A volte un po’ di pragmatismo anglosassone non fa male.
Ripassiamo un po’ di “regole di base” con Erin Manning…
🙂 🙂
Posted in Technique, video, tagged 10, consigli, Erin Manning, fotografia, imparare, learn, pega, photo, tips on 05/03/2010| Leave a Comment »
A volte un po’ di pragmatismo anglosassone non fa male.
Ripassiamo un po’ di “regole di base” con Erin Manning…
🙂 🙂
Posted in Culture, Technique, tagged astronaut, astronauta, foto, Goddard, pega, photo, science, scienza, space, spazio, tech on 04/03/2010| Leave a Comment »
Voglio segnalarti uno strepitoso album su Flickr.
E’ quello del Goddard Space Flight Center: l’organizzazione scientifica che lavora alla progettazione e costruzione di una varietà di strumenti per la rilevazione di dati ed immagini per lo studio dallo spazio.
In questo album di oltre 1300 immagini è facile perdersi per ore… la qualità di queste fotografie è notevolissima ed in alcuni casi ci sono esempi e link a versioni ancora più grandi come nel caso della foto del nostro pianeta chiamata “Blue Marble” che sul sito della NASA è reperibile ad altissima risoluzione.
Personalmente, oltre ad alcune incredibili foto scattate dal telescopio Hubble, trovo irresistibile questo ritratto “spaziale” dell’astronauta John Grunsfeld scattata dal suo collega  Andrew Feustel durante una missione dello scorso anno.
Insomma è una raccolta che vale veramente la pena di vedere.
Ti consiglio vivamente di darci un’occhiata : http://www.flickr.com/photos/gsfc/
🙂
Posted in Black and White, Culture, History of photography, Panning, People, Street Photo, Technique, tagged aeronautica, aeroplani, aviation, aviazione, bambino, child, diìnamismo, flyer, fortuna, foto, fotografia, Francia, history, Lartigue, macchine, machines, master, novecento, pega, photo, Picasso, primordi, ricchezza, scelta, selection, storia, talent, talento on 02/03/2010| 1 Comment »
Tra le mail che ho ricevuto in risposta al mio post “Una sola Fotografia” , in cui chiedevo quale fosse la foto che in una immaginaria catastrofe avresti scelto nel caso fosse possibile salvarne una sola, c’e quella di Daniele che sceglie questo scatto di Jacques Henri Lartigue :

Delage Automobile, A.C.F. Grand Prix, Dieppe Circuit, June 26, 1912 - Photography by J.H.Lartigue©Ministère de la Culture-France/AAJHL
E’ una scelta particolare, ovviamente personale, ma non è la discussione di questa l’oggetto del post, quanto il grande fotografo autore di questo storico scatto.
Io ho scoperto Lartigue quasi per caso, non leggendo di fotografia ma invece cercando foto ed immagini dei primordi dell’aviazione.
Mi accorsi subito di non aver trovato solo interessanti immagini di pionieristiche macchine volanti, ma sopratutto un artista riconosciuto come un maestro. Anzi un bambino maestro.

23 September 1912 - Photo J.H.Lartigue©Ministère de la Culture-France/AAJHL
Jacques Henri Lartigue nasce a Parigi nel 1894 in una famiglia facoltosa. Il padre, appasisonato di fotografia, gli regala all’età di soli sette anni la prima macchina fotografica. Con questa Henri fa quello che qualunque bambino avrebbe fatto : inizia a fotografare ciò che gli sta intorno, ciò che gli piace, con il talento e la libertà creativa che proprio i bambini sanno esprimere così bene.
E’ anche a causa di una salute cagionevole ed un fisico gracilino che lo rendono più propenso alla figura di “osservatore” che non a quella di protagonista, che il giovanissimo Lartigue documenta quelle che erano le passioni e le avventure degli amici e dei giovani membri della sua famiglia, tra cui il fratello “Zissou” che si diletta a costruire aeroplani ed automobili nel castello di famiglia.

