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Posts Tagged ‘creativity’

Pencil vs CameraEcco, queste sono cose che mi affascinano. E’ quando la creatività si esprime riuscendo ad attraversare i confini che così spesso delimitano troppo rigidamente le arti. Succede quando due forme espressive diverse si fondono in un’unica opera.
Nella storia ci sono tanti casi di canali creativi distinti che si mescolano fino ad arrivare a volte ad essere quasi in simbiosi. Per esempio poesia e recitazione, musica ed immagini (da cui derivarono prima i diorami e poi il cinema), poesia e  scultura o anche molte altre combinazioni più o meno antiche. Ma quello che trovo particolare è come esista sempre qualcuno che riesce a rielaborare le forme espressive in modo diverso e connettere due arti così vicine ma anche così lontane come il Disegno e la Fotografia, magari facendolo in modo semplicissimo.
Pencil vs CameraE’ il caso di Ben Heine, un artista belga che da tempo seguo su Flickr, che riesce in un colpo solo ad essere pittore, illustratore, fotografo, ritrattista ma anche caricaturista.
Heine ha studiato sia arte che giornalismo, sviluppando un suo stile che trovo straordinario, in particolare per quanto riguarda delle sue personalissime creazioni che raccoglie in un set denominato “Pencil vs Camera” (Matita contro Fotocamera) contenente una incredibile serie di opere che lui definisce a metà tra immaginazione e realtà (“Imagination Vs Reality”).
Io non sono un granchè con matita o pennelli ma so che tra i lettori di questo blog ci sono persone che potrebbero cimentarsi in qualcosa del genere… perchè non provarci?

🙂

Ben Heine

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Panem et calciantes

Panem et calciantesi - © Copyright 2010 Pega

L’assignment per questo fine settimana è sottilmente legato al precedente.
Mentre nel #30 ti invitavo ad uscire a fotografare con uno scopo di estrema sintesi (tornare a casa con una sola immagine), oggi voglio provare a stimolare la tua creatività in modo ancora diverso.

Per la missione fotografica di questo weekend scegliti un soggetto e con questo e solo questo produci almeno dieci scatti significativi ed il più possibile interessanti.
Fai come se si trattasse di doverti concentrare a documentare, valorizzare e descrivere ad altri ciò che hai scelto per essere il centro delle tue attenzioni fotografiche per questo assignment. Fai finta di dover preparare del materiale per un reportage o una tua esposizione artistica tutta dedicata solo a questo soggetto.

In genere non lo faccio, ma stavolta voglio provare a darti un consiglio: scegli un soggetto banale, non andare necessariamente a cercare qualcosa che sia intrinsecamete interessante. In questo modo l’assignment sarà più stimolante e probabilmente anche più divertente.
Dai provaci, i risultati potrebbero meravigliarti.  

Naturalmente puoi svolgere questo esercizio dedicandoci del tempo tutto insieme o anche scegliendo di ritrarre il tuo soggetto in momenti diversi, a te la scelta.

Insomma, in questo weekend prova a svolgere assignment e poi, se vuoi, mostraci il tuo lavoro postando un commento con il link per vedere cosa è venuto fuori.
Condividere con tutti i lettori del blog è divertente ed interessante e può portare a vedere le tue foto visitatori che le apprezzeranno.

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Mortal Kombat

Mortal Kombat - © Copyright 2011 Pega

Torcette a led, lampadine colorate rotanti ed effetti speciali vari, oltre ad una discreta selva di cavalletti. E’ stato proprio divertente provare ad inventarsi strani scatti e sperimentare il light painting durante la serata di Mercoledì scorso a Firenze.
Light Painting photowalk Firenze groupVoglio davvero ringraziare i tanti partecipanti che sono venuti a questo incontro ed hanno contribuito a renderlo così creativo e divertente.
La prossima volta proveremo ad organizzarci meglio, studiando una “location” ancor più adatta a queste sperimentazioni e magari attendendo anche un clima un pochino più favorevole…  

E sappilo : sono molto soddisfatto di averti fatto finalmente aprire ed usare quel fantastico treppiede che ammuffiva in un angolo.

