizzare l’elenco di tutti i Weekend Assignment precedentemente proposti.

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Ogni tanto mi capita di scovare dei fantastici progettini fai-da-te.
Questo è a metà strada tra bricolage per la casa e fotografia perchè tratta della trasformazione di una vecchia fotocamera in una lampada!
Il blogger australiano Kirtsy ha scelto per questa sua idea una vecchia reflex. Semplicemente inserendo una lampadina all’interno e montando la fotocamera su un economicissimo treppiede ha creato un complemento d’arredo che potrebbe non stonare nella casa di un appassionato di fotografia.
Lui non vi accenna ma secondo me potrebbe essere carino pensare anche all’uso del diaframma manuale dell’obiettivo per regolare la quantità di luce….

Tutti i dettagli se vuoi provare a cimentarti su : http://www.kootoyoo.com/2011/09/how-to-convert-film-slr-camera-into-a-lamp.html

Fonte : Kootoyoo

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ScimmiaE’ una storia di qualche tempo fa e potrebbe essere la pubblicità perfetta per un nuovo modello di macchina fotografica… Uno spot semplice e diretto del tipo: “Con la nostra fotocamera chiunque può fare ritratti perfetti: anche una scimmia” 🙂

Beh, a parte le battute… Pare che nel fitto della giungla indonesiana, il fotografo naturalista David Slater si sia fatto fregare la sua reflex professionale da alcuni macachi. Le simpatiche scimmie hanno deciso di tenersela per un po’ ed usarla anche per farsi qualche selfie prima di restituirla educatamente al legittimo proprietario.

Il risultato è stato di un’intera scheda di memoria piena di immagini interessanti (e forse il virus della passione fotografica che si è insinuato in qualche primate).
Resta un dubbio:  stavolta DI CHI SONO LE FOTO?

🙂 🙂 🙂

(fonte: The Guardian)

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Dear Old lady

Dear old Lady - © Copyright 2010 Pega

L’assignment per questo fine settimana è facilissimo.
L’oggetto della proposta stavolta è lo strumento che le foto le realizza : la tua fotocamera.
Puoi interpretare questo assignment in mille modi, ad esempio inseguendo l’idea della macchina che fotografa se stessa attraverso uno specchio o un gioco di riflessi, oppure realizzando la foto con un’altra macchina. 
Non ci sono praticamente limiti, puoi scattare alla tua attuale e modernissima digitale o ad una vecchia e consunta polaroid, all’aperto o al chiuso, con la macchina in un contesto o isolata. Potresti addirittura carpirne dei dettagli con una macro, l’importante è che il soggetto sia inequivocabile e TUO.

Io non ho potuto fare a meno di usare per questo post la foto di una macchina a cui sono davvero affezionato.
Si tratta della mia prima “vera”  fotocamera: una Ferrania Condor I, che naturalmente non mancherò di portare con me all’incontro di martedì sera a Firenze. 🙂 E’ una macchina costruita negli anni ’50, a telemetro, ottica fissa 50mm e completamente manuale. Niente esposimetro o altri fronzoli. Mio padre me la passò quando iniziarono ad uscire gli atofocus…

Bene, non resta che darsi da fare. Provaci con questo assignment e poi come al solito ti invito a condividere “il tuo prodotto della missione” pubblicando in un commento qui sotto il link alla foto che avrai realizzato e naturalmente se vorrai anche qualche dettaglio della macchina immortalata.
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Clicca qui per visualizzare l’elenco di tutti i Weekend Assignment precedentemente proposti.

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Leika o-series 1923

La notizia ha fatto velocemente il giro del mondo: in questi giorni si è segnato il record per la fotocamera più costosa mai venduta.
Si tratta di una vecchia Leika o-series del 1923 che è stata battuta all’asta presso Westlicht per la “modica” cifra di un milione e trecentoventimila euro.
Apparenente ad un lotto di soli 25 pezzi realizzati al fine di testare il mercato per questo tipo di fotocamere, la piccola Leica, tuttora perfettamente funzionante, è la seconda di questa serie ad essere stata proposta e venduta in un’asta pubblica.

Devo dire che un prezzo così enorme per un apparecchio fotografico, anche quando sicuramente raro ed importante, a me appare veramente eccessivo.
Ha davvero senso pagare una cifra del genere per aggiudicarsi questo piccolo pezzo di storia? E l’acquirente avrà mai intenzione di caricarci un rullino e provare a fare qualche scatto?

Probabilmente sono domande destinate a rimanere senza risposta. 
Certo che a questo punto posso comunque iniziare a coltivare qualche speranza di poter piazzare ad un buon prezzo anche la mia piccola Rollei del 1945… 
Che dici, provo a sottoporla a qualche casa d’aste? Stavo pensando ad una base di almeno 500.000 euro… 🙂 🙂 🙂

E tu hai qualche vecchio cimelio da vendere?
Ecco nel video sotto com’è andata l’asta della Leika. Dacci un’occhiata, magari chissà… un giorno l’oggetto in vendita potrebbe essere qualcosa che hai nella tua cantina.



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