Zissou, Louis and the Gardener Martin, 1909 - Photo J.H.Lartigue©Ministère de la Culture-France/AAJHL
E’ la dinamicità e la spontaneità di queste foto dei primi del novecento che mi ha colpito, Lartigue era un bambino che scattava con una macchina primordiale eppure riusciva a creare immagini fantastiche, che suscitano ammirazione ancora oggi, come quella scelta da Daniele dove il movimento e l’atmosfera sono catturati in un modo assolutamente perfetto.
Lartigue sperimentò anche diverse tecniche fotografiche decisamente futuristiche per il tempo, tra queste la fotografia stereoscopica ed alcune tecniche di sovraimpressione, alla ricerca di effetti che oggi definiremo “speciali”.
Crescendo, la vita artistica di Jacques Henri Lartigue si sposta principalmente sulla pittura e la sua carriera sarà  lunga e produttiva, mantenendo comunque un discreto interesse e successo anche in ambito fotografico con una propensione verso le scene di strada e mondane che lo hanno fatto definire anche come uno dei pionieri della fotografia di moda . E’ facile trovarne online tutti i dettagli, le esperienze e la produzione, molto estesa, che donò integralmente alla Francia prima della sua morte.
A mio parere però quello che lascia il segno è il giovanissimo Lartigue. E’ il bambino prodigio, la sua capacità di saper scegliere e trasmettere il momento, l’atmosfera. Una capacità che, almeno a mio avviso, si diluì molto nel corso degli anni.
Come disse Picasso : “Tutti i bambini sono degli artisti nati; il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi”, un’affermazione valida anche per un grande maestro come J.H. Lartigue.
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Posted in Closeups, Flash shots, Technique, tagged creatività , creativity, divertimento, ectoplasm, flash, foto, fumo, fun, lampista, nero, passion, pega, photo, photograpy, ritocco, sfondo, smoke, strobe, strobist, weird on 27/02/2010| Leave a Comment »
Hai mai provato la “smoke photography”?
Alcuni giorni fa ho postato sul mio album Flickr questa foto che ho chiamato “Smoke Ectoplasm”, ricevendo molti commenti e qualche richiesta di spiegazioni su “come si fa”.
E’ una tecnica molto semplice e divertente che ti consiglio di provare.
Per il setup serve un buon treppiede, uno sfondo nero, un flash remotizzabile e qualcosa che faccia un po’ di “bel” fumo: un bastoncino di incenso va benissimo.
Per questo scatto ho utilizzato come lente un 50mm fisso ma è un tipo di fotografia che si può fare praticamente con qualunque focale, anzi, su questo ti direi di dar libero sfogo alla tua creatività .
Si posiziona il bastoncino su sfondo nero con il flash a 90° rispetto alla fotocamera, praticamente devi fare in modo che la luce arrivi sul fumo parallela allo sfondo e non illumini assolutamente quest’ultimo. Può essere una buona idea usare un cartoncino o comunque qualcosa che schermi la luce nella direzione dello sfondo nero ed anche lavorare in condizioni di luce ambientale molto bassa e tempi abbastanza elevati (es: 1/250), evitando quindi ogni possibilità di “rivelazione” dello stesso.
La remotizzazione del flash può essere fatta con un normale cavo oppure con sistemi wireless all’infrarosso, come previsto da molti modelli di fotocamere e flash, o anche con economici trigger via radio che si reperiscono a poche decine di euro su ebay.
Non resta poi che assicurarsi che non ci siano correnti d’aria “perturbatrici” e si può procedere con l’accendere il “generatore di fumo”, iniziando a scattare, con il consiglio di impostare fuoco manuale ed usando come riferimento il bastoncino stesso per la prima e definitiva messa a fuoco.
Credo che poi tutto stia un po’ nella fortuna, nel provare varie combinazioni di tempo ed apertura ed un po’ della capacità di essere pazienti e prolifici nel numero di scatti.
E’ divertente poi anche la fase di selezione e postproduzione, in cui andare ad immaginare strane forme e creature in quei segnali di fumo (come il mio ectoplasma che non proprio tutti vedono 🙂 ) o anche provare a sperimentare qualche tecnica di ritocco o colorazione come nel caso dell’immagine “Weird Violet” qui a fianco, scattata pochi secondi dopo a “Smoke Ectoplasm”.