 🙂

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Sax Lady

Sax Lady - © Copyright 2009 Pega

Oggi sono a riproporti quella che ormai è una piccola tradizione di questo blog : la “missione fotografica” del fine settimana.
L’idea è semplice : avere in mente una sorta di incarico da svolgere. E’ un esercizio divertente che può fornire interessanti spunti creativi, magari da condividere poi con altre persone.

Per questo weekend il tema che ti voglio proporre è : il suono.

La fotografia in se stessa non contiene ovviamente suoni o rumori ma al nostro cervello piace ricostruire e così, proprio come succede quando la mente colora inconsciamente un’immagine in bianco e nero, accade che alcuni scatti quasi riescano a farci sentire dei suoni.

Sono sensazioni totalmente soggettive e molto dipendenti da quanto ci si concentra ed immerge nell’osservazione di una fotografia, quanto si riesce a degustarla insomma.

In questo weekend prova a cercare fotografare il suono. Fanne il protagonista di qualche tuo scatto, cercando di renderlo evidente ed il più possibile vivo, quasi percepibile da chi osserverà l’immagine. Poi, se vuoi, mostraci il tuo lavoro postando un commento con il link per vederla.
Condividere con tutti i lettori del blog è divertente ed interessante e può portare a vedere la tua foto visitatori che la apprezzeranno.

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The guitarist and his Angel

The guitarist and his Angel - © Copyright 2010 Pega

Uno degli aspetti più affascinanti della fotografia è la sua capacità di spingere la nostra mente a costruire (o ricostruire) ciò che si suppone stia intorno alla foto, in sostanza ciò che nella foto non c’è ma che noi proiettiamo che ci sia.
Questo è ancora più interessante quando si tratta di spingere questa nostra proiezione su ciò che è prima e dopo l’immagine stessa, in sostanza sulla storia che la foto racconta o meglio la storia che noi ci vediamo.

In tutto ciò è innegabile che il titolo rappresenta un elemento importante che guida l’osservatore in una interpretazione ma che contemporanemente limita le possibili letture.

Quello che voglio proporti per questo Weekend Assignment è di scattare delle immagini che raccontano una storia e poi intitolarle in modo attento.
E’ un compito simile a quello proposto un po’ di tempo fa, ma in questo caso ti invito a concentrati sulla composizione e sulla forza comunicativa della struttura dell’immagine e sul titolo, rendendolo elemento fondamentale del lavoro.
Devi guidare l’osservatore a leggerci un piccolo racconto.

In questo caso più che mai, non è la qualità dell’immagine il fattore chiave, ma la sua capacità, insieme alle parole che la accompagnano, di coinvolgere chi la osserva.
Proprio per questo ti invito a condividere i risultati di questo esperimento postando in un commento il link alla tua foto.
Buon divertimento e se conosci persone che potrebbero essere interessate a questo assignment, condividilo su Facebook o Twitter attraverso gli appositi bottoni sotto.

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Sharing Workshop #3Ebbene si, anche il terzo Sharing Workshop è andato !
Ci siamo proprio divertiti ma prima di tutto voglio ringraziare Fran Bobadilla  per averci messo a disposizione il suo atelier ed anche aver partecipato.
E’ stato un elemento fondamentale per l’ottima riuscita dell’evento.
SW3 creareFran è un artista di origine spagnola. Le sue creazioni vanno dalla pittura alla produzione di mobili-scultura che espone nel suo laboratorio, il luogo in cui appunto ci siamo ritrovati : un ampio studio multifunzionale ricco di fascino e di oggetti curiosi che si trova a Sesto Fiorentino, a due passi da Firenze.