Il fumo è un soggetto semiastratto che si presta molto bene ad una infinità di manipolazioni creative.
BUON DIVERTIMENTO!
Posted in Closeups, tagged avvicinarsi, Capa, closer, closeup, contatto, fotografia, intimità , pega, photo, Robert, vicino, zoom on 17/02/2010| 3 Comments »
Avvicinati al tuo soggetto, avvicinati ancora di più…
Non parlo di usare lo zoom. Avvicinati con i piedi… entra quasi a contatto con chi o cosa stai fotografando…
A volte è solo quando riesci a creare questa “intimità fotografica” che realizzi come davvero poter inquadrare e comporre la foto, e lo scatto viene fuori.
Ed è quasi come se nella foto potessero entrare anche elementi diversi… come l’odore o il respiro…Â
Una volta Robert Capa ha detto : “Se le tue foto non sono abbastanza buone è perchè non sei abbastanza vicino“.
Aveva ragione da vendere.

Posted in Books, Culture, History of photography, tagged 20.000, 900, Americas, book, foto, Frank, libro, milestone, must, novecento, opera, pega, photo, pietra miliare, Robert, shots, USA on 13/02/2010| 2 Comments »
E’ una pietra miliare della fotografia del novecento, è “The Americans” di Robert Frank, il libro frutto di un viaggio di quasi due anni che il fotografo svizzero fece verso la metà degli anni cinquanta grazie ad una sovvenzione della fondazione Guggenheim, andando a ritrarre con la sua 35mm quella che era l’America del boom economico, con tutto quello che ciò voleva dire.
Ne venne fuori uno splendido lavoro che l’introduzione scritta da Jack Kerouac aiutò a raggiungere un meritato successo editoriale.
E’ un libro che non può mancare in casa di chi è appassionato di fotografia e ti consiglio proprio di farci un pensierino.
Le immagini sono davvero molto belle, composte in una sequenza assolutamente magistrale ed accompagnate da didascalie che arricchiscono ancor di più l’insieme di sensazioni che questo grande reportage regala.
Frank per questo progetto, usò qualcosa come 670 rullini di pellicola 35mm per un totale di oltre 20.000 fotografie.
Con questa mole di materiale avviò poi un enorme lavoro di selezione e filtraggio che lo portò a stampare circa un migliaio di provini e da questi il set finale che risulta nel libro di circa 80 foto.
Non male come sintesi eh…
Posted in Black and White, Culture, tagged fotografia, hands, mani, manipolare, oggetto, pega, photo, photography, print, stampa, toccare on 12/02/2010| 3 Comments »
Con l’era del digitale ci siamo un po’ dimenticati quanto possa essere importante e bello prendere in mano una foto, guardare l’oggetto fisico “fotografia”.
Lo schermo del monitor non è in grado di dare le stesse sensazioni di una buona stampa perchè alla fine non è proprio solo nell’immagine il fascino di una foto.
E’ anche la forma, l’odore della carta, la delicatezza che ispira nel maneggiarla…
Che sia una stampa tradizionale o una a getto d’inchiostro, l’atto stesso di poter guardare da vicino ed osservare i dettagli, i riflessi, poterla girare, inclinare o disporre su un piano insieme ad altre, è un qualcosa che ha un gusto tutto particolare.
Robert Mapplethorpe disse : “I never liked photography. Not for the sake of photography. I like the object. I like the photographs when you hold them in your hand”.
Prova a stampare un po’ di più le tue foto. Prova anche solo con una comune stampante a getto d’inchiostro usando della buona carta per stampa fotografica.
E anche se la qualità non sarà sublime vedrai che apprezzerai in modo inaspettato alcuni tuoi scatti, e potrà anche succedere che cambierai il tuo giudizio su altri.