Tra i partecipanti al terzo Sharing Workshop c’erano vecchie conoscenze dell’iniziativa ma anche facce nuove che subito hanno colto lo spirito che caratterizza questa idea : la voglia di provare a creare un’occasione di scambio reciproco di conoscenze ed argomenti.
E dunque come ormai tradizione, chi prima ha ascoltato si è poi messo in gioco per svolgere la sua parte di workshop. Le sorprese non sono mancate.

Si è parlato di emozioni nelle immagini e della loro lettura, di rapporto tra vecchio e nuovo in fotografia, dell’uso del flash, di Stanley Kubrick fotografo e delle sue meravigliose foto in bianco e nero.
SW3 creare 2Ma non è tutto. 
Guidati da Fran ci siamo anche spinti al di fuori della fotografia ed “imbracciando” forbici e bomboletta di solvente abbiamo sperimentato un’arte che per molti di noi era sconosciuta : il trasferimento delle immagini dalla foto alla carta, una forma espressiva di grandi potenzialità creative e fascino.

SW3 atelierDurante questa intensa giornata l’ambiente così ricco di stimoli ci ha più volte ispirati a provare diverse e divertenti serie di scatti che abbiamo realizzato sfruttando la luce ed i colori dell’atelier.
Difficile riuscire a spiegare a parole… forse riescono meglio le immagini che, oltre a quelle che trovi qui accanto, puoi trovare nel pool dell’apposito gruppo su Flickr creato appositamente per raccogliere le foto scattate durante questi eventi (cliccare qui).

Insomma è stato veramente un workshop come si deve, un’occasione per condividere, imparare e divertirsi.
Un grazie sincero a tutti partecipanti ed un arrivederci alla prossima edizione !

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Se sei interessato a partecipare ad uno dei prossimi Sharing Workshop scrivi a : sharingworkshop@gmail.com

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Felix Tournachon (Nadar)

Felix Tournachon (Nadar) - Autoritratto - 1855

Nadar è ricordato nella storia tra i grandi fotografi, ma la fotografia non era il suo unico interesse.
Fu scrittore e disegnatore caricaturista, attivista politico e pioniere del volo in pallone. Fu inoltre molto amico di pittori ed artisti intellettuali nella Parigi della seconda metà dell’ottocento ed ebbe l’occasione di produrre ritratti di importanti personalità del suo periodo.

Fu proprio dalle sue frequentazioni nell’ambiente dei pittori che Nadar trasse molti spunti importanti da riportare nella fotografia, arrivando a miscelare con maestria elementi tipici della tradizione pittorica con le caratteristiche del nuovo media.

La sua capacità di cercare pose e composizioni molto classiche si univa alla cinica ricerca di quei dettagli che i pittori tendevano a tralasciare, se non ad omettere volutamente. Parlo delle imperfezioni tipiche dei volti o dei vestiti, che rendono le foto di Nadar così importanti.

Fu per questo che preferiva evitare il più possibile di ritrarre donne, riteneva infatti che la fedeltà fotografica fosse una caratteristica che produceva risultati “così realistici da non soddisfare nemmeno le posatrici più belle”.

Fu nel 1874, quando la sua vena fotografica stava ormai declinando, che si guadagnò un posto nei testi di storia dell’arte affittando il suo studio ad un piccolo gruppo di artisti indipendenti che oggi chiameremmo “underground”.
L’iniziativa fu allora giudicata un fallimento ed uno di quei pittori addirittura disse “L’unica cosa che ne è venuta fuori è l’etichetta impressionismo, una definizione che detesto.”
Quel pittore si chiamava Pierre Auguste Renoir.

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Picasso Centauro

Era il 1949, nel pieno dell’epoca d’oro delle grandi riviste di fotogiornalismo, quando Gjon Mili incontrò Pablo Picasso nel sud della Francia.
Mili, nato in Albania nel 1904, era emigrato in America negli anni ’20 e qui aveva studiato al MIT divenendo un pioniere della fotografia con luci artificiali e stroboscopiche, fu tra i primi a sperimentare l’uso del flash elettronico. Picasso Life uomo che corre

L’interesse per la fotografia lo spinse ben oltre la ricerca scientifica portandolo ad iniziare una collaborazione con la celebre rivista Life, una collaborazione destinata a durare per tutta la sua vita.

Mili cercò e trovò Picasso su una spiaggia e gli mostrò alcuni suoi scatti realizzati con la tecnica del “light painting”.
Subito l’artista spagnolo ne rimase affascinato e nacque tra i due l’idea di provare a creare delle opere di luce: disegni che sarebbero scomparsi nel momento stesso in cui venivano creati ma che la macchina fotografica poteva immortalare insieme al loro creatore.

Picasso vaso di fioriFu così che decisero di provarci, dandosi appuntamento una sera, all’imbrunire.

Con una piccola torcia elettrica in mano Picasso disegnò “il Centauro” ed altre affascinanti creature ed oggetti.

Era nata una nuova e strana forma espressiva, frutto della sinergia creativa tra uno scienziato della luce ed un genio del tratto.

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Tatoopsy

Tatoopsy – © Copyright 2009 Pega

Ogni tanto propongo ai lettori di questo blog una “missione fotografica” da svolgere nel fine settimana, una sorta di incarico che spinga ad approfondire un tema in modo creativo e divertente.
Dopo aver scattato invito poi a condividere i risultati di queste semplici missioni, per farlo non hai che da mettere, in un commento a questo articolo, il link al tuo album Flickr o a qualsiasi altra piattaforma di condivisione su cui avrai messo le tue immagini.

Forse è per il fatto che si sta svolgendo il Florence Tatoo Convention 2010 che questa volta il tema mi è venuto facilmente : in questo fine settimana prova a fotografare : i tatuaggi.

E’ un tema intrigante, si può svolgere in molti modi, magari andando in giro a scovare le parti di epidermide decorata che così di frequente fanno capolino anche con gli abbigliamenti autunnali, oppure privatamente dedicandosi alle parti tatuate di qualcuno che vorrà prestarsi ad un set dedicato a questo assignment.
Sta a te decidere se sfruttare il tatuaggio come dettaglio della foto o addirittura come protagonista. Interessante potrebbe essere anche andare a scattare dove questa forma di body art nasce, magari proprio nello studio di un tatuatore professionista.

Insomma, in questo weekend prova a cercare, notare e fotografare il tatoo. Poi, se vuoi, condividi  con tutti i lettori del blog. Sarà divertente e potrà portare a vedere la tua foto visitatori che la apprezzeranno.

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World's fastest turtle

World fastest turtle - © Copyright 2008 Pega

Oggi ti propongo alcuni miei folli e sconclusionati appunti sul processo creativo…

1) Ascoltare ed annotare
– Ricordati di tenere un block notes sul comodino e scrivere subito quel sogno, anche se sei nel bel mezzo della notte, perchè al mattino te lo sarai dimenticato.
– Leggi il più possibile
– Acquista una lavagnetta adatta a prendere appunti sott’acqua (quelle che usano i sub) perchè le migliori idee vengono quando si è sotto la doccia.

2) Rielaborare e creare
– Sperimenta e liberati dalle paure di fare qualche figuraccia.  
– Contaminati ! Interessati delle cose che non ti interessano e assaggia ciò che sembra non piacerti.
– Esplora
– Cerca di vedere le cose da una prospettiva diversa.
– Creati lo spazio ed il tempo in cui Pensare. Solamente Pensare.
– Ripeti gli esperimenti anche quando non riescono alla prima. Non sei Willie il coyote.

3) Imparare e inventare
– Impara almeno una cosa nuova al giorno
– Ispirati e rielabora
– Rielabora ed ispirati (bis)
– ESAGERA, poi torna leggermente indietro.

E poi….
Ehi! – Forte! Ma guarda… manco so come mi è venuto fuori…

🙂

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