Posted in Black and White, Culture, History of photography, People, Street Photo, Technique, tagged brother, cognome, dopoguerra, famiglia, family, fotografia, fratello, gruppo, guerra, Italia, Italy, Lusetti, Lussino, Luzetti, matriarca, nucleo, pega, photo, posa, pose, povertà , regia, Strand, Un Paese on 11/02/2010| 3 Comments »

The Lusetti Family, Luzzara, Italy 1953 - Paul Strand - Copyright ©Aperture Foundation, Paul Strand Archive
Osserva con attenzione questa foto di Paul Strand.
Ad uno sguardo fugace può sembrare la stessa che avevo pubblicato in un post di qualche tempo fa, ma non è così. Non si tratta della stessa foto di cui parlavo in quell’occasione.
Se si mettono a confronto le due fotografie si ha l’impressione che qualcosa di molto simile ad un’azione di fotoritocco abbia modificato questa seconda scena: manca la persona in piedi accanto alla matriarca; il fratello maggiore.
Ma non si tratta di un intervento con Photoshop. Strand fece effettivamente più scatti, alla ricerca di quella che per lui era l’espressione più intensa di questo nucleo di persone ed evidentemente provò due diverse situazioni.
Scattò con e senza l’uomo che, con la sua posizione nell’inquadratura, rappresentava chiaramente la figura che aveva preso il posto del padre caduto durante la guerra da poco terminata.
Osservando con attenzione le altre persone si notano piccole differenze nell’espressione e nella posizione ma è come se in effetti stessero seguendo delle indicazioni di posa.
Strand stava deliberatamente facendo quella che può essere indicata come “regia fotografica”: compose la scena e posizionò i suoi soggetti fornendo loro precise indicazioni di posa esattamente come avviene in alcune tipologie di ritratto fotografico o più comunemente nel cinema.
Personalmente le trovo entrambe straordinarie, di una intensità unica.
Una forza che Strand “regista” era determinato a comunicarci.
Posted in Closeups, Culture, Night shots, tagged brain, create, creatività , creativity, foto, free, ideas, idee, intuition, intuizione, lamp, lampadina, mente, mind, pega, photo, red on 10/02/2010| 3 Comments »
C’è poco da fare, è evidente a tutti che le idee migliori, quelle più originali e creative, vengono fuori proprio quando la nostra mente è libera di galoppare e muoversi senza troppe costrizioni logiche.
E’ così che a volte ci si sveglia la mattina, con una intuizione che è maturata nel sonno o nel dormiveglia…
Per qualcuno è la soluzione ad un problema a lungo studiato, per altri è l’idea per un pezzo scritto o di musica. Per un fotografo può essere il concetto o uno spunto creativo per uno scatto.Â
Il momento in cui la mente riesce a partorire questi suoi prodotti può anche essere diverso o lontano dalle fasi di sonno. Può capitare sotto la doccia, in bagno, o mentre si parla di tutt’altro.
Succede che queste intuizioni siano fugaci, quasi impalpabili. Se non le si fissano subito a volte vanno perse. Per sempre.
Basta poco. Un piccolo blocchetto per appunti, il registratore vocale sul telefonino, o qualsiasi altro metodo. L’importante è prendere subito nota di queste idee… per poi valutarle e coltivarle con calma.
Una sola fotografia
Posted in Culture, tagged catasrofe, commento, esperimento, fotografia, pega, personale, photo, post, prova, salvare, scegliere, scelta, selezione, sola, una on 18/02/2010| 7 Comments »
Immagina per un attimo che una terribile catastrofe stia per abbattersi sul mondo delle immagini e che per qualche fantascientifico motivo tutte le fotografie esistenti al mondo stiano per essere distrutte.
Immagina ora di avere la possibilità di salvarne una. Una sola foto tra milioni di immagini che sono state create dall’inizio della storia della fotografia fino ad oggi.
Dai capolavori dei grandi maestri alle tue foto d’infanzia o delle vacanze… tra tutte puoi salvarne una sola…
Quale sceglieresti? E perché?
Partecipa a questo mio esperimento.
Invia una mail a pegaphotography@gmail.com  con il file o il link all’immagine che scelta. Aggiungi un breve testo di spiegazione della tua personalissima scelta.
Nelle prossime settimane mi piacerebbe poter fare qualche post partendo dalle vostre risposte a questa folle domanda…
🙂
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